Forma verbale |
Dì è una forma del verbo dire (seconda persona singolare dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di dire. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Treccani |
Liste a cui appartiene |
Lista Terminanti con la i accentata [Doposcì, Dormì « * » Eccepì, Eccì] |
Lista Parole Monoconsonantiche [Duo, Dà « * » Ebbe, Ebbi] |
Lista Parole Monovocaliche [Drop, Dà « * » E, Ebbe] |
Lista Monosillabi accentati [Ciò, Dà « * » Già, Giù] |
Informazioni di base |
La parola dì è formata da due lettere, una vocale e una consonante. |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con dì per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Uso in vari contesti |
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Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Giorno, dì - Giorno si intende propriamente per quelle ore che il sole sta sull'orizzonte, ed è contrapposto a Notte. Da tutte parti saettava il giorno, disse Dante. - «Alzati, è giorno.» - Dì è tutto il corso delle 24 ore. Ciò dicesi per istretta proprietà; ma nell'uso si scambiano. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Giorno, Giornata, Dì - Giorno opposto a notte; in senso di luce è opposto a tenebre, oscurità; aggiorna, spunta il giorno, si fa chiaro. Giornata indica lo spazio intero d'un giorno, il lavoro che suol farsi o può farsi in un giorno: in linguaggio storico, giornata vale gran fatto d'armi: venir a giornata, giornata campale. Di è lo stesso che giorno, ma ha usi suoi proprii come per le date: addì... e poi vi è lunedì, martedì e tutti i giorni della settimana, meno il sabbato e la domenica i quali hanno altra desinenza. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Dì - S. m. Aff. al lat. Dies, Giorno. Quel tanto che il sole sta sull'orizzonte. Tes. Br. 2. 43. (C) Dì non è altra cosa che esser lo sole sopra la terra.T. Vang. Conviene che io operi le opere di chi m'ha mandato, finch'è dì. – Chi cammina nel dì non inciampa. [Camp.] Aquil. I. 60. In quest'ora venne la visione a Dante, cioè nel rompere del dì. = Petr. canz. 4. 2. (C) La vita il fine, e 'l dì loda la sera. Dant. Purg. 12. Vedi che torna Dal servigio del dì l'ancella sesta. But. Li dì e le notti son misura del tempo.
T. Era dì, era passata la notte. – Il dì cade, muore. – Era il dì avanzato d'alquanto. – Spunta il dì. (Dice il primo apparir della luce più innanzi che Nasce.) – Il dì sorge; più innanzi nel tempo che Nasce. – Nasce il dì, Al nascer del dì. Virg. Orta dies. 2. Contrapp. a Ora. T. Vang. Dodici son le ore del dì. – Il dì e l'ora, Il tempo per l'appunto. – Vang. Vigilate, perchè non sapete il dì e l'ora. 3. Fig. T. Prov. IV. Il cammino de' giusti, quasi luce splendente, procede. e cresce in fino a dì perfetto. 4. Dì per Sole. Dant. Purg. 19. (Man.) Tutti eran già pieni Dell'alto dì i giron del sacro monte. [Camp.] D. Purg. 7. Mentre che l'orizzonte il dì tien chiuso. 5. T. Per la Luce stessa del dì. Vedere il dì. Virg. Eripiunt nubes coelumque diemque Teucrorum ex oculis. 6. T. Luce che palesa le cose. Lett. B. Col. 101. Ogni cosa non sia tanto occulta che non venga al dì e sia palesata. 7. Dì vale anche un certo Spazio di tempo, in che si dividono i mesi e gli anni; e ve n'ha di due specie; naturale l'uno, artificiale l'altro. Il primo comprende lo spazio di 24 ore da una mezzanotte all'altra; l'altro il tempo che passa fra 'l nascere e il tramontare del sole. Dal contesto del discorso s'intende ordinariamente in qual de' due significati è da prendersi. Bocc. Nov. 85. 5. (Man.) Nè passar molti dì, ch'egli in lui si scontrò. Fior. S. Franc. 160. E stettero così rinchiusi tre dì naturali. [Camp.] Dì usuale, per lo Spazio di tempo che il sole ci illumina dall'orto all'occaso. Comp. Ant. Test. Il dì naturale è di ventiquattr'ore, e lo usualo medio di dodici. [G.M.] Serd. Prov. Trenta dì ha Novembre, Aprile, Giugno e Settembre; Di ventotto ce n'è uno; Tutti gli altri n'han trentuno. (È dell'uso.) 8. Dì si dice talora con relazione alla stagione, alla temperatura. Agn. Pand. 39. (Man.) Godonsi alla villa di que' dì ariosi e chiari e aperti.Salv. Canz. Pin. Quando poi ripor lo voglio Coglio un dì chiaro e quïeto. 9. † Dì è anche di genere femminino, ma non è da imitarsi. Cronichett. 138. (Man.) E 168. 10. [Camp.] Per Giornata di lavoro d'operai. Pist. S. Gir. 58. Questi ultimi hanno lavorato un'ora, ed halli fatti uguali a noi, li quali abbiamo portato il pondo del dì e del caldo. 11. Dì di fatica è lo stesso che Giorno di lavoro, che è più com., in contrapposizione di Giorno festivo. Segner. Pred. 38. 9. (M.) Essi ne' dì di festa son qui tornati, essi ne' dì di fatica a pigliare i vostri santissimi insegnamenti. [Cont.] Cit. Tipocosm. 64. E 'l dì de la festa, e de 'l lavorare. 12. Dì feriati, o festivi vale Giorni di festa. Sen. Declam. 112. (Man.) Occorsonci certi dì feriati, che non si potè far giustizia. Mor. S. Greg.Nella legge vecchia si comanda che 'l settimo dì sia feriato. Menz. Lam. Ger. 3. Già più non è chi seco volge il piede Alle pompe solenni; e al dì festivo… Alcun non riede. Bemb. Lett. 3. 8. 263. Fragolini e starne… i quali ho goduti questi dì festivi. T. Vang. Che pensate ch'egli non è venuto il dì festivo. – Dì festivo de' giudei. – Si avvicinava il dì festivo degli azimi. – Venne il dì degli azimi. – Il primo dì degli azimi. – Era il dì di parasceve. – L'altro dì che è dopo parasceve. – Per il dì festivo soleva prosciogliere un reo (per diem festum). – Dì di festa, più com. – Vestito dai dì delle feste. = Bocc. Nov. 72. 8. (C) Fam. T. Il vestito, o altra cosa, dei dì delle feste o per le feste, fuori dell'ordinario; più bello o notabile nel gen. suo. – Quindi iron. L'ha conciato pe' dì delle feste, Picchiato bene, Malmenato in fatti o in parole. T. Il dì di Pasqua, In dì di Natale. 13. Uso relig. T. Vang. Abramo padre nostro esultò a vedere il mio dì; vide e godè (il Salvatore sperato; lo vide per fede). 14. Altro senso relig. T. Vang. Il grande e terribile dì del Signore (del Giudizio supremo; o anco di grande giustizia che eserciti Dio sopra i popoli. Del Giudizio. T. Vang. Così sarà il figlio dell'uomo nel suo dì. – So che risorgerà nella risurrezione nel nuovissimo dì. – Il dì della risurrezione. – A Sodoma sarà più rimesso in quel dì. – Di quel dì e dell'ora nessuno sa, nè gli angeli in cielo. = D. 2. 1. (C) Al gran dì.[Camp.] Bib. Sap. 3. Dì della conoscenza. (Nel senso del Conoscere per Giudicare.) 15. † Dì neri, quelli ne' quali è vietato il manglor carni. Pataff. 5. (C) Per fare alli dì neri squarciatura. Burch. 2. 7. Cavoli marci in tutto questo uffizio Hanno mangiato, e condito i dì neri Col cuffion del notaio del malifizio. Alleg. 7. Non mangerebbe, mancando lo stagno, Più Fiorenza in dì nero Fresco muggine o ragno. Onde Fare dì nero. Mangiar di magro, o vero Mangiar male e scarsamente. Paul. Mot. Dir. Tos. cap. 90. p. 163. (Gh.) 16. Dì neri diconsi ancora i Giorni in fausti. Petr. son. 284. (M.) Forse presago de' dì tristi e negri. Alam. Colt. 1. 3. (C) Quai sieno i miglior dì, quali i più rei (all'agricoltura), O magnanimo Re, cantare intendo. 17. † Dì comandati quelli in cui dalla Chiesa è ordinato il digiuno; e Dì sciolti quelli in cui non è comandato. Ora direbbesi: Digiuno comandato. Leg. B. Umil. 64. (M.) Ne' dì sciolti, senza le quaresime, quattro dì digiunava della settimana. 18. T. Rispetto alle cose che si fanno nel di. Prov. Tosc. 200. Ogni dì non è festa (non sempre gioja). 19. T. Col giorno della settimana: In dì di sabato, In dì di domenica. Gli altri cinque per non ripetere la parola Dì, se si vuole, per più pienezza o più determinazione, la locuzione intera, dicesi In giorno di lunedì, di martedì. Se poi omettasi il Dì, diremo e In Domenica e Nella domenica; non In sabato, ma Nel. In venerdì e Nel; ma piuttosto Nel lunedì, e così gli altri tre. A tutti poi e sette si adattano le partic. Di e Nel. 20. T. Del mese sta senza il segnacaso. Il dì sei di novembre. Addì scrivesi e A dì, ma pare allora pl., nè direbbesi A dì uno così bene come Il dì uno, e più com. Il primo dì o Il primo. = Din. Comp. 1. 16. (C) Scacciato Giano della Bella a dì 5 marzo 1294. T. Vas. 8. 301. A dì detto. 21. T. Di tempo in gen. Vang. Non potrai parlare fino al dì che queste cose seguono. – Nessuno da quel dì osò più interrogarlo. – Da quel dì pensaron d'ucciderlo. – Compiti i dì della purgazione di lei. – Compiti i dì dell'ufficio suo. – Compiti i dì dell'ascensione di lui (dopo il qual tempo E' doveva ascendere al cielo). – Tacquero e a nessuno dissero in que' dì nulla delle cose che avevano viste. T. Vang. Se avessi conosciuto nel tuo dì quel che è per la tua pace (nel tempo opportuno). Di tempo maggiore. T. Vang. Siccome avvenne ne' dì di Noè, così sarà ne' dì del figlio dell'uomo. – Ne' dì d'Erode. – Dai dì di Gio. Battista fin ora. – Verranno i dì quando… – Sono dì di vendetta. – Guai alle incinte e che allatteranno in quei dì. – Que' dì saranno tribolazioni tali. – Se non fossero abbreviati que' dì (i tempi preced. al Giudizio), non sarebbe salva veruna vita. 22. T. Di breve tempo: Un dì, Due dì, Tre dì. Prov. Tosc. 217. Bando di Ciompi durava tre dì. Fam. T. Non è un dì (è del tempo dimolto). E iron. È un dì! T. Prov. Pane d'un dì, carne d'un anno, pesce di dieci (buoni a mangiare). Parere un dì vale Parere poco tempo. Salv. Granch. 1. 2. (C) Che è egli ch'io la divezzai? mi pare Un dì. Nota altri modi, fra' quali havvene degli avverbiali. T. Prov. Tosc. 200. Ogni dì vien sera (ogni gioja finisce). T. Prov. Tosc. 96. Ogni dì ne va un dì (rapida fuga e prezzo del tempo). = Cecch. Servig. 1. 1. (C) Sì sì, voi siete buono a dar promesse, E ogni dì ne va un dì. 23. La vita. T. Vang. Tutti i dì di vita nostra. – Ne' tuoi dì piacque a Dio. Petr. Canz. ult. I dì miei più correnti che saetta Tra miserie e peccati Sonsene andati; e sol morte ne aspetta. Ps. Dies ejus sicut umbra praetereunt. Menz. Op. 1. 86. (Gh.) Ben mi rimembra come Del nobil Arno insù l'amena riva, Quando il mio dì fioriva, Anch'io di fronda inghirlandai le chiome. Dì, accompagnato da Mio, Tuo, Suo, accenna altresì al termine della vita. Petr. canz. 21. 3. (C) Ch'anzi 'l mio dì mi trasportava al fine. Bemb. Rim. Per farmi anzi 'l mio dì, donna, perire. (Quasi come se dicesse in questi due esempi: Anzi il dì prescritto dal naturale ordinamento alla mia morte.) E altrove: A te non si convien doglia nè pianto, Ch'omai pien d'anni, e pago di te stesso, Chiudi 'l tuo chiaro dì. Ep. Ov. Rem. Fior. 1. 9. (M.) Risguarda ancor, come di tempo e d'anni È già carco Laerte, e come ei chiede, Già vicino al suo dì, che tu suo figlio Gli chiuda gli occhi. Cas. Son. 48. Poco mi fia gioja e dolore, Chè a sera è il mio dì corso. De' miei dì, De' suoi dì, e sim., vale A tempo mio, A tempo suo, ecc. Bocc. Nov. 12. 4. (M.) Ed assai volte già de' miei dì sono stato camminando in gran pericoli. Vit. S. M. Madd. 24. Ed io de' miei dì ho vedute di persone che hanno fatto… Sig. Viag. Sin. 17. Era secondo Saracino assai buono uomo, e dissemi che de' suoi dì aveva fatto scorta a' pellegrini. [Camp.] † Menomare i dì del tempo, per Abbreviare il corso della vita umana. Bib. Salm. 88. Tu menomasti i dì del suo tempo, e profundastilo in confusione (minorasti dies temporis ejus). 24. [Camp.] † Non aver dì nè mesi, per Essere eterno. Ditt. I. 7. Chiamai a giunte man inverso il cielo Colui che mai non ebbe dì nè mesi. (Nel miglior Parigino sta in margine: Perch'ello è sanza tempo.) 25. [Camp.] † In lunghezza di dì, per Lungamente, o, com'altri spongono, Eternamente. Bib. Salm. 22. E la tua misericordia sarà meco tutti i dì della vita mia, acciò ch'io abiti nella casa del Signore in lunghezza di dì (in longitudinem dierum). 26. [Camp.] Pera il dì, modo imprecativo ed ellittico, il cui pieno costrutto è: Pera la memoria di quel dì. Bib. Job. 3. Perisca il die in ch'io nato fui; e perisca la notte nella quale fu detto: ingenerato è uomo (pereat dies). 27. T. Contrapp. ad Anno, in senso indeterm. di breve tempo e di lungo. Prov. Tosc. Chi vuole arricchire in un dì, stenta in un anno. 28. Buon dì; maniera di salutare uno in tempo di mattina. Bocc. Nov. 87. 35. (Man.) Buon dì, madonna: sono ancor venute le damigelle? 29. Buon dì e buon anno; maniera della quale suol servirsi nel rispondere colui, al quale è stato augurato il buon dì. Bocc. Nov. 83. 4. (Man.) Gli si fece incontro Nello, e disse: Buon dì, Calandrino. Calandrino gli rispose, che Iddio gli desse il buon dì e il buon anno. Ambr. Bern. 1. 1. F. O buon dì, Noferi. N. Buon dì e buon anno. 30. [Camp.] Dare il buon dì, modo di augurio, che significa Dio vi faccia salvi, vi tenga nella sua santa grazia, e sim. Mac. Vit. S. Cat. I. 1. Con dolce pazienza poneva silenzio a quello modo di parlare, dicendo: Da che Dio ti dia il buon dì, non ti turbare contro persona. 31. Il buon dì si conosce o comincia da mattina. Prov. che si dice del Dar buon saggio e buona speranza di sè per tempo o in età giovanile. Gell. Sport. 2. 2. (C) S'egli è il vero che 'l buon di comincia da mattina, come per proverbio si dice, questo d'oggi non fia per me troppo buono. (Ma qui intendi materialmente della buona fortuna del giorno di che l'autore parla.) 32. Rimettere nel buon dì vale Condonare il pregiudizio incorso per dilazione di tempo. Buon. Cical. 3. 1. 20. (Man.) Non posso già non querelarmi di voi agramente, mentre che per pena rimettendomi come si dice nel buon dì, avete determinato che… non mi avrebbe potuto pregiudicare. Pros. Fior. 3. 2. 48. Vi vo' fare avere la restituzione in integrum, che noi volgarmente diremmo rimettere nel buon dì. [Cont.]Bandi Fior. XI. 1. 23. E se gli accaderà che alcuno, che abbi perdute le sue ragioni, per non aver prodotta la sua petizione in tempo, sia rimesso nel buon dì a poter domandare, non possa il così restituito differire il dare la sua petizione, più che quindici giorni. 33. A dì. Ellitt., per Fino a dì, Fino a giorno, Finchè fosse giorno, e sim. Cecch. Assiuol. a. 5. s. 2. in Teat. com. fior. 2. 86. (Gh.) Ora voi intendete quello che impedì il mio ritorno; perchè poichè io ebbi conosciuto lei ed ella me,… non volli cercar altro; e v'ero a dì, se la venuta del vecchio non ci disturbava. A dì alto, ellitt., Pervenuto che sia il di, cioè il sole ad alto, che viene a dire a giorno inoltrato. Lasc. Spirit. a. 1. s. 3. in Teat. com. fior. 3. 12. (Gh.) lo, mostrandomi più di lui pauroso, non volli mai levarmi se non istamani (cioè, questa mattina) a dì alto. Fir. As. Apul. l. 9. p. 260.ediz. fior. Giunti, 1603. Posciachè a dì alto ella s'era levata del letto. 34. A' gran dì vale In tempo di state, perchè allora i di sono grandi in comparazione de' dì d'inverno. Petr. son. 79. (C) E 'l sasso, ove a' gran dì pensosa siede Madonna, e sola seco si ragiona. 35. Al dì d'oggi. Presentemente, Oggidi. V. AL DÌ D'OGGI. T. Vang. Fino al dì d'oggi (usque in hodiernum diem). – Quelle città rimarranno fino a questo dì. Rim. burl. 30. Venite, rovinati, allegramente: S'ha da formar la più gran compagnia, Che nel passato fino al dì presente Più copiosa nel mondo non vi sia. † Al dì d'ora, lo stesso che Al dì d'oggi. Stor. Barl. 51. (Man.) Iddio mi dea grazia ch'io trovi il mio cuore così intero insino alla fine mia, com'io ho trovato il tuo infino al dì d'oggi. 36. A' miei dì, A' tuoi dì, e sim., cioè A tempo mio, A tempo tuo, ecc., Dappoi che io son nato, Da che tu se' al mondo. Fir. Disc. an. 13. (C)Nè mai a' suoi di aver sentito così orrende grida. Lasc. Cen. 1. nov. 3. 77. (M.) A' suoi dì aveva fatto mille giarde e natte, senza che mai potesse venir lor fatto di vendicarsene, della qual cosa era lo Scheggia sopratutto scontentissimo, e sempre seco stesso mulinava controgli. 37. Da ogni dì. Posto in forza di aggiunto vale Quotidiano. (Mt.) Par che distingua ancora le cose proprie de' giorni feriali da quelle de' giorni solenni. Così Le vesti da ogni dì per Le vesti di giorno da lavoro. (Mt.) 38. Di chiaro dì. Dopo ben sorto il giorno, Quando il sole è alto. Cavale. Specch. Croc. 190. (Mt.) 39. Di dì. Mentre è giorno. V. DI DÌ. T. Era di dì; nello spazio del dì, in qualsisia ora. 40. Contrapp. a Notte. T. Vang. Sempre dì e notte ne' monumenti era gridando. T. Dì e notte, modo enfat. per dire Continuamente, Spessissimo. Vang. Chiamanti a lui dì e notte. = Petr. canz. 28. 8. (C) Che dì e notte nella mente porto. E son. 226. Dovunque io son, dì e notte si sospira. † Serm. S. Ag. (Man.) Per dì e per notte. 41. Di dì in dì. Giornalmente. Lo stesso che Di giorno in giorno. V. DI DÌ IN DÌ. Petr. son. 162. (C) Di dì in dì vo cangiando il viso e 'l pelo. Vivere di dì in dì o dì per dì. Si dice del non pensare e del non provvedere anticipatamente a ciò che bisogna, ma giornalmente. Tac. Dav. Stor.4. 342. (C) Il popolo che vive dì per dì, nè altro pubblico pensiero ha che del pane. E Vivere dì per dì vale Non avere assegnamenti nè provvisioni se non per un dì. Salvin. Pers. Sat. 3. p. 29. (Gh.) Or qua e là per ciottoli e per fango Séguiti i corbi, senza più pensare Ove il piè porti, e dì per dì tu vivi? Dì per dì. Giorno per giorno. Lor. Med. Com. 139. (C) Senza quello che dì per dì la benignità e clemenzia divina mi mostrava. Cron. Strin.131. (Mt.) A dì venzei sopradetto furono impiccati… E altri detto dì… e dì per dì al palagio de' signori. 42. Di due dì l'uno vale Un di sì e l'altro no. Vit. SS. Pad. 2. 103. (M.) Va, e digiuna quasi altro anno, e non mangiare se non de' due dì l'uno. D'ogni tre dì l'uno. Di terzo in terzo dì. Vit. S. Eufrag. 169. (M.) Continuamente prende il cibo d'ogni tre dì l'uno. 43. Di quinto in sesto dì. Ogni quinto dì, Ogni cinque dì. Vit. SS. Pad. 1. 258. (M.) Quando rinunziò al mondo, non mangiava se non di quinto in sesto dì. 44. Il dì, per Quel dì, ovvero Mentre dura il di, ovvero Di giorno. Bocc. g. 6. n. 5. (Mt.) Non facendo l'acqua alcuna vista di dover ristare, e costoro volendo essere il dì a Firenze, cominciarono a camminare. 45. † Il dì fra dì, s'intende dello Spazio dopo il desinare, e avanti al finire del giorno. Fir. Nov. 5. 240. (C) Dovechè se io fo qualche volta il dì fra di a questo modo, io me ne vo poscia la sera a letto così scarica… Vale anche Di giorno, Durante il giorno; ed è opposto a Notte. Sen. Ben. Varch. 4. 6. (Man.) Altramente luce la notte, ed altramente risplende il di fra dì. 46. In sul dì del giorno, con un aggiunto, vale In sul fare, ossia Sull'aprirsi del giorno. Bocc. g. 2. n. 7. (Mt.) Quasi in sul dì del seguente giorno ad Egina pervennero. 47. In sul fare del dì, o Sul fare del dì vale Circa allo spuntare o sorgere del sole. T. Vang. Fatto dì (facta die). – Come fu fatto di. = Bocc. Nov. 54. 6. (C) Verso una fiumana, alla riviera della quale sempre soleva in sul far del di vedersi delle gru. 48. L'altro dì vale Il giorno appresso, vegnente. Vit. S. Franc. 172. (M.) Non erano solleciti dove dovessero albergare la sera, nè che dovessero avere da mangiare l'altro dì. Dant. Inf. 33. Quel dì e l'altro stemmo tutti muti. T. Vang. L'altro dì, Il giorno dopo. Fo prodigi oggi e domani e il terzo dì finisco. – Nel terzo di risorgerà. – Il terzo dì è oggi che avvennero queste cose. 49. [M.F.] L'un dì più che l'altro. Tra breve tempo. Vell. Cron. 52. Ma erano di fuori (i fratelli), sicchè non avea luogo: ma asoettavamo l'un dì più che l'altro Filippo: e per questa cagione rimase. (Ora si dice Di giorno in giorno.) Guicc. Stor. lib. 1. pag. 122. (M.) Insolente più l'un dì che l'altro. 50. Nell'apparente del dì. In sul fare del giorno. Vegez. 93. (Mt.) (Il lat. ha Incipiente die.) 51. Tutto il nato dì, modo basso, significa Tutto l'intero dì. Varch. Suoc. 2. 1. (C) Ora mi sto tutto quanto il nato dì a culattare le panche. 52. † A' dì de' nati; maniera iperbolica che vale Da che il mondo è mondo, A memoria d'uomini. Malm. 2. 16. (Man.) Si fece una trippaccia la maggiore, Che a' dì de' nati mai veduta fosse. 53. A' dì, e Addì, indica il giorno del mese e dell'anno che cosa segue o è da fare. T. Nato a' dì… del…; Morto a' dì… T. In questo senso il numero si suol posporre: A' dì sei, A' dì dieci. T. A che dì cade Pasqua? – A quanti dì è il santo del vostro nome? Modo volg. Sapere a quanti dì è san Biagio, si dice in prov. di Chi è accorto e sa il conto suo. Modo popolare basso. Varch. Suoc. 4. 5. (C)Non bisogna tante parole, Gismondo; noi sappiamo anche noi a quanti dì è san Biagio. Ed Ercol. 57. Tu perdi il tempo; tu non sai a quanti dì è san Biagio; tu farai la metà di nonnulla. 54. Altre forme. T. Vang. In quel dì vennero a lui i Sadducei. – Nel dì stesso vennero. Nov. ant. 84. 119. Fece bandire (che)… tutti i poveri bisognosi… a certo die fossero nel prato suo, ed a catuno darebbe nuova gonnella. T. Modo di cominciare narrazione. Lat. Olim. Vang. Avvenne un dì che… (factum est in una dierum). Modo fam. T. Un bel dì accadde che… – Un bel dì seguirà… (Anco di cosa non fausta, quasi iron.) 55. Dì vale anche Addì. Cronichett. 149. (M.) Ed in questo anno dì V giugno i Ciciliani coll'armata dei re di Ragona presero il prenze figliuolo del re Carlo. E 150. Di questo anno dì VII di gennajo mori il re Carlo. 56. T. Tutto dì e Tuttodì. Dice continuazione di tempo, molto più che d'un giorno, e quel che dura a seguire tuttavia da più o meno spazio di tempo. Tutto il dì riguarda quel che dura a seguire in tutto o gran parte della giornata. Vang. Che state qui tutto il dì oziosi? – Tutti i dì, quel che segue ogni giorno o sovente, anco in un solo momento di ciascun giorno. Tutto il dì chiacchiera, Tutti i dì s'ubbriaca: Tutto dì diconsi e fannosi cose dagli sprezzatori dell'antico, che pur sono anticaglie. |
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