L'edera di Grazia Deledda (1920): — Te l'ho già detto. Ballò. Io sono rovinato. Se tu non m'ajuti io non so che avverrà di me. È meglio finirla: se io muojo forse le sorti della mia famiglia muteranno: vedi, son io il cattivo genio della mia casa: dopo la mia nascita è cominciata la decadenza. Sono andato di male in peggio, di male in peggio...
Idillio di Pulcinella di Matilde Serao (1919): Esaltato da tanti mesi di lotta, dalla febbre patita, dalla presenza di Sofia, egli dispiegò quella sera tutta la sua versatilità per sedurre gli spettatori. Vestito da Gilda fu ridicolo sino alla caricatura, forzò la voce ed il gesto: imitò, esagerandole, tutte le grazie svenevoli delle attrici di terz'ordine; vestito da uomo, prese tutti gli aspetti: ballò, cantò, suonò il violino, declamò, bastonò, fu bastonato, finse l'uomo ebbro, riempì il palcoscenico ed il teatro della sua voce, della sua presenza.
Seta di Alessandro Baricco (1996): Per mille volte cercò gli occhi di lei, e per mille volte lei trovò i suoi. Era una specie di triste danza, segreta e impotente. Hervé Joncour la ballò fino a tarda notte, poi si alzò, disse qualcosa in francese per scusarsi, si liberò in qualche modo di una donna che aveva deciso di accompagnarlo e facendosi largo tra nuvole di fumo e uomini che lo apostrofavano in quella loro lingua incomprensibile, se ne andò. Prima di uscire dalla stanza, guardò un'ultima volta verso di lei. Lo stava guardando, con occhi perfettamente muti, lontani secoli. |
- Il 24 settembre 2013, il quotidiano La Repubblica, in un articolo sull'omaggio che l'Accademia di Santa Cecilia dedica al grande musicista romano, Armando Trovajoli, scomparso sei mesi fa a 96 anni, compositore tra l'altro di "Roma, nun fa' la stupida stasera", scrive: "Fu proprio Manfredi il primo 'Rugantino' che debuttò al Sistina nel 1962, mentre Mastroianni cantò e ballò nel '66 in 'Ciao Rudy'".
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