Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (1883): Detto fatto salirono su per la gola del mostro marino, e arrivati in quell'immensa bocca cominciarono a camminare in punta di piedi sulla lingua; una lingua così larga e così lunga, che pareva il viottolone d'un giardino. E già stavano lì lì per fare il gran salto e per gettarsi a nuoto nel mare, quando, sul più bello, il Pesce-cane starnutì, e nello starnutire, dètte uno scossone così violento, che Pinocchio e Geppetto si trovarono rimbalzati all'indietro e scaraventati nuovamente in fondo allo stomaco del mostro.
Giovani di Federigo Tozzi (1920): Egli, fermatosi parecchi minuti a cavallo, tanto che ebbe tempo a fumare tutto il mezzo sigaro, starnutì. Il cavallo si mosse, ed egli lo lasciò andare. Trovò nel mezzo della strada un branco di bufale; che si alzarono subito da giacere, quasi tutte insieme. Egli avventò il cavallo e cominciò a picchiarle con la pertica di faggio. E le bufale entrarono nel prato; dove sparivano dentro fino al ventre. Mise il cavallo al passo e s'avvicinò a qualcuna, che si scansò correndo. Egli passava, ora, le giornate a quel modo. Quando vedeva un uccello lo guardava come se i suoi occhi avessero potuto fermarlo e farlo cadere. Ma le bufale gli piacevano di più, perché le picchiava fino a sentirsi mancare la forza; e i loro occhi doventavano dolci.
Quaderni di Serafino Gubbio operatore di Luigi Pirandello (1925): Li ho guardati con pietà e con meraviglia; poi ho guardato lui, mostrando chiaramente che non capivo nulla. Cavalena starnutì, o piuttosto, mi parve che starnutisse. No. Aveva detto: |