Decomporre, Scomporre - Decomporre ha, più che altro, senso scientifico, ed è più specialmente usato nel linguaggio della fisica e della chimica. Si decompongono i corpi inducendo in essi una divisione parziale o totale degli elementi che li compongono, ovvero alterandone più o meno la composizione. - Scomporre dicesi di un tutto composto di parti, ed è atto materiale dell'uomo, no di combinazioni chimiche. - I compositori di tipografia scompongono una pagina; si scompone una macchina per farne intendere ad altri il meccanismo, o per accomodarla o per ripulirla. - La luce decompone certe materie coloranti. - Alcuni medicamenti, decomponendosi col tempo, divengono dannosi. - In meccanica, si decompongono le forze. - Armadio, scaffale da scomporsi. G. F. [immagine] |
Disciogliere, Disunire, Distruggere, Scomporre, Decomporre, Disfare, Struggere, Stemperare - Disunire è meno di disciogliere, perchè a disunire basta una meno stretta aderenza delle parti; a disciogliere pare che ci vada un agente o reagente; e le parti ridotte alla loro più semplice espressione, cioè alla molecolare, sovente con esso in nuove combinazioni si amalgamano. Distruggere, preso assolutamente, è parola che non ha senso, perchè nulla di ciò che fu, che è, e che sarà può realmente venire distrutto: la distruzione non è dunque che relativa alla forma, e a quella specie d'entità, d'esistenza, di valore, di forza che la forma dà; è tanto vero che l'azione di distruggere si estende soltanto alla forma, che di entità razionale, e di cosa astratta e semplicemente speculativa non bene si direbbe; e così ben si dice, che molte antiche e floridissime città furon distrutte; il che non bene potrebbesi de' regni e degl'imperii di cui erano capitali: infatto, distruggere è l'opposto di costruire: si distruggono gli atti, le prove d'un delitto, perchè ne sono come il corpo. Si decompone ciò che è composto, che, cioè, non è semplice: i gaz e gli altri corpi semplici non si possono più oltre decomporre: si scompone ciò che faceva corpo, per varie parti poste o tenute assieme da qualsiasi legame, naturale o artificiale: onde bene i tipografi dicono scomporre quel separare i caratteri di cui sono formate le pagine da loro con questi composte. Persona composta, è atteggiata a quel tal modo che il luogo, il caso, l'uso richiede: scomporre vale anche disordinare malamente; decomporre non ha questo senso; si decompone per avere sciolti e isolati gli uni dagli altri i componenti; si disfà ciò che è fatto; un fiore, un albero non si disfà; si disfà un lavoro, un'opera: disfare, nella lingua del popolo è equivalente a disciogliere; si disfà il sale nell'acqua, lo zucchero nel caffè e simili. Si struggono quelle cose, le cui particelle sono mollemente aderenti; si scioglie per l'azione del calore: il burro, il grasso, la neve si struggono: si scioglie in lagrime chi suole averle facili e pronte quasi a comando. Si stempera cosa solida in acqua, o altro liquido; e così i colori in olii, in vernici, in poc'acqua, perchè in molta si disciolgono: stemperare è proprio togliere parte della durezza, onde si stempera l'acciaio, e chi ha cuor duro, viscere di ferro, si stempera in lagrime al cozzo di qualche grave afflizione. [immagine] |
Decomporre - V. a. Nell'uso scient. (Chim.) [Sel.] Indurre un corpo composto qualsivoglia a dividersi nei proprii elementi, ovvero in altri corpi di composizione meno complicata, ovvero anche, assolutamente, a soffrire un'alterazione, per cui risolvendosi in altri corpi, non rimanga più nella sua pristina composizione.
2. N. pass. Dicesi di un corpo qualunque di cui per qualsiasi cagione si sciolgano e si separino i principii che lo compongono. (Mt.)
T. Scomporre è il voc. com., e di senso più gen.
3. (Fis. gen.) [Gher.] Decomporre una forza. Significa Riguardarla come risultante di due o più forze, e trovarle, ossia determinarne la direzione e grandezza, applicando il principio del parallelogrammo, o poligono delle forze.
[Gher.] Decomporre un movimento: lo stesso che s'è detto precedentemente, ma sostituendo a Forza, Movimento. |