Le Aquile della steppa di Emilio Salgari (1907): Il gigante invece di rispondere, gli fece segno colla mano di star zitto, poi armò il fucile appoggiando il calcio alla spalla e puntandolo verso un folto cespuglio che circondava la base d'un enorme platano. Hossein, temendo giustamente un improvviso attacco, trovandosi, come abbiamo detto, in un territorio frequentato dai banditi delle steppe, si era affrettato ad imitarlo.
Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio (1968): Verso le dieci tastonava nei pressi di Trezzo. Era come percorrere un viale di cimitero a mezzanotte, la bestia cominciò a uggiolare, senza sollevare, abbastanza innaturalmente, il concerto delle dozzine di cani di guardia all'erta nella tenebra della conca. Nel più fitto delle case, sulla piazzetta, la cagna emise un latrato definito e allarmato, e da sinistra l'uscio dell'osteria si spalancò e ne uscì luce e tre o quattro uomini armati. Il primo, bufalesco nell'ombra, armò lo sten e disse: - Che ha la maledetta bestia? Ora la faccio star zitta…
Il denaro di Ada Negri (1917): E la fanciulla si sentì presa per la vita, stretta alla cintura da ferree braccia: con l'odore ferino del maschio nelle narici, con quell'alito di fuoco sulla bocca, con quella carne madida incollata alla carne. La sua chiusa ed aspra verginità si armò d'un balzo di mille punte, trovò in se stessa la più artigliata difesa. Graffiò, morse, lacerò, si strappò da quelle tanaglie, balzò, gatta elastica e minacciosa, contro la parete. I suoi occhi fosforescenti, tutti pupilla, mettevan paura. La voce le usciva quasi afona dalla strozza, rotta dall'ansimo. |
- Nel 1844, Ramón Muntaner, nel II volume di Cronache catalane del secolo XIII e XIV, riporta: "Il signor re armò cavaliero il nobile figliuolo del giudice d'Arborea, e si volle che appena tornasse in Sardegna, armasse venti nuovi cavalieri, dieci Catalani e dieci Aragonesi".
- Il 9 novembre 2013, il quotidiano La Repubblica, in un articolo su Radical Face, l'artista che racconta l'America degli avi suonando solo strumenti disponibile fino al 1910, scrive: "Invece di montare su tutte le furie e sfasciare il computer, lui si armò di spirito zen. Si convinse che quello era un segno del destino. Fu allora che decise di darsi alla musica a tempo pieno".
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