Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Scapato, Scapestrato, Sventato - Scapato suol dirsi di un giovane di poco meturo senno, vago degli spassi, dei giuochi, del chiasso più che dello studio; spensierato e capriccioso. - Lo Scapestrato è più. Esso rasenta il vizioso; i suoi spassi sono spesso biasimevoli; spende sopra le forze, fa debiti a babbo morto, ed ogni biasimevole opera indegna di giovani ben creati. - [Lo Sventato fa e dice le cose all'impazzata, senza considerazione e precipitosamente. G. F.] [immagine] |
Discolo, Scapato, Scapestrato, Dissipato - Discolo è giovane di mal costume o notoriamente scandaloso. - Scapato è quel giovane che non attende di proposito allo studio o all'arte, ma fa le cose all'impazzata, vago solo di spassi e di celie: Scapato non ha nulla di vituperevole; e spesso si dà altrui per appellativo di celia amorevole. - Scapestrato è colui che non comporta disciplina alcuna e vuol vivere secondo il proprio capriccio. - Dissipato è quegli, i cui pensieri si volgono a mille oggetti senza fermarsi in alcuno; e che mai non si dà a far ciò che sarebbe di suo obbligo, o nulla che vaglia. [immagine] |
Libertino, Scapato, Vizioso, Licenzioso - Libertino nell'uso presente è colui che vive secondo ciò che gli detta il capriccio, dandosi a ogni maniera di sollazzi, anche immorali. - Scapato si chiama quel giovane, che, trascurando lo studio e non pensando a farsi uno stato, pensa solo a divertirsi, e a far vita allegra e spensierata. - Vizioso è colui che, per abito, e per corruzione di costumi, si ingolfa nelle disslutezze, nelle crapule, nel giuoco, e simili. - Licenzioso è chi fa licito del libito senza curare vergogna, decenza, onestà. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Dissipato, Discolo, Scapato, Scapestrato - Dissipato è colui che non ha fermezza nè dignità ne' pensieri, che corre dietro ad ogni vanità che gli si presenti sotto forma alquanto attraente: il dissipato è anche dissipatore, se può; dissipa sempre per altro il tempo che Dio concede a tutti, e le facoltà morali, intellettuali e fisiche, le quali sono, a ben considerarle, capitale incalcolabile. Il discolo non fa il bene, come il dissipato, e fa il male per ignoranza (dis, colo, colere, coltivare, insegnare, apprendere) non d'inutili o superficiali cognizioni, ma sì volontaria de' veri principii della saviezza e del nobile fine a cui l'uomo è indirizzato: il giovane discolo (per lo più dei giovani si dice) è il tormento e talora la vergogna de' parenti, il rifiuto e lo scandalo della società, per cui talvolta chi ha il potere in mano deve metterci le mani sopra per ricondurlo, se v'ha mezzo ancora, al dovere. Scapestrato è il discolo che ha rotto ogni freno, che non sente più ritegno nè di pudore nè d'altro. Scapato è meno di discolo; s'accosta più al dissipato per dire che non ha testa ferma, nè giudizio sufficiente onde condursi da sè; scapato in senso di discolo pare che voglia significare chi ha fatto un primo fallo, una prima scappata. Da scapato si fa scapatello, e dicesi quasi per vezzo a ragazzo vispo, risoluto e che comincia fin d'allora a voler fare a suo modo. Badino i parenti a tener ben d'occhio questi vezzosi scapatelli, a correggerne l'umore, a temperarne col ragionamento i capricci, se non vogliono, cresciuti in età, vederli riuscire scapati, discoli, scapestrati. [immagine] |