L'edera di Grazia Deledda (1920): — È finita! Prete Virdis non può dire davvero d'essere un uomo furbo! — pensò Annesa dietro l'uscio. Fin da principio ella aveva capito che ziu Zua deviava il discorso e provocava il prete, inducendolo a parlar male, per non lasciargli modo di spiegare il motivo della sua visita. Ma compare Virdis era andato anche troppo oltre, e aveva colpito troppo sul vivo il suo vecchio amico: Annesa ora lo sentiva muoversi e sbuffare, incapace di rimediare al mal fatto, ed anche lei stringeva i denti, arrabbiata più contro di lui che contro ziu Zua.
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Mi meravigliai che Guido avesse saputo comportarsi così nel dormiveglia e giunsi fino a credere ch'egli non avesse ingoiata neppure la piccola dose di morfina ch'egli diceva. A me pareva che uno degli effetti degli annebbiamenti del cervello per sonno, fosse di sciogliere l'animo più indurito, inducendolo alle più ingenue confessioni. Non era io recente di una tale avventura? Ciò aumentò il mio sdegno e il mio disprezzo per Guido.
L’avventura di un povero crociato di Franco Cardini (1997): Chi aveva creduto comunque che la permanenza di guerrieri e di pellegrini in Antiochia avrebbe intimidito Boemondo inducendolo a metter da parte i suoi disegni di dominio ebbe modo di disilludersi. Anzi, il figlio del Guiscardo teneva a ostentare il suo nuovo ruolo: il 14 luglio aveva addirittura concesso un intero quartiere – mercato, chiesa, trenta case – ai genovesi, i quali in cambio si erano impegnati a mantener costanti i contatti via mare tra Antiochia e l'Europa; tutto quel che chiedevano, era di non dover esser costretti a prender partito contro il marchese di Provenza, cosa questa della quale l'Altavilla li aveva prontamente assicurati. |