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Foto taggate candela | ||
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Tag correlati: fiamma, cera, cero, luce |
Informazioni di base |
La parola candela è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: can-dé-la. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Niente di Luigi Pirandello (1922): – Senta, – dice al vecchio che s'è alzato anche lui per riprendere in mano la candela. – Quel signore che li ha rimproverati e che è venuto a scomodarmi in farmacia, dev'essere veramente un imbecille. Aspetti: mi lasci dire. Non già perché li ha rimproverati, ma perché gli ho domandato se aveva moglie, e mi ha risposto di sì; ma senza sospirare. Ha capito? Se questo è un uomo di Primo Levi (1947): Si vedevano, da entrambi i lati del binario, file di lumi bianchi e rossi, a perdita d'occhio; ma nulla di quel rumorio confuso che denunzia di lontano i luoghi abitati. Alla luce misera dell'ultima candela, spento il ritmo delle rotaie, spento ogni suono umano, attendemmo che qualcosa avvenisse. L'isola del giorno prima di Umberto Eco (1994): Bestia insofferente di aver perduto un dono immeritato, ritornava a tastare sordido il pettine di lei, ma ora, nei fumi dell'avanzaticcio di candela, quell'oggetto (che per Roberto sarebbe stato la più adorabile delle reliquie) gli appariva come una bocca dentata pronta a mordere il suo sconforto. |
Proverbi |
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Espressioni e Modi di Dire |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per candela |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: candele. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: cane, cade, cada, cala, cela, anela. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: candelai. |
Parole con "candela" |
Iniziano con "candela": candelai, candelaia, candelaie, candelaio, candelabra, candelabre, candelabri, candelabro, candelaggi, candelaggio. |
Finiscono con "candela": portacandela. |
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Parole contenute in "candela" |
can, del. Contenute all'inverso: alé, dna, led. |
Lucchetti |
Usando "candela" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * delatore = cantore; * delatori = cantori; * delatoria = cantoria; * delatorie = cantorie; * aoni = candeloni. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "candela" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * allora = candelora; * alletta = candeletta. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "candela" si può ottenere dalle seguenti coppie: cantore/delatore, cantori/delatori, cantoria/delatoria, cantorie/delatorie. |
Usando "candela" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * inia = candelini. |
Intarsi e sciarade alterne |
"candela" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: cada/nel, cd/anela. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Candela, Candelotto - La Candela è propriamente quella che si adopra per le chiese, che è assai lunga e sottile rispetto alla sua lunghezza. - Il Candelotto è quello che si adopra per le case, o che si pone alla lumiera, ed è corto e grossotto; e s'intende che esso è di cera. Quando sono o di sego, o di spermaceti, o steariche, tutte si chiamano Candele. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Candela stearica - Nel decembre 1825. fu accordato in Inghilterra a Mose Poole una patente d'introduzione per l'impiego dell'acido stearico (stear, sevo) nella fabbricazione delle candele, il quale acido era stato scoperto da Chevreul. Da questa nuova industria non si era cavato profitto in Francia per cagione di grandi difficoltà, superate alla fine da A. Cambacerés e compagni, i quali nel 1826. stabilirono in Parigi una fabbrica. La candela stearica è più bianca che quella di cera, e dà una fiamma superiore a qualunque altra; è preferibile alla diafana, perchè resiste alla temperatura dei paesi più caldi e delle sale ove siano feste da ballo, essendo l'acido stearico fusibile soltanto a 70. gradi,mentre lo sparmaceti di che si compone la diafana lo è ai 44. (1)
(1) Sonovi in Italia diverse importantissime fabbriche di candele di sevo, di cera, e steariche, e di queste ultime particolarmente a Trieste. (Nota del Trad.) [immagine] |
Candela - Le candele di Sevo, nei primi tempi della loro invenzione, ch'ebbe luogo in Francia, a quanto credesi, verso il 1300, furono un oggetto di lusso. Sino allora non si era fatto lume che con ischegge di legno, e probabilmente con l'olio, poichè le lampade erano in uso presso gli antichi. In Francia sotto il regno di Carlo V. le candele non si mettevano ancora sulle tavole da mangiare, ma i servi le tenevano in mano durante la cena. Da pochi anni si è pervenuti a fare una candela economica, che negli usi domestici può sostituirsi alla cera. Essa dà inoltre il vantaggio di trar profitto da avanzi di animali, che si sarebbero buttati via. Si fa bollire lentamente delle ossa pestate; otto miriagrammi d'ossa così bollite somministrano più di un miriagrammo e quattro chilogrammi di grasso depurato. Queste candele non iscoppiettano.
Un inglese chiamato White fabbricò e fa fabbricare in Inghilterra delle candele senza lucignolo. Sono tubi di sevo. I lucignoli si danno separatamente in tante scatolette, e hanno la forma di un fungo rovesciato, la di cui testa riposa sul buco del cilindro. Queste candele sono comodissime, danno un bel lume e non scolano. [immagine] |
Candela - Istrumento cilindrico, liscio e flessibile, adoprato nelle operazioni chirurgiche, e dovuto ad un medico portoghese per nome Aldereto. Il suo discepolo Amatus pubblicò nel 1554. le prime osservazioni relative all'uso del medesimo. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Candela - S. f. (Chim.) [Sel.] Cilindro di cera o di altra materia combustibile somigliante portante nel mezzo una miccia o stoppino di cotone filato cui si dá fuoco, e d'onde si eleva la fiamma illuminante. Al presente si fanno candele di cera, di sevo, di acido stearico, di paraffina, sostanze solide, bianche, e possedenti per ciascuna la qualità di essere solide a temperatura comune, di liquefarsi ad un dato grado di calore, e di ardere con fiamma bianca e luminosa. = Candela, aureo lat. Bocc. Nov. 28. 20. (C) Ed anche non ci ha mandata candela niuna, ed emmi convenuto mangiare al bujo. E Nov. 40. 9. Gl'incominciò a strignere agramente le carni, ed a cuocerlo con una candela accesa. [Val.] Ant. Pucc. Guerr. Pis. 130. E la candela si pose alla porta.T. Magal. Lett. Leggere alla candela.
[G.M.] Candela di cera, di sego, di spermaceti. [G.M.] Una candela di libbra (pesa una libbra). [Cont.] Spet. nat. XII. 50. Le candele di sevo sono o tuffate, o gettate. Le tuffate sono lucignoli pendenti da bacchette ed intinti dipoi in varie volte in esso vaso…, il quale si tiene sempre pieno di sevo liquefatto. E 51. Le candele gettate si fanno in un istante ad una forma di metallo, come d'ottone, di piombo, di latta… Lo stagno è il metallo, che per la sua finezza dá loro il più bel lustro. T. Prov. Tosc. 144. Nè donna nè tela Al lume di candela. (Vedi queste cose di giorno.) E 292. La candela alluma, e se stessa consuma. (L'ingegno e la virtù spendono sè in altrui benefizio.) T. Prov. Tosc. 312. Quanto pesce è in mare non farebbe una candela di sego. (A paragone della carne, il pesce nutrisce poco.) E 67. Altri hanno mangiato la candela, e tu smaltisci lo stoppino. (A chi paga il fio d'altrui colpe.) T. Prov. Tosc. 18. Ad ogni Santo la sua candela. (A ogni potente la scappellata, dice l'ambizioso; a ogni donna gli occhi dolci, dice il libertino. (Capp.)) = Prov. Salvin. T. B. 4. 1. (Mt.) [G.M.] Strutto come una candela. (Smagrito assai.) T. È diventato una candela. 2. Mozzicone di candela. Cortissimo moccolo, cioè Candela la maggior parte della quale sia arsa; Avanzaticcio di candela, Culaccino di candela. (Car.) Papin. Burch. 95. (Gh.) Dicendo il Burchiello si rimarrebbe su 'l colore d'un moccolin di cera e di smeraldo, vuol dire sopra un mozzicone di candela tinta di verde, cioè vicina a mancargli il danajo, povero, rifinito. Onde La candela è al verde, dicesi per denotare che una cosa è al fine; perchè anticamente il fondo della candela si colorava in verde. Salvin. T. B. 4. 1. (Mt.) Dicesi inoltre la candela essere al verde, cioè alla fine. 3. Ed Essere la candela al verde, ed anche Essere alla candela, vagliono Essere vicino a spirare, Essere il lumicino, Essere alla fine della vita. Buon. Fier. 4. 5. 16. (C) Monna Giovanna, io ve la, Io ve la raccomando, Ch'io son alla candela. Salvin. Annot. Tanc. Buonarr. p. 335. col. 2. (Gh.) Noi dichiamo (diciamo) quando uno è presso di morte, e moribondo, essere alla candela, al lumicino. Pros. fior. par. 3. v. 1. p. 161. Quando uno è alla candela, e che tutti i rimedii sono vani, per esprimere questo caso si suol dire: E' non lo camperebbe l'uovo dell'Ascensione. 4. [Val.] Per Lume qualunque. Reg. S. Benedett. 39. La candela continuamente nella cella medesima arda infin alla mattina. 5. E trasl. Candela per Illustrazione d'intelletto. Dant. Purg. 22. (C) Se così è, qual lume, e quai candele Ti stenebraron sì, che tu drizzasti Poscia diretro al pescator le vele? [Camp.] Giunta suggerita dal Parenti. 6. [Sav.] Accender le candele, nel popolo, vuol dire quanto Fare il mortorio. Cant. pop. tosc. Vienmi a vedere innanzi ch'io mi muoja, Innanzi che m'accendan le candele. 7. [Cors.] Accender candele, in senso anfibologico, vale Besteminare. Segr. Fior. Descr. pest. Non vi dico se delle candele per la chiesa accendevano,… tale che io mi partii bentosto, cacciato più dal timore del cielo che del morbo. 8. Mostrare al lume di candela vale, fig., Mostrare alla sfuggita, e in modo che la cosa mostrata se ne avvantaggi. Buon. Fier. 4.Introd. (Man.) Io con riputazione Un'oncia di cotone, Un lucignol di lino, O due o tre danar di cucciniglia, O un palmo di tela Fo che 'l mio marrustino Al lume di candela Mostri per un sol buco di grattugia. 9. [M.F.] Farla vedere in candela, Tenere uno a segno, Sopraffarlo. Fag. Rim. 2. 158. 9. Ms. Oh sarto, gli diceano, malandrino! Perchè consumi tu qui questa tela, Se mai non v'entra un becco d'un quattrino. Veder me la vuoi far sempre in candela, Perchè la roba vuoi tu mandar male. 10. Farla vedere altrui in candela è pure una maniera di dire minacciosa, significante Dimostrargli chiaramente che la cosa succederà contra quel che e' desidera. Fag. Com. 2. 204. (Gh.) Tu te la pigli con uno che te la farà vedere in candela. 11. (Chir.) Lista di panno lino incerata, o diversamente impiastrata, per aprire il passaggio all'orina. Red. nel diz. di A. Pasta. (Mt.) Vi sarà forse chi persuaderà V. S. a cacciarsi giù per la verga de' frugatoi, delle candele, e delle minugie. Adagio un poco: senza il mio ritorno V. S. non se ne lasci persuadere. 12. (Archi.) Diconsi Candele i Fianchi diritti del castello. Bott. Dial. Dis. p. 146. (Mt.) Le candele o siano fianchi dritti del castello resistono quanto un vuole. |
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