La biondina di Marco Praga (1893): Adelina. Ma era lei, proprio? Sì, ne aveva riconosciuta la voce. Ed era fuggita. Eppure!... Possibile?... non si era ingannato? Che bestia! Presto fatto a saperlo. Si fregò gli occhi colle dita, lungamente, come per abituarli alla luce del sole. Si ricompose, respirò due o tre volte a pieni polmoni come per immagazzinare della calma insieme coll'aria pura di quella tiepida giornata d'aprile, e sì diresse al piccolo fabbricato della portineria. — Gasparino, — chiamò a bassa voce. - Gasparino si fece avanti. — È stata qui mia moglie? — Sissignore; passò senza chiedere nulla, come sempre, ed è ripassata subito.
Arabella di Emilio De Marchi (1888): Si mosse per le stanze deserte, spinse le portine della stanza da letto, vi entrò, come se sperasse di ritrovarla a una più diligente ricerca. Il letto nella sua fresca copertura di drappo era intatto. Egli vi posò una mano, e coll'altra si fregò fortemente gli occhi per rimoverne la nebbia della notte e ne portò via un umor pungente.
La levata del sole di Luigi Pirandello (1901): Si fregò le mani, lieto di questa risoluzione improvvisa. Spogliato di tutte le miserie, nudo d'ogni pensiero, lì, fuori, all'aperto, in campagna, come il primo uomo o l'ultimo sulla faccia della terra, ritto su due piedi, o meglio comodamente a sedere su qualche pietra, o con le spalle, meglio ancora, appoggiate a un tronco d'albero, la levata del sole, ma sì, chi sa che piacere! veder cominciare un altro giorno per gli altri e non più per sé! un altro giorno, le solite noje, i soliti affari, le solite facce, le solite parole, e le mosche, Dio mio, e poter dire: non siete più per me. |