Aggettivo |
Defunto è un aggettivo qualificativo. Forme per genere e per numero: defunta (femminile singolare); defunti (maschile plurale); defunte (femminile plurale). |
Parole Collegate |
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Morte 01 |
Informazioni di base |
La parola defunto è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: de-fùn-to. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Impiegherò il tempo che mi resta libero scrivendo. Scriverò intanto sinceramente la storia della mia cura. Ogni sincerità fra me e il dottore era sparita ed ora respiro. Non m'è più imposto alcuno sforzo. Non debbo costringermi ad una fede né ho da simulare di averla. Proprio per celare meglio il vero mio pensiero, credevo di dover dimostrargli un ossequio supino e lui ne approfittava per inventarne ogni giorno di nuove. La mia cura doveva essere finita perché la mia malattia era stata scoperta. Non era altra che quella diagnosticata a suo tempo dal defunto Sofocle sul povero Edipo: Avevo amata mia madre e avrei voluto ammazzare mio padre! Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): «Eravamo a tavola, mangiavamo pane sospetto, nero, e un salame che gridava vendetta, sai come sono questi salami teutonici» si accalorò Arp: «Dico incautamente: Hegel di Stoccarda, e subito un imberbe collega scribacchino, una jena sempre a caccia di notizie scandalistiche per il suo giornalucolo farfuglia: sarà mica un'ala destra del Bayern Monaco o del Borussia Moenchengladbach? Gli ho dovuto rispondere: ma va' sereno e impudico, fratello, era soltanto il capitano del defunto “Philosophical and Balôn Club s.p.a.”, famoso per i tanti derby finiti tutti zero a zero con la “Marx & Engels Society s.r.l.”.» Arabella di Emilio De Marchi (1888): Prove positive che il defunto avesse carpito un testamento nessuno le possedeva. Il continuare in una causa senza fondamento pareva ai più una faccenda arrischiata. L'idea della conciliazione e di un aggiustamento persuase di più. Si diceva che a Lorenzo il vecchio padre sdegnato non avesse lasciata che la parte legittima della sostanza Maccagno; e che il resto, comprese le case e i fondi di provenienza Ratta, andasse tutto alla nuora. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per defunto |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: defunta, defunte, defunti, desunto. |
Parole contenute in "defunto" |
unto, funto. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "defunto" si può ottenere dalle seguenti coppie: ride/funtori. |
Usando "defunto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: funtori * = ride; * ride = funtori. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Defunto, Morto, Trapassato, Estinto - Defunto contiene in sè l'idea di ufficio compiuto di fare, ed è meno triste che Morto; e qui è da notare la ridicola frase giornalistica rendersi defunto, per Morire. - Morto vuol dire semplicemente che ha cessato di vivere: dove il defunto, è dal latino vita functus, che suona: egli ha compiuta la sua giornata, cioè quello per che era venuto al mondo. - Trapassato, che si usa più spesso in plurale, accenna morte avvenuta da lungo tempo, ed in certo modo anche alla immortalità, considerata la morte come passaggio da questa a un'altra vita. - Estinto accenna solo, così in genere, alla cessazione delle funzioni vitali, e si usa, più che altro, in plurale nello stile nobile. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Trapassato, Defunto, Morto - Colla parola trapassato si accenna al passo appunto che morendo si fa da una ad altra vita; con defunto si allude alla cessazione delle funzioni della vita presente alle quali bene o male si sarà dato opera; morto è l'opposto di vivo senz'altro; onde si dice: gl'illustri trapassati; le anime dei defunti; i vivi e i morti. Morto, ha sensi traslati, gli altri no; perciò morto al mondo, alla società, alla speranza, alla grazia; è un uomo morto, dicesi di chi è minacciato di gravissimo, imminente pericolo; ovvero di chi nulla più vuole o può nelle cose di questo mondo. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Defunto - e † DEFONTO e † DIFUNTO. [T.] Agg. Dal Part. pass. del lat. aureo Defungor; onde lo vedremo usato anco a modo di Part., nonchè di Sost. In un'iscr. lat. Defuntus, senza la C. La locuz. intera è Defunctus vita, Che ha compite le funzioni del vivere; giacchè i Lat. dicevano Defunctus metu, Sen.; Cura, Liv., Che più non teme, non ha la cura di prima; Bello, Liv., Che ha finita la guerra; Morbis, Liv., Che non è più malato; Laboribus, Hor., Che ha compita la sua fatica; Pena, Liv., Che ha fatto il suo tempo di pena; e Defungi dicevano specialm. del Pagare i tributi; e noi: Pagare il tributo alla natura, e sim. Ov. Defunctum terra coelestibus oris Accipit. Virg. Defuncta corpora vita. † Molza, Poes. I. 196. (Vian.) Ben fu costui defonto ora di vita. T. Se dunque defunto è chi ha compite le funzioni del vivere, c'è de' morti che non si possono dire defunti. – Ass. Virg. Di navi che fatto il corso loro arrivano alla terra alla quale tendevano. In senso sim., per cel., certi impiegati messi in riposo potrebbersi dire Defunti; ma ce n'è nel primo esercizio delle funzioni animali e sociali, che son già belli e morti.
2. Più espressam. come Part. del deponente lat. T. Vang. Defunto Erode. – La mia figliuola or ora è defunta. = Giambull. Bernar. Contin. Cirif. Calv. 2. 25. 38. 1. (Gh.) Li altri guerrier' forti Che son defunti nelle risse sute (state). T. Hor. In guerra. Curz. Intorno al carro di Dario giacevano capitani nobilissimi, al cospetto del re, d'egregia morte defunti. = Pall. Vit. Aless. VII. 4. 14. (Vian.) All'anima de' defonti in quella sciagura. Fortig. Ricc. 30. 77. Della sua dolce consorte, Ch'egli già si credeva esser defonta. [Camp.] Borgh. Selv. Tert. 75. Nelle furie de' Baccanali non si perdona neppure ai Cristiani già defunti, anzi quegli estraggono dal riposo del sepolcro. = Guitt. Lett. 39. 89. (C) Le ricchezze mondane non t'accompagneranno defunto. 3. † Part. pass. Ucciso, sull'anal. di Morto, fatto morire; Defungere, quasi att. Giambul. Bernar. Contin. Cirif. Calv. 3. 596. 101. 1. (Gh.) Nessun v'andò, per non esser defunto Dagli Arbi (cioè, Arabi) micidiali. Ciriff. Calv. 2. 50. (Man.) Giambul. Bernar. Contin. Cirif. Calv. 2. 92. 41. 1. (Gh.) Perchè Tibaldo avea Falcon defunto. Dittam. 2. 29. (C) Ang. Met. 3. 88. (Man.) Giambul. Bernar. Contin. Cirif. 2. 324. 53. 1. (Gh.) Ma se le fere non l'aran (avran) defunta (Alcandrina), La fia pur forse a Costantina giunta. 4. A modo d'Agg. Pallav. Vit. Aless. VII. 3. 8. (Vian.) Facendo estorsioni inique ai parenti dei Prelati defonti. Segner. Crist. Instr. 1. 16. 3. (Man.) Al loro genitore defonto. – Preposto. Pallav. Vit. Aless. VII. 3. 1. (Vian.) Il defonto Paolo Giordano. T. Il defunto marito. 5. Come Sost. Segner. Crist. Instr. 2. 20. 17. (Man.) Purchè tirasse ciascuno a sè dalla porpora del defonto più bello squarcio, nulla affatto curavano del cadavero. S. Gio. Grisost. (C) Considerar le belle fattezze del defunto e averne compassione. Pallav. Vit. Aless. VII. 4. 11. (Vian.) Ove il defonto avea abitato. Lalli, En. 6. 55. [Cam.] Borg. Selv. Tert. 115. T. Plin. ep. Dimenticarsi de' defunti. 6. Un Crist. T. Il sacerdote nella Messa prega per i Cristiani e vivi e defunti. – Messa per i defunti. – Elemosine per… = Fortig. Ricc. 20. 45. (Vian.) E va dicendo qualche avemaria Al povero defonto. T. Pregare per, Elemosina, per i poveri defunti; è modo usitatissimo. 7. T. D. 3. 17. Mondo defunto, chiama l'inferno (distinguendolo dal Purg.), come 1. 8. Regno della morta gente, e 1. 1. La seconda morte; e 2. 23. Veri morti… 8. Di corpo morto, oltre al cit. di Virg. qui ass. T. Curz. La madre di Dario, sedendo presso al corpo defunto… = Bern. Orl. 2. 13. 41. (C) E stava immoto a guisa d'uom defunto. 9. † Di faccia, come dicesi Viso di morte, Colore di morte, e D. 2. 24. L'ombre che parean cose rimorte. [Camp.] Mac. Vit. S. Cat. III. 4. Onde la faccia sua, che prima era pallida e defunta, diventò subito tutta serena e gioconda. Non par dunque err. di lez. nel Sozzin. Rivol. di Sien. Arch. stor. 2. 417. Era una pietà grande a vederle tutte distrutte e defunte, ed essere condotte a patire di quello che per li tempi addietro ne davano a tutti li poveri della città e del dominio. 10. † D'animali. Rucell. Ap. 251. (Man.) Allor vedrai tornar la vita A quel defonto popolo sommerso. 11. † Secondo il senso orig. di Defungor. T. D. 3. 25. Fa' ragion che sia La vista in te smarrita e non defunta (Pensa che l'abbagliaggine non è cecità). |
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