Le colpe altrui di Grazia Deledda (1920): Ella sollevò gli occhi senza rispondere. Quegli occhi! Grandi, luminosi alla luna, avevano le pupille come naufragate nelle lagrime; e si dilatavano e si restringevano, le pupille perdute, come tentando di nuotare, di salvarsi, e ricadendo sempre più giù nell'abisso della morte. Mikali si sbiancò; non seppe perché gli parve d'essere ancora lassù buttato accanto alla macchia ove Andrea dormiva in mezzo al suo sangue.
Carthago di Franco Forte (2009): Maruda sbiancò e lanciò un'occhiata agli altri generali come se cercasse sostegno in qualcuno, ma quando si rese conto che nessuno avrebbe osato opporsi agli ordini di Annibale, nascose le mani nelle ampie maniche della veste, si inchinò e scivolò via, silenzioso e ammantato d'ombra come una strana creatura della notte.
Una Burla Riuscita di Italo Svevo (1926): Ma intanto il cappello del Gaia, dopo essere calato a terra, sparì ruzzolando sul marciapiedi, dietro al prossimo svolto. S'avviava al Canale, alla definitiva perdizione, ed il Gaia comprese che non lo poteva ripigliare. S'avvicinò a Mario, da cui l'aveva allontanato il manrovescio, e Mario si sbiancò accorgendosi che voleva parlare e non reagire. Da tutte le bestie intelligenti si osserva che un forte dolore fisico come quello prodotto al Gaia dalla percossa, dà intero il sentimento del proprio torto. Intanto, per poter protestare, confessò: “Perché? Per uno scherzo innocente”. |