Gomorra di Roberto Saviano (2006): Convincermi di essere parte del tessuto connettivo del mio tempo e giocarmi tutto, comandare ed essere comandato, divenire una belva da profitto, un rapace della finanza, un samurai dei clan; e fare della mia vita un campo di battaglia dove non si può tentare di sopravvivere, ma solo di crepare dopo aver comandato e combattuto.
Memorie di un cuoco d'astronave di Massimo Mongai (1997): La "cultura" dominante per così dire è un misto fra il Giappone Medioevale, quello dei Samurai, per intendersi, e la Polis Greca del V secolo avanti Cristo: solo gli adulti liberi e maschi hanno diritto di voto, i diritti sociali e politici sono connessi all'essere guerrieri; ci sono associazioni, gruppi organizzati, che io ho chiamato Gilde, che coprono di fatto la tutela dei diritti di chiunque lavori, produca qualcosa, dai vasai ai commercianti, dai professori ai contadini.
L'isola di Arturo di Elsa Morante (1957): Queste sue parole di buon senso mi fecero un poco meditare, ma anche ridere. A ogni modo gli replicai risolutamente che io, per adesso, non mi curavo molto della ragione e del torto. Ciò che volevo, io, intanto, era di combattere per imparare a combattere, come un samurai dell'Oriente. Il giorno che fossi stato padrone sicuro del mio valore, avrei scelto la mia causa. Ma per arrivare a tale padronanza, dovevo passare una prova. La prova che mi si offriva era questa guerra; e io non volevo mancarla, non mi curavo d'altro. |