Pena di vivere così di Luigi Pirandello (1920): Turpitudini. Turpitudini bagnate di certe lacrime, ch'era una pietà vederle diventare più schifose, quanto più sincere. E a ognuna di quelle turpitudini, guardandola con occhi atroci, soggiungeva: – Ma questo non lo sai! - E trovava il coraggio di mettergliele davanti, nude, brutalmente, convinto che ella, quasi riparata dall'orrore che ne provava, non poteva esserne toccata; e perché, nel mettergliele così davanti, quasi godeva di farsi sempre più basso per esser calpestato da lei; raggiunto, in quel fango, dal piede di lei. – Dal piede, sì! Come Maria… tu… come Maria, il serpe, sì!
L'isola del giorno prima di Umberto Eco (1994): Miele per le orecchie di quegli antipapisti che cercavano ogni occasione per poter documentare le turpitudini del clero cattolico. E non c'era neppur bisogno che Ferrante confessasse ciò che non sapeva. Gli inglesi avevano già tra le mani la confessione anonima, presunta, o vera, di un altro prete. Ferrante allora si era fatto garante di quel documento, firmando col nome di un assistente del vescovo di Madrid, che una volta lo aveva trattato con alterigia e di cui aveva giurato di vendicarsi.
Gli Uomini Rossi di Antonio Beltramelli (1904): L'Aristogitone s'intrattenne su le dissoluzioni del papato, su le gesta de l'Inquisizione e aggiunse: «I fatti parlano, le nostre parole nulla valgono d'innanzi alla fulgida evidenza dei fatti. Questi signori cianciano di moralità; ma quale significato dànno essi a tale parola? Tutta la storia è là per provarci che la morale dei preti non è quella delle persone oneste! Noi combatteremo le turpitudini finché la forza ci assisterà, finché il pensiero vorrà guidarci con la sua fiaccola rossa. |