La fuga in Egitto di Grazia Deledda (1926): Le fece prendere il lembo della carta tutta umida di colla; l'altro lembo lo prese lui e salì la scaletta a piuoli appoggiata alla parete. Così cominciò a incollare la carta, aiutato con abbastanza abilità da Ornella. Quando la prima striscia fu attaccata, indietreggiò fino all'altra parete, per vedere che effetto faceva: la bambina e la ragazza lo imitarono; ma d'un tratto questa, come ferita dal rosso della carta, arrossì tutta, poi stralunò gli occhi, impallidì, si piegò da un lato: ed egli fece appena a tempo a sostenerla con tutte le sue forze appoggiandosi alla parete per non cadere anche lui.
Il Re del Mare di Emilio Salgari (1906): Afferrò brutalmente per le spalle il pilota che non cercava più di opporre resistenza, e gli compresse coi pollici tesi la nuca, poi gli affondò nel collo, un po' al disotto degli angoli mascellari, gli indici ed i medî in modo da stringergli le carotidi contro la colonna vertebrale. Allora si vide una cosa assolutamente strana. Padada stralunò gli occhi e spalancò la bocca come se si fosse manifestato un principio d'asfissia, la respirazione gli divenne improvvisamente affannosa, poi rovesciò il capo indietro e s'abbandonò fra le braccia del mastro, come se la morte lo avesse colto.
Col fuoco non si scherza di Emilio De Marchi (1900): — Ma egli mi chiama... Oh Dio... non sentite che egli mi chiama?— E come se veramente sentisse una voce venir da lontano, allibì, stralunò gli occhi, si agitò con una mossa bizzarra e sconnessa, tanto che Regina ed Elisa se la presero in mezzo per impedire che fuggisse di casa. |