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Dizionario antico del 1821/1822, traduzione dal francese migliorata e accresciuta, autore originale Etienne Jean Monchablon. Numero voci: 1.188. Voci che iniziano con la lettera S.



Dizionari Antichi

Dizionario compendiato di antichità



Lettera S - pag. 4

Stemmi o Armi Gentilizie
Molti Scrittori classici n'attribuiscono l'invenzione agli Ebrei o agli Egiziani, alcuni ai Greci, ed altri ai Romani. Queste differenti opinioni...

Stola
Stola era un Vestimento ordinario delle Donne Romane di condizione. Aveva la forma d'una specie di tunica colle maniche, la quale scendeva fino ai...

Strade Maestre
Ecco in qual guisa i Romani formarono le loro grandi Strade, che in parte hanno durato fino ai nostri tempi. Distendevano sopra il terreno bene...

Stratego
Uffiziale presso gli Ateniesi. Ogni anno ne creavano due ad oggetto di comandare le Truppe di tutto lo Stato. Questi non comandavano insieme, ma a...

Stringa da scarpe
Si riguardava dai Romani come un cattivo presagio allorchè strappavasi stringa delle loro scarpe nell'atto di metterle. Ciò bastava per interrompere...

sabazie
Feste Greche in onore di Bacco, che i Traci chiamavan Sabazio. Tali Feste erano pressochè simili alle Orgie.

sacellum
Benchè i Romani talvolta si servissero di questo Vocabolo a fine d'esprimere un piccolo Tempio, per lo più non significava che un luogo consacrato a qualche Dio e circoscritto soltanto da un muro senza alcun tetto.

sacrifizj
Questa Parola proviene dal latino Sacrum facere: si può dunque intendere con tal Voce ogni Atto di Religione, mediante il quale l'uomo rende alla Divinità il Culto, che le è dovuto, sia per far omaggio al suo Impero Sovrano, sia per implorarne il soccorso, sia per ringraziarlo de' benefizj ricevuti, sia finalmente per espiare i proprj delitti. I Sacrifizj sono antichi quanto lo è il Mondo. Avanti la Legge di Mosè era in libertà di ciascuno l'offerire a Dio quelle cose terrene, che giudicava più degne della divina grandezza, e le più proprie a dimostrarli la gratitudine. Abele offeriva ciò che aveva di meglio nelle sue greggie. Caino offeriva i frutti della terra. Noè sacrificò all'uscire dell'Arca uccelli ed altri animali. Melchisedech offerse in sacrifizio pane, e vino. Nella Legge scritta Dio diede alcune regole dei Sacrifizj per mezzo di Mosè agli Isdraeliti. Determinò quali erano le vittime e le ostie, le quali voleva che gli fossero offerte in olocausto, e quali esser dovevano le cerimonie speciali dei differenti Sacrifizj, ch'egli prescrisse, e di cui i principali erano l'olocausto, il sacrifizio dell'ostia pacifica, il sacrifizio per il peccato, quello della vacca rossa, quello del capro emissario (Vedansi tutte queste Voci). Rispetto poi ai sacrifizj de' Pagani o del Gentilesimo vedansi Immolazioni, Mactus, Popi, Taurobolo.

sagum
Si crede che fosse un piccol mantello quadro, che si fermava sul petto o sopra una spalla, e che si volgeva dalla parte della pioggia o del vento. Era ordinariamente di pelle, e si portava col pelo al di dentro. Alcuni confondono questo mantello colla Clamide.

salica
Legge, Lex Salica, Legge antica e fondamentale del Regno di Francia, che generalmente si suppone essere stata fatta da Faramondo, o almeno da Clodoveo, in vigor della quale ereditavano i soli maschi.

Varie son le opinioni circa all'etimologia di questo Vocabolo: una delle più plausibili sembra quella di Buterone che dice procedere dall'antica voce Teutonica Salich, significante salutare, ossia salutevole. Questa Legge non ha alcun particolare riguardo alla Corona di Francia; dimodochè è un error popolare il supporre che la Legge Salica fosse stata puramente stabilita per la successione alla Regia Corona; poichè ella si estendeva egualmente a tutte le persone private, come a quelle della Famiglia Reale.

Per Terre o Eredità Saliche si denotavano anticamente tutte le Terre tenute per qualsivoglia sorte di possesso o nobile o bassa, dalla cui successione le femmine erano escluse in virtù della Legge Salica, ed ammesse ad ereditare i soli Effetti mobili e gli acquistati qualora fossevi qualche Maschio.


salieni
I Romani davano questo nome tratto dal salire a dodici Sacerdoti istituiti da Numa per invigilare alla custodia degli scudi sacri detti Ancilia e supposti caduti dal Cielo. Nei giorni consacrati alla Festa degli Ancili i Salieni percorrevano la Città saltando, ballando, e cantando degl'Inni in una Lingua così antiquata che nei tempo d'Orazio quei Versi, i quali chiamavansi Carmen Saliare, non potevano quasi più essere intesi dal Popolo, e che vivente Quintiliano erano già divenuti inintelligibili ai Sacerdoti medesimi. Questi portavano una veste dipinta a diversi colori con una gran piastra di rame sul petto. Avevano nella man destra una picca, e dalla sinistra uno dei sacri scudi, ed in capo portavano una specie particolar di berretto. Seguivano essi il lor Capo detto Magister Saliorum o Praesul, il quale procedendo alla testa cominciava la danza, di cui gli altri imitavano i passi, l'atteggiamento ed il moto. Ve n'erano altri tra loro, che presedevano al canto dei Versi, ad appellavansi Vates. La cerimonia si terminava in Conviti, che erano passati in proverbio per significare Conviti delicati, e suntuosi (Saliares Epulae, Saliares dapes). Gl'istessi Salieni erano altresì conosciuti sotto nome di Palatini perchè facevano i lor Sacrifizj sul Monte Palatino, e per distinguerli da quelli detti Collini istituiti Tullio Ostilio. Questi ultimi avevano una specie di Tempio sul Monte Quirinale, lo che fece dar loro il nome di Quirinali. Generalmente chiamavansi Agonali, ed ancora Salii e Salisubsuli tutti coloro, che cantavano e danzavano al suon del flauto come si praticava nei Sagrifizj in onore di Ercole.

Eranvi pure alcune Vergini Saliarie, che si pagavano per unirle ai Salieni. Si vestivan d'un abito da guerra detto Paludamentum, con certi berretti elevati come i Salieni, e facevano a pari di essi i Sacrifizj sul Monte medesimo Palatino.


saltazione
Arte presso i Romani, la quale avea per oggetto non solamente di formare attitudini e movimenti, che servivano ad acquistare una certa grazia e sveltezza, o ad apprendere certe danze artificiali accompagnate da salti, ma a regolare ancora il gesto tanto degli Attori da Teatro, quanto degli Oratori, e per fino ad insegnare una maniera mimica di gestire, che si faceva intendere senza il soccorso della parola (V. Danza, Gesto, Pantomima).

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