Il segreto dell'uomo solitario di Grazia Deledda (1921): Nessuno però parve dare attenzione al suo dolore, occupati come erano tutti a chiudere la cassa: uno dei due uomini era andato giù e tornava con una cassettina di zinco come quella che accompagna gli stagnari; ne trasse ed accese un fornellino, lo tenne in mano come una lampada; la fiamma obliqua cigolava come una lingua infernale; e con essa l'uomo saldò, sciogliendone lo zinco, tutta la serratura intorno alla cassa.
I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): A questo punto, l'oste, ch'era stato anche lui a sentire, andò verso l'altra cima della tavola, per veder cosa faceva quel forestiero. Renzo colse l'occasione, chiamò l'oste con un cenno, gli chiese il conto, lo saldò senza tirare, quantunque l'acque fossero molto basse; e, senza far altri discorsi, andò diritto all'uscio, passò la soglia, e, a guida della Provvidenza, s'incamminò dalla parte opposta a quella per cui era venuto.
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Quando fui sicuro dell'esattezza della mia osservazione, la portai al dottore nella speranza di ravvivare con essa le nostre noiose sedute. Il dottore mi saldò dicendomi che io avevo la retina più sensibile causa la nicotina. Quasi mi sarei lasciato scappar detto che in allora anche le immagini, che noi avevamo attribuite a riproduzioni di avvenimenti della mia gioventù, potevano invece esser derivate dall'effetto dello stesso veleno. Ma così gli avrei rivelato che non ero guarito ed egli avrebbe cercato d'indurmi a ricominciare la cura da capo. |