Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Proemio, Preambolo, Prologo, Prefazione, Prolegomeni, Esordio, Preludio, Preliminari - Il Proemio è, nell'uso, un discorso che si fa precedere all'opera per dirne l'indirizzo e lo scopo. - Il Preambolo è cosa che si premette al discorso per tentare l'animo di chi ascolta e per non attaccare di fronte la questione; è un modo vizioso o malizioso di aggirarvisi intorno; ond'è che chi è stanco di queste inutili parole che mai nulla vengono a significare, dice: «Alle corte; veniamo al fatto senza tanti preamboli.» - Il Prologo è un discorso, o al più un dialogo, premesso alle opere drammatiche per mettere gli spettatori al fatto delle antecedenze. - La Prefazione è premessa ai libri; è così detta o perchè parla anticipatamente di essi o per essi, o perchè si suppone fatta prima; ma una buona prefazione ha da essere scritta dopo, se deve dar ragione di quanto sta nel libro a cui serve d'introduzione. - I Prolegomeni servono a fermare con sode ragioni e argomenti i principii e le basi della scienza di cui l'opera ha da trattare. - L'Esordio si fa, a vero dire, a predica, a discorso, a panegirico; ma ogni breve discorso fatto onde preparar l'animo dell'ascoltatore a cosa più lunga e più seria, può dirsi Esordio; quanto il Preambolo è incerto, altrettanto l'Esordio ha da essere preciso e accennare al fatto direttamente. - Preludii sono quella specie di accordi e di arpeggi che precedono il vero suono e il canto. - Preliminare, ogni cosa che apre la via e conduce ad altra di maggiore importanza, o ne prepara, abbenchè da lungi, la conclusione. I Preliminari della pace possono cambiarsi in un buon trattato che la renda stabile e sicura. (Zecchini). [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Proemio, Preambolo, Prologo, Prefazione, Prolegomeno, Esordio, Preludio, Preliminare - «Il greco prooimion viene, secondo i più, da pro, avanti, ed oime o sia ime, che val canto e via: e secondo queste radici, proemio significa preludio al canto, o qualche cosa da farsi avanti di mettersi in via. Ma probabilmente prooimion o sia proimion viene alteratamente da proïemi io premetto, onde proemen l'avere premesso». Diz. di Napoli.
Il proemio è, nell'uso, un discorso che si fa precedere all'opera per dirne l'indirizzo e lo scopo. il preambolo è cosa che si premette al discorso per tentare l'animo di chi ascolta e per non attaccare di fronte la questione; è un modo vizioso o malizioso di aggirarvisi intorno, ond'è che chi è stanco di queste inutili parole che mai nulla vengono a significare, dice: alle corte, veniamo al fatto senza tanti preamboli! il prologo è un discorso o al più un dialogo premesso alle opere drammatiche per mettere gli spettatori al fatto delle antecedenze. La prefazione è premessa ai libri; è così detta, o perchè parla anticipatamente di essi o per essi, o perchè si suppone fatta prima; ma una buona prefazione ha da essere scritta dopo, se deve dar ragione di quanto sta nel libro a cui serve d'introduzione. I prolegomeni servono a fermare con sode ragioni e argomenti i principii e le basi della scienza di cui l'opera ha da trattare. L'esordio si fa, a vero dire, a predica, a discorso, a panegirico; ma ogni breve discorso fatto onde preparar l'animo dell'ascoltatore a cosa più lunga e più seria può dirsi esordio: quanto il preambolo è incerto, indiretto, altrettanto l'esordio ha da essere preciso e accennare al fatto direttamente. Preludii sono quella specie di accordi e di arpeggi che precedono il vero suono e il canto. Preliminare, ogni cosa che apre la via e manoduce ad altra di maggiore importanza o ne prepara, abbenchè da lungi, la conclusione: i preliminari della pace possono cambiarsi in un buon trattato che la renda stabile e sicura. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Prefazione - S. f. Aff. al lat. aur. Praefatio. Preambolo. Varch. Ercol. 51. (C) Donde era detto proemio e prefazione. E Lez. 629. Ho giudicato ben fatto… di dovere in luogo di prefazione… un brevissimo discorso fare.
2. Oggi si dice comunemente Quel discorso che si pone innanzi a qualche opera per dichiarar brevemente lo scopo dello scrittore, e l'importanza della medesima. Cas. Lett. 58. (C) Ora è venuto lor voglia di stamparla pur col nome mio, ed hannola battezzata prefazione. Salvin. Pros. Tosc. 2. 241. (M.) Il nostro dotto accademico… nella prefazione prefissa alla sua traduzione franzese dal greco della moralissima orazione d'Isocrate a Demonico… T. Premessa, più com. che Prefissa. – Per ell. Prefazione al trattato.
3. (Eccl.) [Camp.] † Per Prefazio della messa. Serm. 22. La prefazione nella Missa è uno ringraziare e laudare Dio; e significa l'azione delle grazie, la quale rendono a Cristo li Santi.
4. † Talora vale Titolo, Nome. Da Prae-fari. Varch. Err. Giov. 30. (M.) Nota che quando dice che i Fiorentini lo chiamavano Clemente senza prefazione d'onore e di santità, ciò è vero, e non è vero. |