Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek (2010): Ma il guaito costante del ragazzo divenne un pianto di singhiozzi. «Cos'è?» chiese Charles Maui Hira, «hai paura? Paura che ti facciano ancora più male o paura che non sia vero quel che ti ho detto? E questo?» Allora il gurkha scosse la testa con veemenza, la sua testa intatta di bambino con gli occhi a mandorla che faceva un effetto orrendo vederla sbattere in cima a quel corpo menomato. Finché fra singulti e inglese scarso non riuscì a sentirlo dire: «Adesso come faccio, hanno speso tutto per farmi diventare soldato e io li mantenevo tutti con quel che mandavo a casa, e adesso come faccio senza gambe?»
La veglia di Luigi Pirandello (1904): Giaceva sul letto disfatto, nella camera in disordine e appena rischiarata, una donna. Livida, col viso già orribilmente stirato ai due lati del naso, teneva gli occhi chiusi, e i capelli, d'un bellissimo color rosso, sciolti e sparsi sul guanciale. Pareva già come inabissata nella morte; ma frequenti, muti singulti incoscienti le scotevano ancora il capo, appena appena.
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Mi prese un grande spavento e ricordai prima di tutto le parole che avevamo scambiate la sera prima. Poche ore dopo egli s'era mosso per andar a vedere chi di noi due avesse ragione. Curioso! Il mio dolore veniva accompagnato dal rimorso. Celai il capo sul guanciale stesso di mio padre e piansi disperatamente emettendo i singulti che poco prima avevo rimproverati a Maria. |