Forma di un Aggettivo |
"aritmetica" è il femminile singolare dell'aggettivo qualificativo aritmetico. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Liste a cui appartiene |
Lista Branche della Matematica [Algebra, Analisi « * » Geometria, Statistica] |
Informazioni di base |
La parola aritmetica è formata da dieci lettere, cinque vocali e cinque consonanti. Divisione in sillabe: a-rit-mè-ti-ca. È un pentasillabo sdrucciolo (accento sulla terzultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con aritmetica per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Resurrezione di Elena Di Fazio (2021): «Forse è una specie tanto avanzata da aver superato la paura della morte» rispose Jessabel. Ripensò per un attimo a quello che aveva esposto Aurora Ferlito il giorno prima, alle sue teorie sulla ghiandola pineale e l'aritmetica dei ventisette grammi. «Forse loro sanno con certezza che la morte non è la fine. E si comportano di conseguenza.» Il romanzo della fanciulla di Matilde Serao (1921): Ma quella mattina anche Isabella Diaz taceva, ascoltando Estrada: costui era passato dall'armonia educativa alla musica di Wagner, da Wagner alla leggenda di Lohengrin e di Elsa, da Elsa al mito di Psiche. Le sentimentali ascoltavano a bocca aperta, un po' pallide, un po' rosse, esaltate dalla voce, dalle parole, dal senso palese, ascoso di quello che egli diceva; le studiose fingevano di leggere il testo o il manuale di aritmetica, ma a poco a poco quel fiume di eloquenza vinceva anche loro, esse levavano il capo, attirate, quasi sedotte. Arabella di Emilio De Marchi (1888): — Il male non fa mai bene, come ha visto. Ne abbiamo sofferto tutti, colpevoli e innocenti, e chi sa se avremo finito! Il male è un numero sbagliato, che rende falsi tutti gli altri numeri e falsa la somma totale. Uso un paragone d'aritmetica per farle vedere che comincio anch'io a far pratica coi numeri e cogli affari. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per aritmetica |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: aritmetici, aritmetico. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: aritmica, aritmia, arieti, arie, aria, arte, artica, arti, arme, armi, arma, areca, area, arca, atei, atea, attica, atti, atta, amica, ritmica, ritmi, ritma, ritti, ritta, riti, rita, rime, rimi, rima, rieti, reti, reca, ittica, itti, tetica, teta, teca, meta, mica. |
Parole con "aritmetica" |
Iniziano con "aritmetica": aritmeticamente. |
Parole contenute in "aritmetica" |
ari, tic, etica. Contenute all'inverso: ira, tir, item, tira. |
Lucchetti |
Usando "aritmetica" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * cache = aritmetiche. |
Intarsi e sciarade alterne |
"aritmetica" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: arme/ittica, attica/rime. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Aritmetica - La storia c’insegna che l’aritmetica ebbe origine presso gli Egizi ed i Fenici, cioè che quei due popoli furono i primi a portare ad un certo grado di esattezza la pratica di accozzare i numeri e calcolarli. In Egitto andò Pittagora ad attingere le teorie, che indi propagò, su la natura e le proprietà dei numeri. L’antichità attribuiva ai Fenici l’invenzione dell’arte di stabilire dei conti; ad essi pure davasi il merito di essere stati i primi a trovare il modo di tenere i registri e tutto quanto riguarda le aziende.
Non v’ha dubbio che le dita furono il primo mezzo di cui si valsero gli uomini per la pratica della numerazione. In Omero vediamo Proteo contare a cinque a cinque, vale a dire colle dita, i vitelli marini de’ quali era conduttore. Da codesta usanza primitiva di contare colle dita, che sono dieci, è venuto l’accordo fra tutte le nazioni incivilite di noverare a diecine, diecine di diecine o centinaia, diecine di centinaia o mille, e così di seguito, talchè il novero ricomincia sempre da dieci a dieci. Gli antichi erano così poveri di espressioni aritmetiche, che non avevano parole particolari per accennare i numeri contenenti più di dieci unità. Per indicare, a cagion d’esempio, 127, si diceva 7, due diecine, e una diecina di diecine; conciossiachè stia in fatto che in antico si principiava sempre dalla espressione delle unità per andare in dietro a quella delle diecine, e poi delle centinaia. Questa usanza è mostrata chiaramente nel testo ebraico della Scrittura, in Erodoto, ed anche in autori più recenti, ove si scorge il vecchio metodo di esprimere i numeri incominciando dalle quantità più semplici. Alcuni scrittori pretendono che l’idea di rappresentare tutti i numeri possibili mediante dieci caratteri ai quali si fanno occupare dieci posti, venne dalle Indie, e di là passò presso gli Arabi. È certo almeno, che a questi ultimi noi siamo debitori della aritmetica quale oggidì la possediamo. Il celebre Gerbert, che in appresso divenne Papa sotto nome di Silvestro II, andò ad apprendere questa scienza nella Spagna sottoposta in allora al dominio degli Arabi, e la diffuse nel resto dell’Europa circa all’anno 960 dell’era nostra. Biagio Pascal aveva appena diciannove anni, allorchè nel 1642 scuoprì la famosa macchina aritmetica, con la quale, senza altro ajuto che quello degli occhi e della mano, si può fare qualunque sorta di calcoli sui numeri. L’idea di essa macchina parve tanto bella ed utile, che si cercò di perfezionarla e renderla più comoda nella pratica. Difatti, dopo lunghe indagini, Leibnitz ne trovò una più semplice di quella di Pascal. L’inglese Niccola Saunderson, uno dei più portentosi aritmetici che siano esistiti al mondo, ad onta degli ostacoli che ai suoi lavori opponeva la cecità, inventò un’aritmetica palpabile: è questa una macchina, di cui si vede la descrizione ne’ suoi elementi di algebra tradotti da Jaucourt. Nel 1780 lord Stanhope immaginò due macchine aritmetiche: la prima, della grandezza di un volume in 8., serve a fare con esattezza le più complicate operazioni di addizione e sottrazione; la seconda è della grandezza di un tavolino da scrivere; per mezzo di una vite si risolvono tutti i problemi della divisione e moltiplicazione; e se l’operatore sbaglia e fa fare alla vite una rivoluzione di più, vede tosto uscire dalla tavola una pallottola di avorio che lo avverte del suo errore. Non ostante queste ingegnose invenzioni, non ve n’ha alcuna più utile alla scienza che quella dei logaritmi (vedasi LOGARITMI) [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Aritmetica - S. f. Dal gr. ̓Αριθμὸς, Numero. È in Cic., Vitr. e Plin. (Mat.) La scienza o arte che insegna le diverse operazioni che si fanno intorno ai numeri; ovvero quella parte della matematica la quale considera la potestà e la proprietà dei numeri, ed insegna il modo di computare esatto e spedito. (Mt.) Gal. Comp. 5. (C) Servonci le presenti linee non tanto per la risoluzione di diversi problemi lineari, quanto per alcune regole di aritmetica, tra le quali porremo questa. Salvin. Pros. tosc. 2. 238. Arismetica dissero i nostri antichi per aritmetica.
[Cont.] La. Pr. La quale (matematica) quando è semplice è di due sorti, l'una considera la quantità discreta e si chiama Aritmetica, altra la quantità continua e dicesi Geometria. Malm. 6. 103. (Mt.) Fa male i conti, e colla sua aritmetica Nel zero l'ho. 2. Coll'agg. di Decimale: Quella che opera per mezzo di una serie di dieci caratteri, in guisa che la progressione va da dieci in dieci. Lunier. (Mt.) 3. Coll'agg. di Binaria, Diadica, o Duale; Quella speciale inventata da Leibnizio, che non impiega che due sole cifre, cioè 1 e O, per esprimere ogni sorta di numeri. (Mt.) 4. [Gen.] Coll'agg. di Algoritmica: Quella che insegna il calcolo de' numeri e delle quantità astratte indicato a via di cifre arabiche. V. ALGORISMO. 5. Coll'agg. d'Istrumentale: Quella in cui le regole comuni si eseguiscono per mezzo di strumenti e congegni inventati per calcolare con facilità e prontezza. Lunier. (Mt.) 6. Coll'agg. di Speciosa: E lo stesso che l'Algebra. Lunier. (Mt.) 7. [Gen.] Aritmetica superiore o trascendente chiamasi quella parte della Matematica in cui sono studiate le proprietà dei numeri senza riguardo ad alcun particolare sistema di numerazione, detta anche Dottrina dei numeri. 8. Coll'agg. di Politica: E lo stesso che la Statistica. Lunier. (Mt.) |
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