Fascina, Fastello, Fascinotto; Affastellare, Abborracciare, Acciabattare, Arrocchiare, Abboraccione, Ciabattone, Ciarpone, Arrocchione, Strafalcione - Fascina, fascio di ramoscelli, di legna minuta e di sarmenti legato con giunchi. Fascinotto, piccola fascina già preparata per mettere sul fuoco; può essere legata o no; si fa un fascinotto prendendo uno o due buone manate di ramoscelli, virgulti o sarmenti, rompendoli onde riescano di tale lunghezza da poter capire nel camminetto, e, così accomodato, o si lega per riporre e servirsene all'uopo, o si mette immediatamente nel focolare, il più delle volte per accendere il fuoco o per fare una fiammata. Fastello, piccolo fascio di legna grosse o minute, o d'altro: è termine più generico.
«Le altre voci da affastellare sino a strafalcione sono viventi nell'uso comune toscano, e può in certe maniere giovarsene la lingua scritta. Affastellare, ridurre in fastelli: affastellare il fieno. Per metafora, confondere, ammontare più cose insieme, operare alla rinfusa, ch'è la vera maniera di non conchiudere nulla mai. Abborracciare s'intende più spesso d'un lavoro alla volta, ma fatto precipitosamente e senza cura. Dagli abboraccioni non v'è da aspettarsi nulla di buono. E' non vedono, o non si curano di vedere quei difetti che l'ingegno retto scorge, e non può soffrire. Poi viene arrocchiare, acciarpare, acciabattare. Può talvolta l'uomo, o per sollecitudine o per bisogno, essere costretto ad abborracciare, ad arrocchiare: ma acciarpare, acciabattare dipingono incuria e precipitanza naturale: quella smania inquieta di levarsi prestamente il lavoro dalle mani. Abborracciare, arrocchiare, cadono più frequenti trattando di cose ove molta parte abbia l'intelletto, come, lettura e simili; acciarpare, acciabattare, riguardano, nell'uso odierno, azioni piuttosto materiali. Un pretucolo scagnozzo, mal conoscendo la dignità del suo ministero, abborraccia la messa, arrocchia l'uffizio. Non già che anche d'un legnaiuolo, per esempio, non si potesse dire abborraccione, arrocchione; ma viceversa, nell'esempio di sopra, non avrebbe luogo acciarpare, acciabattare. Quindi ciarpone, ciabattone, nell'uso, denotano uomo trasandato in tutto, anco nel vestito, nel vivere; laddove abborracciare, arrocchiare, sogliono esprimere, com'ho detto, azione ch'abbia un po' più dell'intellettuale. Strafalcione, chi opera a sbalzi e senza considerazione. Strafalciare, ch'è il suo verbo analogo, è dell'uso anch'esso». Meini.
Strafalcione è poi anche errore piuttosto grosso, commesso per mancanza d'attenzione; si dice uno strafalcione citando una data per un'altra; e così un autore, un principe, un papa, un paese a casaccio, parlando di letteratura, di storia, di geografia. [immagine] |
Acciabattare - [T.] V. a. Fare il lavoro alla peggio, come sogliono i ciabattini. Salvin. Annot. Fier. 493. (C) Acciabattare è ricucire in fretta, e vale Fare i lavori senza diligenza. Buonarr. Fier. 234. 1. Ve'… Com'egli annaspan presto, e s'arrabbattano, E 'l lavoro acciabattano, a riporlo. Salv. l. c.: E 'l lavoro acciabattano: cioè, ricuciono, rimbastiscono, racconciano, rappezzano, rattoppano, come i ciabattini che rattacconano le scarpe, che, essendo vecchie e mal solate, si dicono ciabatte… Borgh. V. Lett. 1. 175. Se vi basta l'animo che si possa condurre, e che non sia acciabattato da legnaioli e dipintori (d'opera d'arte bella).
2. Non solamente di lavoro, ma d'ogni operazione fatta di fretta o con poca cura. Fag. Rim. 1. 160. (C) Fa fagotto, avviluppa ed acciabatta.
3. Di cose meno materiali. Fortig. Ricciard. 9. 7. (C) Ogni impiego acciabatta, ogni lavoro. [Cors.] Bart. Uom. pun. 1. 12. p. 242. E quel maggior di tutti i negozii, che è l'eterna salute, acciabattarlo Iddio sa come. = But. Com. Inf. 25. 2. (C) Se alquanto lo scriver mio e il modo del dire abborra, cioè acciabatta, e non dice così ordinato come altrove, nè così appunto. (Accenna al passo di Dante: Se fior la penna abborra.) T. Siccome qui dice che il modo di dire acciabatta, così non solo della persona potremo, ma una maniera, una scuola che acciabatta.
T. Acciabattare una commedia, o altra opera d'arte. |