I Malavoglia di Giovanni Verga (1881): La Santuzza allora un bel giorno si mise la mantellina e andò a confessarsi, sebbene fosse lunedì, e l'osteria fosse piena di gente. La Santuzza andava a confessarsi ogni domenica, e ci stava un'ora col naso alla graticola del confessionario, a risciacquarsi la coscienza, che amava tenerla pulita meglio dei suoi bicchieri. Ma quella volta donna Rosolina, che era gelosa di suo fratello il vicario, e si confessava spesso anche lei per tenerci gli occhi addosso, restò colla bocca aperta, là dov'era ad aspettare ginocchioni, che la Santuzza ci avesse tanta roba nello stomaco, e osservò che suo fratello vicario si soffiò il naso più di cinque volte.
Il romanzo della fanciulla di Matilde Serao (1921): Maria Vitale, starnutò due volte. — Salute, — le disse, lieve lieve, la voce di Clemenza Achard. — Grazie, — e si soffiò fortemente il naso, — sei qui tu? Neppure ti avevo visto. Non sei dell'altro turno? — Ho dato il cambio a Serafina Casale, che preferiva venir di mattina essendo Natale. — E ti sei sacrificata tu? — Non è un sacrifizio. —
Il caso Korolev di Paolo Aresi (2011): Hamilton pensò che Gregor non si rendesse conto. – È una tempesta pericolosa. – Non importa. – Come non importa? – Qui c'è un rifugio migliore dell'abitacolo. Hamilton scosse la testa. – Ma che cosa dici? – Vieni a vedere. Tre minuti. Non cambiano molto. Hamilton soffiò nel casco. No, non cambiavano molto. Disse: – Va bene. – Girò attorno al manufatto riprendendolo con la telecamera sul casco, inviò le immagini alla base marziana. Gregor disse: – Ti aspetto. – Prima devo richiudere le ali. Tu puoi smontare la tenda. - Gregor si mosse. – D'accordo – disse. |