La novella del buon vecchio e della bella fanciulla di Italo Svevo (1929): Dunque — secondo il teorista — da bel principio bisognerebbe studiare per diventar vecchio sanamente. Ma poi gli parve che in tale ragionamento la via alla virtù non fosse ben segnata. Se il peccato del giovine aveva un'importanza tanto lieve dove si poteva cominciare l'educazione del vecchio? E sul foglio nel quale seppellì quelle cartelle annotò: «Da studiarsi quando l'educazione del vecchio ha da cominciare».
Ultimo Parallelo di Filippo Tuena (2007): Anche il dottor Wilson annotò sul diario l'avvistamento delle montagne: Ora il cielo è tornato visibile e il vento cessato, il sole è uscito e la situazione appare più luminosa. Nessuna terra visibile, anche se nel mezzo della notte le tre cime del monte Markham e il monte Longstaff sono apparse chiaramente, ma ricadute nell'oscurità più tardi e per tutto il giorno successivo, sebbene abbiamo goduto del sole e marciato per sette miglia e mezzo nella tappa del mattino e poi mangiato e poi ancora cinque miglia e mezzo di marcia.
Le otto montagne di Paolo Cognetti (2016): Aiutai Lara a scaricare le tome dal basto e l'uomo le controllò una per una, tastando la crosta, annusando, dando qualche colpetto con le nocche per sentire se dentro c'erano bolle d'aria. Ne sembrò soddisfatto. Nel furgone aveva una bilancia e caricando le tome le pesò, annotò il peso su un registro e una cifra su una ricevuta che consegnò a Lara. Lì sopra c'erano segnati i loro primi guadagni. La spiai, mentre osservava quel numero, ma non riuscii a cogliere nessuna reazione. Mi salutò dal finestrino, poi si avviò per il sentiero con la mula e il cane; sparirono nel bosco o il bosco se li riprese come sue creature. |