Parole Collegate |
Nomi Alterati e Derivati |
Diminutivi: osterietta. Vezzeggiativi: osteriuccia. Dispregiativi: osteriaccia. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Liste a cui appartiene |
Lista Tipi di Negozi [Merceria, Oreficeria « * » Ottico, Outlet] |
Foto taggate osteria | ||
Foto 371096004 | Scottadito | Osteria della posta |
Informazioni di base |
La parola osteria è formata da sette lettere, quattro vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: o-ste-rì-a. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con osteria per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
I Malavoglia di Giovanni Verga (1881): — Ci va per confabulare di nascosto con lo zio Santoro, il padre della Santuzza. Quelli che mangiano il pane del re devono tutti far gli sbirri, e sapere i fatti di ognuno a Trezza e dappertutto, e lo zio Santoro, così cieco com'è, che sembra un pipistrello al sole, sulla porta dell'osteria, sa tutto quello che succede in paese, e potrebbe chiamarci per nome ad uno ad uno soltanto a sentirci camminare. Ei non ci sente solo quando massaro Filippo va a recitare il rosario colla Santuzza, ed è un tesoro per fare la guardia, meglio di come se gli avessero messo un fazzoletto sugli occhi. Fontamara di Ignazio Silone (1945): «Ti ricordi dell'ultima volta che sei stato ad Avezzano?» domandò il giovanotto a Berardo. «Ti ricordi dell'osteria in cui tu e gli altri Fontamaresi foste condotti dal poliziotto con i capelli rossi e la cicatrice al mento? Lo ricordi? Però hai dimenticato chi vi mise in guardia contro di lui.» Come finì la Modestia di Adolfo Albertazzi (1914): Però io ringrazio voi, miei seguaci, d'avermi tenuta compagnia nel noiosissimo viaggio e vi porgo un marengo perché andiate all'osteria laggiù, a bere un litro alla mia salute. Un marengo anche a voi, postiglioni e musici. Spicciatevi! Quanto a voi, poeti, se v'aggrada, andrete qui intorno cercando il Gran Pan. |
Proverbi |
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Libri |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per osteria |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: asteria, isteria, osterie. Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: asterie. |
Scarti |
Togliendo tutte le lettere in posizione dispari si ha: sei. Altri scarti con resto non consecutivo: ostia, osti, osta, oserà, osei, otri, stria, stia, seria, seri, sera, tria. |
Parole con "osteria" |
Iniziano con "osteria": osteriacce, osteriaccia. |
Parole contenute in "osteria" |
eri, ria, ter, oste, teri, steri. Contenute all'inverso: ire. |
Incastri |
Si può ottenere da osta e eri (OSTeriA); da osa e teri (OSteriA). |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "osteria" si può ottenere dalle seguenti coppie: osé/eteria. |
Usando "osteria" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: booster * = boia; proposte * = propria; copio * = copisteria; modio * = modisteria. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "osteria" si può ottenere dalle seguenti coppie: ossa/asteria, ossi/isteria. |
Usando "osteria" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: arso * = arteria; asso * = asteria; isso * = isteria; maso * = materia; * airone = osteone; * aironi = osteoni; viso * = viteria; dissenso * = dissenteria. |
Lucchetti Alterni |
Usando "osteria" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: boia * = booster; propria * = proposte. |
Sciarade e composizione |
"osteria" è formata da: oste+ria. |
Intarsi e sciarade alterne |
"osteria" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: osti/era, oserà/ti, osei/tra, osé/tria. |
Intrecciando le lettere di "osteria" (*) con un'altra parola si può ottenere: * tic = ostetricia. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Bettola, Fiaschetteria, Locanda, Albergo, Trattoria, Osteria - Bettola è quella bottega dove si vende il vino a minuto, e dove generalmente va solo la gente del volgo. - La Fiaschetteria vende parimente il vino a minuto, ma vende altresì roba fredda da mangiare, paste da inzuppare: è più nobile della bettola, e ci vanno anche le persone civili. - Trattoria è quell'aggregato di stanze, con tavole apparecchiate con più o meno lusso, dove ciascuno, co' suoi denari, può andare a mangiare a quale ora si voglia. - La Locanda è quella casa dove ciascuno che venga di fuori, trova ricetto e servizio, pagando un tanto per giorno. Se c'è lusso e grandiosità, invece di Locanda, si è ora cominciato a dire, quasi francesemente, Albergo. - L'Osteria è lo stesso che Trattoria, ma c'è meno lusso, e solo è frequentata da gente di bassa mano. - [Secondo l'origine tedesca, Albergo viene a dire Locanda da signori. - G.F.] [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Taverna, Osteria, Bettola, Trattoria, Locanda, Rosticceria - Alla bettola si compra il vino e anco si beve; in bettola vedo la radice, bere, bee, così distinta da non potere prendere equivoco: alla taverna va a mangiare e bere la gente di basso ceto; facchini, manuali, giornalieri d'ogni genere; all'osteria e si mangia e si beve e si alloggia; ma sempre per gente di poca levatura; alla trattoria invece vanno a gozzovigliare la gente, non dirò assolutamente più civile, ma più denarosa; poi giovani a sbevazzare, a sbasoffiare, a gettare tempo e quattrini in cene protratte a tarda notte; alla locanda alloggiano viaggiatori più doviziosi e vivono per giorni e per mesi quasi come in famiglia: una buona, comoda e discreta locanda per chi ha da viaggiare è un tesoro. Alla rosticceria si comprano le vivande belle e cotte, e si portano via per mangiarle altrove. Taverna mi suona quasi caverna; osteria, da oste, ostile, si sa; bettola, da bere, già lo dissi; trattoria, da trattamento, trattare; locanda, da luogo, alloggiare. [immagine] |
Albergo, Osteria, Locanda, Albergheria, Alloggio, Alloggiamento, Ospizio, Ricovero - Albergo nell'uso è quel luogo dove vanno a prendere stanza i viaggiatori, mediante pagamento; è più nobile di osteria; in questa pratica gentaglia; in quello, persone più distinte: all'osteria si va più per mangiare e bere e gozzovigliare; all'albergo per riposarsi, ristorarsi del viaggio e anche per dormire. Albergo è qualunque luogo ove si fa più o men lunga dimora. Locanda (da locazione, locatio) dovrebbe dire luogo ove s'affittano camere a forastieri; ma d'ordinario alle locande trovasi anche da mangiare. Era l'albergheria l'alloggio che si dava ai marchesi e podestà, e a simili uffiziali, quando andavano riveggendo le loro judiciarie; davasi anche ai pellegrini ed a' bisognosi per istituto.
Alloggio, è la casa, l'albergo o altro luogo congenere ove uno sta, mangia, beve, dorme per qualche tempo: l'alloggio militare è dato o preso nelle case de' privati in tempo di occupazione militare o di marcia di truppe. L'alloggiamento è la caserma, fortezza o altro luogo ben capace ove quelle stanno riunite a più o meno lunga dimora. Si dice talvolta al plurale alloggiamenti. Ospizio è sito ove per istituzione di carità o simili si albergano per una o più notti o giorni i poveri pellegrini. Ricovero è qualunque sito ove uno si mette per poco al coperto dalle intemperie, dalla pioggia o simili; può avere lo stesso significato di ospizio, ma allora ricovero indica non ospitalità passaggera, ma continua, o almeno molto più diuturna: così i ricoveri di mendicità. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Osteria - S. f. Luogo ove si mangia e alloggia con pagamento; ma veramente Albergo per viaggiatori non ricchi. Vit. Plut. (C) E se non v'avea alcuno amico de' suoi parenti, essi andavano all'osteria. M. V. 10. 67. Tutti d'un volere presero l'armi. e corsono all'osteria, dove erano i cavalieri dei Pisani.
[Cont.] Luogo ove si vende vino al minuto. Vas. V. Pitt. Scul. Arch. II. 225. Fu adunque trovato da Filippo ordine che si aprissero osterie nella cupola con le cucine, e vi si vendesse il vino, e così nessuno si partiva del lavoro se non la sera; il che fu a loro commodità, ed all'opera utilità grandissima. Prov. Chi non vuol l'osteria levi la frasca; Chi non vuole una data cosa, dee togliere l'occasione. V. FRASCA, § 2. T. Prov. Tosc. 60. Il furfante in ogni luogo trova tre cose, osteria, prigione e spedale. E 264. Quando l'oste è sull'uscio, l'osteria è vuota. (L'inoperosità non è mai buon segno. Sono di mal augurio certi riposi.) 2. [F.] Andare all'osteria. Frequentarla Panciat. Scritt. var. 22. Io non vo' all'Osteria, Ma bado a casa mia, Che per piccola che sia, La mi pare una badia. 3. [Giust.] Fare l'osteria Tenerla aperta. Cecchi. I Riv. I. 2. Il Museruola, che faceva già l'osteria della Scrivia, ha una fanciulla. [G.M.] Più com. senza l'art. Fare osteria. T. Anco: Tenere osteria. 4. Fare o Tenere osteria, vale Dar mangiare e bere a prezzo. V. FARE e TENERE. 5. Fermarsi, o Alloggiare alla prima osteria, vale fig. e in modo proverb. Credere alla prima, Dar fede a quello che altri dice senza cercarne le prove. Pros. Fior. 3. 1. 217. (Man.) La cui dottrina per lo più serve d'autentica alla balordaggine… di coloro che alla bella prima si credono per veri tutti gli strambottoli…, e senza cercar più altro alloggiano caponissimamente alla prima osteria. E 3. 2. 289. Nell'indagare la verità non si fermava Platone alla prima osteria, ma voleva cercare il pel nell'uovo e soddisfarsi pienamente. 6. Levare alcuno d'in sù l'osteria. Levarlo dall'osteria e albergarlo presso di sè, o altrove. Benv. Cell. t. 1. 4. 415. ediz. fior. 1829. Gugl. Piatti. (Gh.) Da Venezia me ne andai a Padova, dove io fui levato d'in su l'osteria da quel mio caro amico. E 1. 2. p. 211. Questo signore io levai d'insu l'osteria, o lo messi in nel (nel) mio castello, dando ancora a lui una stanza libera. 7. [L.B.] Stare sull'osteria, Non avere casa piantata di suo, non avere famiglia. 8. Osteria a mal tempo, vale Osteria povera e malagiata, e da non vi capitare, se non per pura e pretta necessità. Non usit. Rondin. Eseq. Ferdin. p. 35. (Gh.) Siccome parrebbe folle quel peregrino il quale, dovendo andare per necessità in paese lontano, volesse fermarsi a un'osteria a mal tempo, così… 9. Osteria de' cani, in modo basso chiamansi le pozze. Non com. Malm. 3. 3. (C) Era in quei tempi là, quando i geloni Tornano a chiuder l'osterie de' cani. |
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Parole di sette lettere: osteomi, osteone, osteoni « osteria » osterie, ostessa, ostesse |
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