Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Schiavitù, Servitù - La Servitù è la condizione di chi serve altrui, ma non esclude in tutto la libertà. - La Schiavitù è sempre dura e non comporta alcuna specie di libertà. Il vero schiavo è assoluta proprietà del padrone. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Società, Comunione, Promiscuità, Compascolo, Servitù di pascolo - Per il contratto o patto di società si corrono da due o più persone le stesse sorti riguardo alle cose stipulate, pattuite e nulla più. Per la comunione si partecipa ai benefizii o ai danni della cosa messa in comune per l‘appunto: nella comunione de' fedeli, ai primi tempi della Chiesa, erano portati in comune i beni de' singoli individui: nel comunicare si partecipa e si mette a parte; si dà e si riceve; è di una società più in grande; ora non ha però quasi più che senso religioso: le comunità nel senso amministrativo, i beni comunali ecc. sono derivati di un senso più o meno largo di questo generale.
«La promiscuità è una comunione anch'essa: ma questa voce è impiegata esclusivamente a esprimere il godimento in comune de' pascoli, de' boschi e delle terre demaniali, fra gli abitanti di due o più municipii. La voce compascuo esprime la comunanza del pascolo fra tutti gli abitanti d'uno stesso municipio, ossia comune, sulle loro rispettive terre. Il compascuo differisce dalla servitù di pascolo, ossia dal jus pascendi, in ciò, che il compascuo è reciproco, e la servitù del pascolo, al contrario, è attiva dalla parte di colui che ne gode, e passiva in colui che la soffre». De Tommasis. [immagine] |
Schiavitù, Prigionia, Cattività, Servitù, Servaggio, Servizio; Cattivo, Schiavo, Servo, Prigioniero, Prigione - La schiavitù comportava il barbaro diritto di vita e di morte dato al padrone sullo schiavo: questi era poco più che una bestia da soma e da macello: da macello, dico, perchè vediamo nella storia gli antichi Spartani decretare a più riprese la morte di migliaia di Iloti: vediamo i Romani farne a centinaia segno ne' circhi delle loro frecce, e pasto degli animali feroci. Schiavitù così fatta più non esiste ne' paesi civilizzati. Servi furono gli uomini della gleba nel medio evo; ma anco questo servaggio è quasi ovunque abolito: nella Russia alcuni padroni hanno dato il nobile, l'umano esempio di proclamare liberi i loro servi; ed ora, 1859, dall'imperatore Alessandro II la liberazione de' servi è altamente proclamata e promossa. Servitù ora non dice che il complesso de' servitori di una casa: la mia servitù, dice ancora il nobile con una certa ostentazione, ed è residuo di altre idee, di altri tempi. V'offro la mia servitù, si dice, per i miei servizii, cioè i miei buoni uffizii e l'opera o per amicizia, o per mercede. Cattività, cattivo, da captus; prigionia, prigioniero, prigione, da preso. Ma in italiano v'è in cattivo la complicazione dell'altro senso, cioè non buono, la quale può modificare in certa maniera il primo significato: e perciò cattivi direbbesi bene ai rei detenuti in prigione; quei di guerra, prigionieri, che è anche sostantivo. Prigione, si sa, è il luogo; prigionia, il tempo che dura la detenzione, e la pena stessa; onde si dice, condannato a tanti anni di prigionia. Cattività, direi la stretta prigionia. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Servitù - Esiste vera differenza tra la schiavitù delle antiche nazioni dell'Europa e quella che ancor si ritrova in alcune nazioni moderne. Quando gli antichi volevano indebolire i loro vicini, tutti gli uomini che non avevano ad essi uccisi, gli avvilivano nella servitù, n'empievano le proprie case, e li trattavano come uomini devoluti al loro servizio; quando volevano conquistare, ricevevano i vinti sotto le loro leggi, gli associavano a tutti i vantaggi politici, e spesso pure adottavano di essi alcune istituzioni. Non così fu dei barbari, i quali a guisa di torrente corsero ad inondare l'impero romano. Mancanti quali erano di civiltà, questa sprezzarono ne' popoli che sottomisero; non reputando di se degne se non le fatiche della guerra, avevano d'uopo dei vinti per coltivare un terreno di cui soltanto bramavano godere; non li posero appresso le loro persone, ma li fecero servi nei campi ove li trovarono. I Romani facevano digià quest'uso di una porzione de' loro schiavi, e si potrebbe pur credere che i barbari altro non facessero che mantenere una consuetudine che tanto bene addicevasi ai loro costumi. In breve tutto venne a dividersi nell'impero dei vincitori; sorse il governo feodale, si estese e si consolidò: allora i contadini doventarono uomini da servitù, rinchiusi nel territorio dei signori siccome i cervi nei parchi, e in preda alla tirannia di un padrone, che riconobbe per unica legge il proprio volere e per sola giustizia il suo interesse. [immagine] |