Infingardo, Pigro - Infingardo è da Infingersi, che anticamente valeva dissimulare, fingere di non vedere, di non udire: e colui che fa di mala voglia una cosa e fugge fatica, spesso finge di non udire ciò che gli si comanda. - Pigro è colui che per natura aborre ogni più piccolo esercizio, e che al bisogno trascura la utilità propria per non muoversi di qui a lì. Onde il comune dettato: « - Pigrizia, lo vuoi il brodo? - Sì. - Vieni a pigliarlo. - No, non lo voglio.» [immagine] |
Sfaccendato, Disoccupato, Ozioso, Inerte, Pigro, Scioperato, Poltrone, Infingardo, In ozio, Accidioso; Scioperatezza, Scioperataggine, Pigrezza, Pigrizia, Poltronaccio, Poltroncione - Lo sfaccendato naturalmente è quello che non ha più faccende, che non ha più da fare, o che non vuole più far nulla; il disoccupato non ha proprio più occupazione, e molte volte ben suo malgrado: tanti sono i disoccupati in cerca di lavoro e d'impiego, che degli sfaccendati d'abitudine non si tien più conto. L'ozioso non vuol lavorare, e direi quasi che alla lunga non può più: la pessima abitudine dell'ozio snerva l'anima e l'uccide; uccide però le buone sementi e fa sviluppare portentosamente le cattive; così nell'acqua marcida, nel fango sgusciano fuori mostruosi, schifosi insetti. L'inerte pare non possa muoversi; la materia in lui incatena lo spirito, il corpo è di piombo, e l'anima, debilissimo spirito, a smuoverlo menomamente non vale. Il pigro è lento a muoversi; dice però meno che inerte; il poltrone non vuol muoversi: dice meno ancora: al poltrone è caro il dolce far niente; al pigro ripugna il lavoro; all'inerte è quasi impossibile lo scuotersi. L'infingardo infinge, come dicemmo, di non sapere, di non potere per non darsi brighe e crucci da cui abborre; l'accidioso, in genere, è colui che fa, parla, opera ogni cosa mal volentieri: obbligato a fare, fa male e di mala grazia, e in onta di chi lo costringe ad operare; a tutti costoro piace meglio stare in ozio che decorosamente, onestamente occuparsi. Poltronaccio, peggiorativo; poltroncione, accrescitivo di diminutivo; come a dire più che poltroncino: vocaboli però che tanto valgono quanto il suono della voce, l'atto ecc. li fa significare, cioè molto o assai più poco che non pare. Scioperato, quasi chi sciupa il tempo e l'opera: la scioperatezza è il vizio suo; chè più invecchiato dicesi con vocabolo dispregiativo scioperataggine; il che potrebbe anche far credere, come per altre parole cadenti similmente in queste due desinenze, che il primo avesse da indicare atto particolare; il secondo abito. [immagine] |
Infingardo - Agg. e S. m. Pigro, Lento per mala volontà. (Tom.) L'infingardo è un pigro che s'infinge; dimostra di volere operare, e non fa. But. Purg. 17. 2. (C) Come li naviganti, che sono stati infingardi a vogare. Bern. Orl. 1. 14. 77. Naturalmente io sono un po' infingardo. Borgh. Orig. Fir. 77. Lasciando questa ritirata, che io soglio chiamare la difesa degli'infingardi. Dep. Decam. 71. (Mt.) E di qui (da infingere) è la voce infingardo, di chi potrebbe e non vuole fare o pensare a nulla.
2. Infingardo, si dice anche Di certe cose, la cui azione o effetto manca di prontezza e di celerità. Red. Vip. 1. 78. (M.) Non rende nè più viva, nè più infingarda la loro facoltà solutiva. Sagg. nat. esp. 9. Il quinto strumento è ancor egli un termometro, ma più pigro e infingardo di tutti gli altri.
[Val.] Fag. Rim. 3. 35. Anche i veloci dì chiama infingardi. T. Ozio infingardo.
3. † Per Finto, Simulato. Tes. Br. 7. 50. (C) Contra questa virtude fanno mortalmente gl'infingardi e li falsi ipocriti che mostrano quello che non sono… Fav. Esop. 37. (M.) O bestia d'iniquità, e infingarda, perchè vai in questo tuo andamento e corrimento, restandoti con addormentato piè? Maur. Cap. delle Bugie. (Mt.) Ma non è donna che non sia infingarda, Questo è lor vizio proprio e naturale. [Camp.] Bib. S. Paol. Tim. II. 1. Ricordandomi delle tue lagrime, e facendo ricordamento della fede, la quale è in te infingarda (non ficta). |