Forma verbale |
Mulino è una forma del verbo mulinare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di mulinare. |
Utili Link |
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Hoepli | Sabatini Coletti | Wikipedia |
Foto taggate mulino | ||
Mulino | Mulino alle saline di Trapani | Marsala |
Tag correlati: acqua, ruota, pale, cascata, vento, fiume, mare, casa |
Informazioni di base |
La parola mulino è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: mu-lì-no. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). Parole con la stessa grafia, ma accentate: mulinò. |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con mulino per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
L'isola del giorno prima di Umberto Eco (1994): Spiegò che da gran tempo studiava come navigare sotto l'acqua Aveva persino pensato di costruire un battello di legno rinforzato in ferro e a doppio scafo, come fosse una scatola col suo coperchio. La nave sarebbe stata lunga settantadue piedi, alta trentadue, larga otto ed era abbastanza pesante da discendere sotto la superficie. Sarebbe stata mossa da una ruota a pale, azionata da due uomini all'interno, come fanno gli asini con la mola di un mulino. E per vedere dove si stesse andando si faceva uscir fuori un tubospicillum, un'occhiale che, per un gioco di specchi interni, avrebbe permesso di esplorare da dentro quello che avveniva all'aria aperta. Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga (1890): E spiegò meglio la sua idea: cavar le castagne dal fuoco con le zampe del gatto; tirar l'acqua al suo mulino, e se capitava d'acchiappare anche il mestolo un quarto d'ora, e di dare il gambetto a tutti quei pezzi grossi che non era riescito ad ingraziarsi neppure sposando una di loro, senza dote e senza nulla, tanto meglio... Agnese, o la veglia di stalla di Cesare Cantù (1878): Se la Bia diceva, — Tienmi i ragazzi finché io vada al mulino o a risciacquar il bucato», — Ecco (pensava ella) fin da serva la mi fa fare». Se le cercava un pugno di sale, — Due» rispondeva; ma fra i denti brontolava: — La si vuol far pagare perché non soffii». In ogni occhio che la fissasse credeva leggere la sua accusa: — Certo colui o colei sa il caso mio; e chi può averglielo detto se non la Bia?» |
Proverbi |
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Espressioni e Modi di Dire |
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Libri |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per mulino |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: bulino, mulina, mulini, murino, musino, mutino. Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: bulini. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: mulo, mino. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: emulino, multino. |
Parole con "mulino" |
Finiscono con "mulino": emulino, cumulino, simulino, tumulino, formulino, accumulino, dissimulino, riformulino. |
Parole contenute in "mulino" |
lino, muli. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "mulino" si può ottenere dalle seguenti coppie: muco/colino, musa/salino, muso/solino, mutavo/tavolino, mute/telino. |
Usando "mulino" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: limuli * = lino; mimuli * = mino; * linoni = munì; * linosa = musa; * linose = muse; simuli * = sino; formuli * = forno; tremuli * = treno; * nonetti = mulinetti; * nonetto = mulinetto. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "mulino" si può ottenere dalle seguenti coppie: mucosi/isoclino, muro/orlino, mulso/osino, multe/etino, multerà/aretino. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "mulino" si può ottenere dalle seguenti coppie: emuli/noè, limuli/noli, mimuli/nomi. |
Usando "mulino" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * limuli = noli; * mimuli = nomi; noli * = limuli; nomi * = mimuli. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "mulino" si può ottenere dalle seguenti coppie: munì/linoni, musa/linosa, muse/linose. |
Usando "mulino" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * colino = muco; * salino = musa; * solino = muso; * telino = mute; * tavolino = mutavo; forno * = formuli; * aio = mulinai; mulinetti * = nettino; * mulinetti = nonetti; * mulinetto = nonetto; treno * = tremuli; * ateo = mulinate; * avio = mulinavi; * astio = mulinasti. |
Sciarade incatenate |
La parola "mulino" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: muli+lino. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "mulino" (*) con un'altra parola si può ottenere: * arno = mulinarono; * tipa = multipiano. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Macine da mulino - Alcuni attribuiscono l'invenzione della macina a Miletao, figlio di Maleges, primo re di Lacedemone - Secondo Plinio e Virgilio, Cerere fu quella che insegnò a macinare il grano nell'Attica ed in Sicilia. Presso gli Egiziani, gli Ebrei ed i Romani, le macine erano tante piccole, ch'essi per farle girare non si servivano di cavalli, d'acqua nè di vento, ma impiegavano a sì faticoso esercizio gli schiavi ed i prigionieri di guerra: Sansone fece un tal uffizio presso i Filistei.
Sul primo non si pensò a acciaccare il grano per adoprarlo, e non si fece che separarlo dalla sua pellicola, o dalla sua invoglia, conforme si fa per mangiare una mandorla ec: A tale effetto si faceva arrostire, secondo praticano i selvaggi anche oggidì. Dipoi si acciaccò, e si fece una specie di tritello simile a quello che noi formiamo con l'avena. Pestando di più i grani ne' mortaj, si ridussero in una sorta di polvere, che venne chiamata Farna, dalla voce Far, nome di una qualità di grano che maggiormente adopravasi, e che si preparava in quella guisa. In appresso furono perfezionati i modi di convertire i grani in farina. Sembra da uno squarcio d'Omero che vi sia stato il costume di schiacciare il grano con degli spianatoj sopra pietre tagliate a mo' di tavola, invece che nei mortai col mezzo dei pestelli: lo che verosimilmente condusse a triturare fra due macine delle quali si fa girare la superiore sulla inferiore. Propriamente parlando, non si è saputo ridurre il grano a farina se non quando si è conosciuta la maniera di macinarlo con quelle macine. Nei primi tempi la superiore era di legno, ma aveva attorno come teste di chiodi di ferro. In seguito s'ebbero ambedue di pietra. Allora avevano solamente un piede e mezzo francese di diametro; però in breve si trovò modo di muoverle altrimenti che a forza di braccia e con minor fatica. Ciò diede adito ad aumentare il diametro, e farle girare mediante i cavalli ed i somari. In occasione delle due macine scoperte presso Abbeville, il dotto Mongez dell'Istituto fece conoscere in una memoria nel 1806 la natura delle pietre che impiegarono gli antichi e che impiegano i moderni per far le macine da grano. Ne resulta che erano quasi sempre basaltiche porose. Quelle di Abbeville essendo in termine francese poudingues, gli sembra che vengano dai Galli o dai Franchi, perchè in Francia si adoprano ancora in alcuni dipartimenti delle poudingues simili per macinare il grano. Le migliori macine francesi sono quelle di La Fertè Sous-Jouarre. [immagine] |
Mulino e Molino - Mosè, parlando delle piaghe d'Egitto, pone sul labbro a Dio le seguenti parole:
«Io uscirò verso la mezzanotte, percorrerò l'Egitto, e tutti i primogeniti morranno nelle terre degli Egizj, dal primogenito di Faraone che siede sul trono, sino al primogenito della serva che gira la macina del mulino.» Ed altrove: «Voi non riceverete per pegno la macina di sopra o quella di sotto del mulino, perchè colui che ve la offre impegna a voi la sua vita.» L'uso di quei mulini portatili passò poscia ai Greci. Omero ne fa menzione nell'Odissea. Gli storici c'insegnano che Mileteo, successore di Lelex suo padre, primo re di Lacedemone, fu quegli che comunicò una tale scoperta ai proprj sudditi. Essi aggiungono che dal nome di quel principe le pietre da mulino vennero chiamate mule, da cui i latini hanno poi fatto mola (Vedasi Macine.) Non è facile precisare l'epoca della scoperta dei mulini a acqua. Benchè non abbiano un'origine antichissima, non sono però tanto moderni come da alcuni fu creduto. Si suppone che fossero inventati nell'Asia Minore, e che i Romani se ne valessero soltanto al ritorno da quella contrada. Certo si è ch'erano conosciuti a' tempi d'Augusto, poichè Vetruvio ne dà la descrizione nel suo Trattato di Architettura. Quando la città di Roma fu assediata da Vitigete re dei Goti, essendo i mulini da acqua nella campagna e al di là dal campo dei nemici, Belisario, che comandava in Roma per Giustiniano, fece prontamente costruire appiè del Giannicolo dei mulini che giravano mediante la caduta delle acque del discarico delle fontane. Non essendo bastato tal soccorso al consumo della città, il generale azzardò di farne fabbricare sul Tebro in alcune barche in mezzo alle correnti, all'incirca come quelli che si videro già in Parigi tra il Ponte Nuovo ed il Ponte del Cambio. Quei mulini, immaginati da Belisario, sono i primi di codesta specie che si conoscano. Dall'Italia passarono in Francia sul bel principio della monarchia, (poichè ne fa menzione la legge salica) e indi nel resto d'Europa. I mulini a vento hanno altra provenienza: si vuole che traggano origine dai paesi orientali, e che se ne portasse l'uso nel Belgio ed in Francia al ritorno dalle crociate. Il più antico documento in cui siano mentovati è un diploma del 1105, nel quale si permette ad una comunione religiosa di Francia di stabilire un mulino a vento, molendinam ad ventum. [immagine] |
Mulino da polvere - In tal modo si chiama l'opificio dove si fa il mescuglio delle tre materie ch'entrano nella composizione della polvere da cannone. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Mulino - e † MOLINO. S. m. Nel pl. Mulini e † Molini, e f. Mulina e † Molina. Edificio composto di varii strumenti e macchine che servono per macinare le biade. In Cassiod. Molinum. Agg. in Tert., Molina femm. in Amm., Moletrina in Cat., Molendinum S. Agost. – Coll. SS. Pad. 1. 18. 13. (M.) Sanza dubbio quella cosa macineranno, che vi fia messa a macinare per colui, a cui è commesso l'officio del mulino. Bocc. Nov. g. 3. Intr. (C) Gittava tanto acqua, e sì alta verso il cielo…, che di meno avría macinato un mulino. E nov. 10. g. 4. Parte per lo giardino…, e parte verso le mulina, che fuor di quel macinavano, e chi qua e chi là a prender… diversi diletti si diedono. Dant. Inf. 23. Non corse mai sì tosto acqua per doccia A volger ruota di mulin terragno. [Camp.] Guid. G. 5. 4. Rubr. Come nel mezzo della città era ordinato un fiume grande con molte molina. E Guid. G. A. 5. Erano ordinate assai molina che convertivano lo grano in farina. [Val.] Pucc. Centil. 83. 9. Pescai' (pescaje) rompendo gualchiere e molina. [Tor.] Targ. Dis. Inond. Arn. 11. Bisognava… allargare per molte braccia il canale dell'Arno, e rifarvi i ponti larghissimi quanto quello a Rubaconte, ed annichilare per sempre la steccaia, e le mulina d'Ognissanti.
T. Prov. Tosc. 181. Arco da mattina, empie le mulina (pioverà); arco da sera, tempo rasserena. E 62. Nè mulo, nè mulino, nè fiume, nè forno, nè signore per vicino. T. Prov. Tosc. 64. Chi va al mulino, s'infarina (effetti del consorzio e delle consuetudini). T. Prov. Tosc. 160. Il mulino non macina senz'acqua. (Ogni potenza richiede strumenti e mezzi che la pongano in atto.) E 160. Ogni mulino vuol la sua acqua. E 277. Chi è il primo al mulino, prima macina; modo proverb. che vale: Chi è più sollecito, esce prima di briga. Cecch. Prov. 77. (M.) 2. Dicesi Mulino a vento, da vento, o d'acqua (coll'A meglio che col Da o col Di), secondo che macina per la forza del vento o dell'acqua. [Cont.] Barbaro, Arch. Vitr. 441. Se l'aere è libero, i molini da vento… si fanno con l'aiuto di quello. Cit. Tipocosm. 501. Molino a vento, molino ad acqua, molino a braccia, o a forza d'animali. = Tratt. pecc. mort. (Mt.) Come mulino a vento in alto montato. Maestruzz. 2. 27. Nei molini a vento, o d'acqua, i quali sanza grande opra e fatica d'uomo si fa, credo, che sia da osservare l'usanza del paese, la quale non è vietata da' prelati; ma i molini, che macinano con giumenti, si debbono riposare. T. Targ. Disam. 45. La Toscana non si è mai potuta adattare ai mulini a vento, che… usano in tanti popolatissimi paesi, e vuole tutte macini a acqua. E così dicesi Mulino a mano, a braccio. [Cont.] Bandi Lucch. 118. Ciascheduna persona, sì ecclesiastica come secolare, la quale ae alcuno molino fatto, da cavallo o da mano, con quello debbia continuamente macinare o fare macinare di die e di notte. Ber. Rel. Ass. Verc. Arch. St. It. XIII. 464. Il conte Sanfronte fece fare molini da cavallo per tutti li quartieri, che molevano quasi al pari de' molini da acqua, oltre gran numero di altri da braccio, talmentechè non si pativa di farina. = Montecucc. (Mt.) Mulini a acqua, a vento, a mano. Regis, Trad. Senof. Converrà che abbiano fin di qua in pronto mulini a braccio da far pane. Cinuz. Siano dentro la fortezza mulini a mano per macinare. Montecucc. Fabbricar mulini a mano. Mulino a secco, Quello che macina senz'acqua o vento, per opera e fatica di uomini o di giumenti. [Cont.] Bandi. Fior. XL. 1. 4. Macinare fuor di Firenze delle biade, o grani sottoscritti respettivamente, a quelle mulina che verrà lor bene, etiam che le sieno mulina a secco. = Guicc. Stor. 14. 707. (M.) Nel qual tempo essendo per la rovina delle mulina mancata la farina, provveddero presto con le mulina a secco a questa incomodità. Frescob. Viagg. 121. (Man.) Ed hannovi mulino a secco, e forno. Assempr. Fr. Filipp. 190. (Fanf.) Pongono una bestia voltare quella rota a modo che uno mulino a secco. E riferito a mulini d'ogni maniera. T. Montecucc. Op. 1. 130. Provvisti (debbono essere i magazzini) di mulini a acqua, a vento, a giumenti, a mano; e di forni da cuocere il pane. 3. [Val.] † Fare sbalordire un mulino a vento, detto di cosa sommamente straordinaria, o incredibile. Fortig. Ricc. Pref. 1. XXVII. Tutte cose… da fare sbalordire un mulino a vento, che sempre gira. Girar la testa come un mulino a vento, modo famigliare a significare Non istar mai fermi in un proposito. (Fanf.) Gira mulino! si dice per istigare altrui ad arzigogolare col cervello, per trovare qualche invenzione, ripiego, ecc., e dicesi anche parlando con se stesso. (Fanf.) Tirare o Recare acqua, o l'acqua al suo mulino; prov. che vale Avere più riguardo al proprio interesse, che all'altrui. Franc. Sacch. Rim. 48. (C) Ciascun reca pur acqua al suo mulino. E Op. div. 59. Fr. Giord. 2. 275. (M.) E però toglie l'uno l'acqua all'altro, e quanta acqua egli può recare a suo mulino, sì 'l fa. Così fa l'uomo savio; e così dêi fare tu: ogni acqua recare a tuo mulino. Fir. Trin. 2. 2. (C) Ogni grillo tira acqua al suo mulino. Bellinc. Son. 23. Se ognun al suo mulin ogni acqua tira. T. Modo prov. dal romanzo di Don Chi. sciotte. Combattere i mulini a vento. Mettersi a imprese vane, far mostra di valore fuor di luogo e di tempo. Di dove vieni, vengo dal mulino, suol dirsi a significare le molte busse date ad alcuno. Es.: Cominciò a fare la stessa musica dell'ingiuriarmi: allora io persi la pazienza, e di dove vieni, vengo dal mulino. (Fanf.) 4. Mulino, è anche un Arnese con ruote, che serve a filare. Ar. Fur. 35. 3. (M.) Per gli ampi tetti andava il Paladino Tutte mirando le future vite, Poi ch'ebbe visto sul fatal mulino Volgersi quelle ch'erano già ordite. [Cont.] Cit. Tipocosm. 439. Il filatore, il filatoio, il molino, i guindoli, i rocchelli, i fusi… il filar suo, e 'l suo torcere. V. MULINELLO, § 4. 5. [Camp.] † Per Banderuola nel senso del § 2. Somm. 45. Onde sono altre sì come cotali molini posti in su campanili, che si volgono ad ogni vento. [T.] Mulino a vapore. T. Mulini da olio. – Da polvere. T. Esp. Pat. Nost. 109. Sono come il mulino senza chiusa, che tutto giorno volge e gira secondo il corso dell'acqua. II. Quasi personif. T. Lavoro del mulino. – II mulino lavora. Quel che i mulini macinavano. Ar. Fur. 17. 19. Dicesi ancor che macinar molini Potrian far l'acque lanfe che son quivi. Viv. Disc. Arn. 20. Il mulino,… ridottosi immacinante, non rendeva frutto a compadroni. |
Mulino - Agg. Di mulo. In Vitr. e Plin. Non com. Buon. Fier. 2. 3. 4. (C) E sortita al bestiame Asinino, mulino e cavallino…, Ho la ripa del fiume inver ponente. [Fanf.] Bando del 1655. Savelli, Prat. 59. 13. Bestie cavalline, muline et asinine… si devono ogni anno dare in nota.
2. Il Salvini lo usò per aggiunto di cocchio a significare che era tirato da muli. (Fanf.) 3. Che è proprio di un mulo, o sim. (Fanf.) 4. (Vet.) [Valla.] Dicesi del dorso, e più specialmente della groppa del cavallo, che è alta, tagliente e stretta. D'Eremberg. trad. di un An. pag. 34. Un signor di buon gusto non destinerà mai un cavallo colla groppa mulina per la sua razza. |
Navigazione |
Parole in ordine alfabetico: mulinerò, mulinetti, mulinetto, mulini, muliniamo, muliniate, mulinino « mulino » mullah, mulo, mulona, mulone, mulotti, mulotto, mulsi |
Parole di sei lettere: muleta, mulina, mulini « mulino » mullah, mulona, mulone |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): modulino, demodulino, nodulino, coagulino, grembiulino, pullulino, ululino « mulino (onilum) » emulino, simulino, dissimulino, formulino, riformulino, cumulino, accumulino |
Indice parole che: iniziano con M, con MU, parole che iniziano con MUL, finiscono con O |
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