L'isola del giorno prima di Umberto Eco (1994): Il signor de la Grive sino ad allora era stato convinto di sognare in un incubo quello stesso Cardinale che stava spegnendosi una decina di metri più in là, ma ora lo vedeva ringiovanito, dai lineamenti meno affilati, come se sul pallido volto aristocratico del ritratto qualcuno avesse ombreggiato la carnagione e ridisegnato il labbro con linee più marcate e sinuose; poi quella voce dall'accento straniero gli aveva risvegliato l'antico ricordo di quel capitano che dodici anni prima galoppava in mezzo alle opposte schiere a Casale.
Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): Ormai i polacchi giocavano nuotando nel burro e nel miele del loro stesso gioco. Ingentiliti dal vantaggio. Senza la frenesia di badare all'avversario. Due, tre volte San Dino aveva rischiato le ossa per respingere palloni micidiali ma che erano nati da ricami quasi ridenti. Dieci volte il gran polipo bianco, partendo dalla testa e dagli occhi di Deyna, era riuscito a distendersi in modulazioni sinuose. Nella boccia di vetro del Neckarstadion gli azzurri ondulavano come povere alghe inchiodate al fondale. Mentre i polacchi guizzavano con facili colpi di eleganti tentacoli, godendo lo spazio e quel minuto errante che invece creava blocchi di angoscia nei muscoli di Petruzzu e nella saliva delle curve, nel cuore di Baffo e negli sguardi della tribuna.
Nel sogno di Neera (1893): Fresca, purissima, imbevuta di aromi resinosi, l'aria traspariva in mezzo ai boschi d'abete, e, aprendo spazi più chiari nelle chiome vaporose dei faggi, ne faceva emergere i bianchi e ritti fusti allineati colla grazia elegante e gracile di un colonnato greco. Fuori dei boschi, nei cespugli sparsi, nei licheni arrampicanti, nei grossi ciuffi di rododentro, nelle agavi, nelle eriche, nelle felci, nelle macchie brune e sinuose del muschio, nell'atteggiamento rigido dei rami delle brughiere si disegnavano ombre vaghe di persone oranti, di braccia erette al cielo, come se dalla natura tutta venisse in quell'ora e in quel luogo un irresistibile bisogno di preghiera. |