Mozzare, Tagliare, Smozzare, Smozzicare - Mozzare è tagliare con forza, dividendo la parte dal tutto, sì che questo rimanga diminuito di altezza o lunghezza. - Tagliare è rompere la continuità di un tessuto, o in parte, o facendone pezzi con forbici, o coltello. - «Mi son tagliato. - Tagliare un vestito.» - Se un corpo ci par troppo lungo, e se ne toglie una parte piccola, allora si smozza; si smozzica quando se ne toglie qua e là varie parti. [immagine] |
Tagliare, Amputare, Incidere, Recidere, Succidere, Intercidere, Mozzare, Smozzare, Smozzicare, Trinciare, Troncare, Stroncare, Schiantare; Tronco, Troncato; Troncamento, Taglio, Ritaglio, Scampolo - Tagliare è generico; si taglia il pane, il grano, il fieno, lo spago, la carta ecc., ognuno de' quali importa una maniera diversa di tagliare; e non conto il tagliare i panni addosso al prossimo, che è taglio doloroso talvolta e irreparabile. Amputare è portar via il pezzo tagliando; propriamente è tagliar braccia, gambe, ecc.; è termine speciale della chirurgia. Troncare è tagliare cosa nella sua lunghezza a bocconi più o meno lunghi: troncare è un recidere di netto, cessare affatto seguito o continuazione di cosa, anco traslatamente: troncare il discorso è arrestarsi o arrestare uno in sul più bello; troncare un affare, una trattativa, una pratica avviata, o nel mentre che stava per avviarsi. Stroncare è troncare con più impeto e forza; è quel troncare rompendo e non tagliando: così si stronca un ramo, un ferro, un braccio o altra cosa per la sua lunghezza assennandovi sopra un colpo di tutta forza, o prendendola pei due capi colle mani e appuntandovi in mezzo un ginocchio e tirandola di forza a sè. Recidere è tagliare con le forbici o in modo consimile. Incidere è fare taglio o ferita per cui resti il segno; da ciò le incisioni, i tratti delle quali sono tagli più o meno profondi sulla superficie piana su cui s'incide: intercidere è incidere addentro o fra due cose o fra due parti di una cosa sola. Succidere dicesi delle viti quando si tagliano a fior di terra perchè mettano ceppo più grosso; «i contadini, così Capponi nel Tommaseo, per ispedirsi dicono uccidere e uccisa la vite». Succidere parmi significare eziandio quell'operazione che si fa ogni tre anni o più ai salici, ai gelsi tagliando loro ogni ramo al disopra del tronco, per la qual cosa riesce alla loro sommità come grossa testa e calva: perciò sul Vogherese sentii dire quest'operazione zuccare e scalvare; poco versato di agronomia, non so però se il succidere possa dir bene questa cosa; ne lascio la decisione agl'intelligenti. Mozzare è tagliare nel senso dell'altezza; tagliare il capo ad uno o mozzare uno del capo è la stessa cosa; smozzare è meno; non è che contundere alquanto o fiaccare la punta; smozzato o smuzzato è il coltello che non ha più la punta bene acuta e pungente; smozzicare è tagliare a bocconi, a minuzzoli: chi parla a stento perchè scilinguato o altro, smozzica le parole, non le dice che a metà e come sbocconcellate. Trinciare dicesi proprio delle pietanze che si fanno in pezzi congrui per servirne i commensali; a trinciare capponi, anitre, dindi ecc. vale qualche principio di scienza anatomica o una grande pratica che è meglio. Trincia, traslatamente, chi parla a dritto e rovescio: trinciano i saputelli, trinciano gli sfrontati contando su fandonie, dettando, sentenziando: trincia l'aria l'arzigogolone, l'appaltone che si dibattono a dar vita a vani e vuoti progetti. Si trincia poi al proprio un panno, un vestito che pel lungo uso si venga a consumare e vi si facciano male lesioni di continuità. Taglio di panno è quanto basta o quanto se ne compra per fare un vestito; lo scampolo è ordinariamente ciò che rimane al mercante della pezza quando ne ha venduti quanti tagli ne comportava; i ritagli sono quei pezzetti e minuzzoli che fa necessariamente il sarto nel tagliare le varie parti di un vestito: un taglio di carne o di pesce è quel pezzo che se ne compra pel bisogno dai particolari. A ritaglio si vende il cacio, il salame e simili. [immagine] |
Smozzicare - V. a. Tagliare alcun membro, o pezzo di checchessia. [Cont.] Cell. V. I. 109. Cavai quelle bandelle con grandissima fatica, perchè il battente del legno della porta e anche il chiavistelle facevano un contrasto; il perchè io non potevo aprire ebbi a smozzicare il legno, pure alla fine io apersi. = M. V. 3. 39. (C) De' quali venticinque ne furono impiccati col notajo, e gli altri smozzicati. Din. Comp. 3. 69. Morivano i buoni cittadini Pistolesi, che da' nemici erano smozzicati e cacciati. Pataff. 1. Tu l'hai di bazza; non gli smozzicare. Plut. Adr. Op. mor. 2. 383. (M.) Sarebbe estrema pazzia adornar la statua di suo fratello, e poi battere e smozzicare il corpo naturale di lui stesso.
[G.M.] Smozzicare è il frequentativo, e quasi dim. di Smozzare. Si smozza un corpo, per diminuirne l'altezza o lunghezza: se la smozzatura non è franca allora viene smozzicato. Smozzicare include l'idea di cincischiare, tagliuzzare.
T. Si smozzica un discorso, non già mozzandolo, ma, scritto ch'e' sia. levandone varie parti: si smozzica un periodo, un verso, guastandolo, levandone qualche piede, qualche inciso. – Smozzicare la storia.
2. [Val.] N. pass. Bart. Simb. 438. Co' ferri in mano a ferirsi, a smozzicarsi, a scannarsi.
3. N. ass. e fig. Franc. Sacch. Nov. 114. (C) Cantava il Dante, come si canta un cantare, e tramestava i versi suoi smozzicando e appiccando. |