Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina (2020): La telefonata giunse che Yui era già in radio, in sala regia. La sera prima, durante la diretta, aveva sentito un fischio fastidioso in cuffia, ma era troppo tardi e tutti avevano deciso comunque di tornare a casa. Ora però serviva appurare la causa, sfilando e infilando i jack, calibrando i volumi, verificando da dove provenisse quello sgradevole fischio.
Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek (2010): Capimmo tutti quel gesto d'invidia. Gli dissi che era sotto quella forma che Maui aveva ritrovato il suo padre celeste. Risero di me, ma dopo un po' Jack Gallichan, che nel campo aveva creato il «Tiki Times», mi chiese di raccontargli le storie di Maui: del furto del fuoco, di come con i suoi fratelli aveva catturato il grande pesce che, sventrato, diede forma alla North Island, di come la South Island era nata dalla sua canoa.
Il resto di niente di Enzo Striano (1986): Nella penombra l'aria è tenera, fresca. Dai giardini della Certosa salgono profumi intensi, sul mare fruscia il segno bianco della luna. Il Vesuvio fiotta, a intervalli regolari, lenti fasci scarlatti. Piccolo vento fa stormire fiori, foglie, t'accarezza il viso. Il golfo è illuminato da navi e barche, come ai tempi lieti. I vascelli più grandi sono inglesi: nel pomeriggio di ieri, con il cannocchiale, hanno visto gli Union Jack alle maestre. Uno è il Fulminant di Nelson, ospita il re. |