La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano (2008): Si abbracciarono, un po' impacciati. La borsa di Mattia ruotò sulla sua spalla e si infilò tra di loro. Lui la lasciò cadere a terra. I loro corpi avevano ancora la stessa temperatura. Pietro Balossino toccò i capelli di suo figlio e si ricordò di troppe cose, che a sentirle tutte insieme gli fecero male al petto.
Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio (1968): Appena uscito, una dura pressione sul petto gli rammentò la pistola. Ruotò per rincasare a nasconderla, e così se la tenne addosso, pareva dovergli dare una grim thrill da rendergli tollerabile quel notturno deprimente vagabondare. He was not quite sure to meet Monti, to be willing to meet Monti. Nell'ombra incrociò un vigile urbano, così miserabile nella sua inutile divisa, e così cosciente di ciò, nel suo passo unofficial, quasi furtivo tutta la consapevolezza della sua miserabile inutilità.
Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): L'uomo in bianco salì di corsa i gradini. Rideva, agitava le braccia, stringeva mani tese. Si fermò per offrirsi ai fotoreporter. Il sorriso allontanava dagli angoli della bocca le gote d'un nero ancora più crostoso e fumoso. Era Pelè. Lo scortavano ragazze col petto e la schiena attraversati da scritte pubblicitarie. Un altro nero in abito di lino gli apriva il passo. Pelè ruotò, sventolò il fazzoletto colorato, sedette, subito strizzando le palpebre per la stanchezza. |