Daniele Cortis di Antonio Fogazzaro (1906): I cavalli s'impennarono, la ghiaia stridette sotto le ruote pesanti. Nell'entrar sotto il portico, Perlotti agitò il cappello e sua moglie il fazzoletto; le ruote, le zampe ferrate dei cavalli tuonarono un momento sul ciottolato, sulla soglia del portone, e subito il suono morì nella campagna oscura.
Demetrio Pianelli di Emilio De Marchi (1890): «Prego mio fratello a voler regolare col signor ragionier Martini un conto di lire 1000 (mille), di cui mi dichiaro suo debitore, e nello stesso tempo di voler provvedere perché siano protetti i diritti dei miei figliuoli, tanto per riguardo alla mia pensione, quanto per la intera esazione della dote di mia moglie, di cui è qui allegata una promessa scritta di mio suocero, il signor Isidoro Chiesa di Melegnano. Si procuri che i miei figli non sappiano mai come morì il padre loro».
Il resto di niente di Enzo Striano (1986): «In parte. Si chiama palazzo Donn'Anna. Cominciò a costruirlo più di cent'anni fa un viceré, il duca di Medina, per la moglie napoletana, Anna Carafa di Stigliano. Lo rispedirono in Spagna, perché a Napoli aveva rubato troppo e il palazzo restò come lo vedi. Donn'Anna ci soffrì: come tutti i Carafa, era vanitosissima. Lo sai Dio come l'ha punita?» aggiunse, ridendo. «Morì sola, coperta di pidocchi.» |
- Il 9 dicembre 2013, il quotidiano La Repubblica, in un articolo sulla protesta anti-Equitalia, che ha bloccato il traffico bolognese per alcune ore, scrive: "Era assente Tiziana Marrone, la vedova di Giuseppe Campaniello - l'artigiano che morì dopo essersi dato fuoco davanti alla sede delle commissioni tributarie di Bologna".
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