Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per sdrucire |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: sdrucite. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: sucre, sure, scie, sire, duce, dure, dire. |
Parole contenute in "sdrucire" |
ire. Contenute all'inverso: eri. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "sdrucire" si può ottenere dalle seguenti coppie: sdrucita/tare. |
Usando "sdrucire" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * rete = sdrucite; * reti = sdruciti; * evi = sdrucirvi. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "sdrucire" si può ottenere dalle seguenti coppie: sdrucita/atre, sdrucito/otre. |
Usando "sdrucire" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = sdrucita; * erte = sdrucite; * erti = sdruciti; * erto = sdrucito. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "sdrucire" si può ottenere dalle seguenti coppie: sdrucite/rete, sdruciti/reti. |
Usando "sdrucire" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * tare = sdrucita; * mie = sdrucirmi; * tiè = sdrucirti; * vie = sdrucirvi. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "sdrucire" (*) con un'altra parola si può ottenere: * cola = sdrucciolare; * colei = sdrucciolerei. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Lacerare, Stracciare, Sbranare, Sdrucire, Rompere, Strambellare, Strappare, Scindere, Squarciare, Squartare; Lacerato, Lacero, Strappato - Rompere è generico; è mettere o mandare in pezzi cosa intera; e rompere si puonno quindi anche i pezzi medesimi, se rimasti troppo grossi rispetto al desiderio nostro. Stracciare dicesi più propriamente della carta, de' libri e degli abiti fatti di stoffe poco meno sottili della carta: e gli abiti guasti e logori per lungo uso diconsi stracci; e straccio ogni altro panno e pannolino a tale ridotto. Sdrucire è quasi uno scucire, ma non lo scucire fatto apposta e bel bello, cioè punto per punto, colle forbici o altro strumento, ma per l'uso o perchè il filo di cui le cuciture son fatte viene a rompersi, o per isforzo o qualunque altro tirare violento, di maniera che le cuciture bene o male si disfanno: abito sdrucito è quello del quale i varii pezzi onde è composto si staccano uno dall'altro più o meno. Scindere è tagliare in mezzo di netto o quasi; da scindere, scissione, scissura e scisma; quest'ultimo, si sa, non si usa propriamente che in materia di religione. Squarciare è dividere violentemente cosa e farne grossi e larghi pezzi, come quarti o simili: è affine a squartare, che è proprio dividere o rompere in quarti ma squartare meglio dicesi degli animali le cui quattro più grosse membra indicano che in quattro più giuste parti possono dividersi. Lo squartare era un orribile supplizio al quale in tempi barbari condannavansi i rei di lesa maestà; consisteva nel legare ogni gamba e ogni braccio ad un cavallo focoso, e poi fare che i quattro cavalli tirassero violentemente ciascuno in senso opposto agli altri, finchè il corpo del paziente ne fosse ridotto in pezzi: ovvero legavansi le gambe e le braccia ai rami di quattro pioppi uno dall'altro discosti, che con funi costringevansi a stare ripiegati, fino a tanto che, finito di legarvi il paziente e troncati gli ostacoli, violentemente raddrizzandosi, venissero a strappare dal tronco quelle povere membra; così l'uomo usò e abusò dell'ingegno suo! Lacerare è più di stracciare: può essere stracciato a caso un vestito anche nuovo, che lacero non potrebbe dirsi: lacerato pare più elegante di stracciato; lacere poi diconsi le carni sotto la frusta o le tanaglie del tormentatore, o per ferite avute in battaglia. Lacerare ha senso traslato; si lacera la fama, l'onore di persona, e se immeritamente, queste ferite non sono meno delle corporee dolorose e funeste. Sbranare è il lacerare che fa le carni della sua preda l'animale carnivoro nel cibarsene; nello sbranare, sbrama la fame sua e la sete che ha di sangue. Strambellato è il vestito che cade a cenci e l'uomo che così malamente ha coperte le carni: strambellare è mettere e ridurre in pezzi, in cenci. Strappare dicesi propriamente del filo, di corda, o d'altra cosa che in un colpo solo si rompe: nel cucire gli stracci del marito sbevazzatore e poltrone, e quelli dei poveri figli, si strappa sovente per movimento di giusta impazienza il filo alla povera moglie, che pure dopo un sospiro o qualche lacrima si rimette al lavoro. Strappar di mano è torre altrui cosa con cattiva maniera e violentemente: nello strappar di mano molte volte la cosa resta strappata o stracciata; castigo dell'impaziente umore nell'atto medesimo nel quale si sfoga. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Sdrucire - e † SDRUSCIRE. V. a. e N. ass. e pass. Propriamente Disfare il cucito, Scucire. Lat. aureo Dissuere, contr. di Consuere. Con la Sc, come Cuscire, Camiscia. Fir. Nov. 7. 269. (C) Cominciò a cercare di sdruscir la camicia. Cant. Carn. 16. Buon. Fier. 3. 3. 2. E mi ricordo come a rasciugarci Volendoci spogliar, s'ebbe a sdrucire I panni,… [Cont.] Ric. And. Bocch. Arch. St. It. App. 8. 335. Cominciammo a sdrucire lenzuola, e facemmo striscie delle dette lenzuola, e annodammo insieme l'una con l'altra e con quella fune, che era molto lunga; e annodammo ancora quella scala a piuoli, che era 15 scalotti, con quelle fasce e fune.
2. Per simil. Aprire, Fendere. Dant. Inf. 22. (C) E Cirïatto a cui di bocca uscía D'ogni parte una sanna, come a porco, Gli fe' sentir come l'una sdrucía. Bocc. Nov. 7. g. 2. Essendo essi non guari sopra Majolica, sentirono la nave sdrucire. F. V. 11. 80. Caddono in Firenze più saette, fra le quali una ne percosse nel campanile de' frati Predicatori, e quello in più parti sdrucì. [Cont.] Pant. Arm. nav. 67. Oltra che i vascelli fatti di legno verde in breve tempo sdrusciscono, e presto s'allargano nelle commissure, e bisogna spender continuamente tempo e denari in acconciarli, facendo sempre acqua… = Serd. Stor. Ind. 2. 66. (C) Le navi si percotevano quasi insieme, con estremo pericolo di sdrucirsi. E 5. 190. Si levò di notte una gran fortuna, la quale fece che la sua nave percosse in una secca, e si sdrucì, e andò in fondo. Bern. Orl. Inn. 6. 36. Altro non si ode che navi sdruscire, Ed alte grida, e pianti da morire. Tac. Dav. Ann. 1. 24. Così detto, col fior de' suoi sdrucì ne' nostri (il testo lat. ha: scindit agmen).
Stracciare più o men leggermente. T. Magal. Lett. Scient. 19. Il prurito e le punture di quegli aculei di sale, i quali moltissime delle più tenerelle vene, anzi che formarle della loro figura, sdrucono e squarciano. (Nel pres. indic. plur. i Tosc. fanno Cuciono, perchè Cucono suonerebbe male; ma Sdrucono è più comportabile. Meglio forse nella prima pers. Sdrucisco, come Sdruciva e Sdrucì; meglio Sdruce che Sdrucisce. Voi sdrucite, non altrimenti.
3. [Val.] Ferire. Fag. Rim. 6. 207. Miser non vo' morir per chi felice Viva in panciolle, e quel che più mi cuoce, Non sa talor, per lui, chi il ventre sdruce.
4. Per Tagliare. Non com. Buon. Fier. 1. 5. 7. (C) Io non tengo casa fuor di casa: Nè per me 'l grecajuol batte polpette, Nè l'oste frigge zampe nè migliacci, Nè sdruce di prosciutto le gran fette.
5. T. Trasl. Prov. Tosc. 40. L'amicizia si dêe sdrucire, non istracciare (da Cic.). |
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