La biondina di Marco Praga (1893): Ma Giacomo Burton non guardava nessuna delle due figliole. Forse, non lo ascoltava neppur più, incantonato nel vano di una finestra, immobile, gli occhi fissi su una biondina piccina, tutta fuoco, tutta brio, bellissima nella vesticciuola semplice aggraziata di mussolina bianca. E Clara, furba, avea già detto più di una volta all'amica: — L'inglese ti guarda. — Sì, ma non si decide! — aveva replicata Adelina, ridendo.
I Viceré di Federico De Roberto (1894): ― Tua madre era una bestia ― gridava il monaco ― più di te!... Qual è stata la volontà di tua madre? Quella di rovinarvi tutti per amore di Raimondo e per odio di Giacomo! Pazza tu e lei! Manata di pazzi tutti quanti!... ― E montando più in bestia per le moine che marito e moglie si facevano tutto il giorno, specialmente all'ora del desinare, quando si servivano reciprocamente come in piena luna di miele e s'imbeccavano al pari di due colombi, il monaco scoppiava: ― Io non so veramente chi è più bestia, fra voi due!...
Il colibrì di Sandro Veronesi (2019): Ecco, il discorso è finito. Marco è molto fiero di sé, di essersi ricordato tutto, di avere spiegato tutto, professionalmente. Nessuno è scappato via, oltre a Marina, e i due singhiozzi repressi di Giacomo sono stati l'unico accenno di commozione che abbia screziato la sua esposizione. Miraijin si sfila dall'abbraccio di Oscar e lo raggiunge. Si china, lo abbraccia. |