I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): “ Sì, signori; pane, abbondanza. Lo condurrò io in prigione: sarà gastigato... si es culpable. Sì, sì, comanderò io: il pane a buon mercato. Asi es.... così è, voglio dire: il re nostro signore non vuole che codesti fedelissimi vassalli patiscan la fame. Ox! ox! guardaos: non si facciano male, signori. Pedro, adelante con juicio. Abbondanza, abbondanza. Un po' di luogo, per carità. Pane, pane. In prigione, in prigione.
Il Castello di Brivio di Cesare Cantù (1878): Grandi baldorie fiammeggiano sulle vette del Mombarro, del Montorobio, del Sanginesio, del Monteveggia; il campanone di Brianza tre dì e tre notti rintoccò; tre dì e tre notti squillò ad intervalli il corno dei torrioni di Brivio, dove al quarto son tutti raccolti i guerrieri. Qui gli Annoni d'Imbersago, i Medici di Novate, i Riboldi di Besana, i Petroni di Cernusco, gli Ajroldi di Rebbiate: qui i Capitanei di Hoe e di Mombello: qui coi loro vassalli Oldrado da Giovenzana e Guglielmo da Sirtori.
L’avventura di un povero crociato di Franco Cardini (1997): Uno per uno, dieci dei migliori vassalli di Baldovino gli erano sfilati dinanzi: giuntigli di fronte, avevano sputato in terra e avevano spezzato una sottile verga d'olivo che tenevano tra le mani. Il fellone, assassino di cristiani, non era più il loro signore. Erano saliti a cavallo e si erano diretti a est senza una parola, con la cotta d'arme stracciata in segno di lutto, cavalcando nel mattino umido di pioggia. Gli altri cavalieri non avevano detto nulla, ma erano restati a lungo a capo chino; qualcuno piangeva, mentre i serventi vagavano per la campagna ricomponendo quei poveri resti che sarebbero stati sepolti nella chiesa di San Paolo. |