Il Santo di Antonio Fogazzaro (1905): Don Clemente, appena arrivato a Jenne, aveva raggiunto Benedetto sul praticello che stava falciando, gli aveva recato il messaggio doloroso e promesso, dopo un lungo colloquio, di tenere a chi lo chiamava santo certo discorso che Benedetto desiderò. Udì anche lui lo scroscio della folla che scendeva, le grida «il Santo! il Santo!» e quando Benedetto gli ebbe detto sorridendo: «Padre mio!» impallidì, fece un gesto di acquiescenza e passò avanti. Benedetto depose la falce, uscì un poco del sentiero, sedette dietro un masso e un gran melo fiorito, che lo nascondevano ai sopravvegnenti. Don Clemente li affrontò solo.
Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina (2020): Desiderò in quel momento che Yui tornasse a casa con loro, che lo aiutasse a portare in cucina i sacchetti della spesa, a rimettere ordine nell'armadio della bambina, a smontare insieme le decorazioni di Capodanno. Sarebbe stato bello se fossero andati insieme al tempio e avessero pregato la divinità per un anno pieno di salute e serenità. La desiderò vicina, anche quando fossero diventati vecchi e un po' sordi.
Le colpe altrui di Grazia Deledda (1920): Toccò a Vittoria passarsi una mano sugli occhi: s'avvicinò e lo guardò bene, come si guarda un muro liscio insormontabile che si vuole oltrepassare. Non c'era via d'uscita. Ella capì che ogni parola oramai era inutile: che partisse o no, egli avrebbe continuato la stessa via. E un terrore ben diverso da quello provato poco prima le piegò le ginocchia; vide chiaro davanti a tutta la sua vita, e desiderò che Mikali partisse. Ma fu un attimo; le parve di rialzarsi dopo una breve caduta, di avere le forze raddoppiate, e afferrò le braccia dell'uomo, lo scosse tutto come per richiamarlo dal sonno in cui egli cadeva. |