Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- Parole poco pensate portano pena, prima pensa poi parla.
- Mina decenni or sono cantava: "parole, parole, parole".
- Mi hai riempito la testa di parole ma alla fine non c'era niente di concreto in quello che hai detto.
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Citazioni da opere letterarie |
Mater admirabilis di Ada Negri (1917): Assunta aveva raccolto il fanciullo. Alla notizia della fuga di sua moglie, scrittagli dalla vecchia con trepidante circospezione, il soldato, dalla linea di combattimento, non aveva risposto che con poche asciutte parole, dietro le quali, forse, si barricava il suo vero stato d'animo: “Cara madre, non vi date pensiero di me. Io sto benissimo e non ho in mente che di compiere il mio dovere e di uccidere i nostri nemici. Chi non mi vuole non mi merita. Vi raccomando il bambino. È così intelligente che potrà aiutarvi in portineria, per le piccole commissioni.
Le Aquile della steppa di Emilio Salgari (1907): Se corro attraverso la steppa, mi pare di vederla fuggire dinanzi a me fra le alte erbe, come una visione celeste: se dormo, mi pare di vederla entrare silenziosamente nella tenda del beg e accostarsi al mio capezzale e sussurrami parole d'amore: se inseguo una fiera o caccio col falco, mi pare che perfino gli animali volatili abbiano qualche cosa di comune con Talmà.
Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello (1926): Diedi una spallata e seccato dello sgomento che teneva tutti e, nello stesso tempo, entro di me come improvvisamente assordito dalla coscienza dell'inopportunità di quella mia intromissione, gli risposi piano, per troncare: «Ma sì, lo sai bene.» E non potei udire, come se dopo queste parole fossi diventato subito, non so, di pietra, ciò che Firbo mi gridò tra i denti prima di scappar via sulle furie. |
Proverbi |
- Buone parole e pere marce non rompono la testa a nessuno.
- Le parole sono femmine e i fatti sono maschi.
- Ara nel mare e nella rena semina, chi crede alle parole della femmina.
- Vale più un fatto di mille parole.
- A buon intenditor poche parole.
- Prima Pensa, Poi Parla, Perché Parole Poco Pensate Portano Pena.|Proverbio delle dieci "P"
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Espressioni e Modi di Dire |
- Le ultime parole famose
- Giro di parole
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Libri |
- Romanze senza parole (Scritto da: Paul Verlaine; Anno 1874)
- Le parole tra noi leggere (Scritto da: Lalla Romano; Anno 1969)
- Le parole sono pietre (Scritto da: Carlo Levi; Anno 1955)
- Le parole e le cose (Scritto da: Michel Foucault; Anno 1966)
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Canzoni |
- Pensieri e parole (Cantata da: Lucio Battisti; Anno 1971)
- Fiumi di parole (Cantata da: Jalisse; Anno 1997)
- Sono solo parole (Cantata da: Noemi; Anno 2012)
- Parole di burro (Cantata da: Carmen Consoli; Anno 2000)
- Musica e parole (Cantata da: Loredana Berté; Anno 2008)
- Le parole (Cantata da: Umberto Tozzi; Anno 2005)
- Tre parole (Cantata da: Valeria Rossi; Anno 2001)
- Parole e musica (Cantata da: Luciana Gonzales; Anno 1956)
- Un mondo senza parole (Cantata da: Monia Russo; Anno 2006)
- Le tue parole fanno male (Cantata da: Cesare Cremonini; Anno 2006)
- Le parole (Cantata da: Luca Carboni; Anno 2002)
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per parole |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: parola. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: baroli, barolo. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: prole. Altri scarti con resto non consecutivo: pare, pale. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: pargole. |
Parole con "parole" |
Iniziano con "parole": paroletta, parolette. |
Finiscono con "parole": maleparole, controparole. |
Parole contenute in "parole" |
aro, olé, par, paro. Contenute all'inverso: ora, rap. |
Incastri |
Inserendo al suo interno tic si ha PARticOLE; con est si ha PestAROLE. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "parole" si può ottenere dalle seguenti coppie: pane/nerole, pasca/scarole, parai/aiole, parare/areole, pari/iole, parvi/viole, parodia/diale, parodiamo/diamole, parodiasti/diastile, parodista/distale, parodisti/distile. |
Usando "parole" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: biparo * = bile; puparo * = pule; oviparo * = ovile; nepa * = nerole; * oleata = parata; * oleate = parate; * oleati = parati; * oleato = parato; * ledi = parodi; * ledo = parodo; fissiparo * = fissile; * oleando = parando; * eone = parolone; * eoni = paroloni; * lediamo = parodiamo; * lediate = parodiate. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "parole" si può ottenere dalle seguenti coppie: parerà/areole, paria/aiole, parsa/asole. |
Usando "parole" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: strap * = stole. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "parole" si può ottenere dalle seguenti coppie: preparo/lepre, separo/lese. |
Usando "parole" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * separo = lese; * preparo = lepre; lese * = separo; lepre * = preparo. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "parole" si può ottenere dalle seguenti coppie: parando/oleando, parata/oleata, parate/oleate, parati/oleati, parato/oleato, parodi/ledi, parodiamo/lediamo, parodiate/lediate, parodo/ledo. |
Usando "parole" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: nerole * = nepa; * nerole = pane; * aiole = parai; * viole = parvi; bile * = biparo; * areole = parare; pule * = puparo; ovile * = oviparo; * diale = parodia; * aie = parolai; fissile * = fissiparo; * distale = parodista; * distile = parodisti; * diastile = parodiasti. |
Sciarade e composizione |
"parole" è formata da: par+olé. |
Sciarade incatenate |
La parola "parole" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: paro+olé. |
Intarsi e sciarade alterne |
"parole" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: pro/alé. |
Intrecciando le lettere di "parole" (*) con un'altra parola si può ottenere: * dna = padronale; * ira = paroliera; * ire = paroliere. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Parola, In parola, Dar la sua parola, Barattar le parole, Pigliare in parola, Tenere in parola, Barattar due parole, Barattare una parola - Parola è Voce articolata significativa del concetto dell'uomo, e però quando si dice In parola, si afferma risolutamente che il nostro pensiero è quale accenna la parola, che per maggiore efficacia si dice: In parola d'onore. Per formula di promessa certa suol dirsi: « Ti do la mia parola, » o « Ti do parola, » onde Barattar la parola è non mantenere la promessa, e Barattar le parole significa la consuetudine di tale mancanza di fede. - Pigliar in parola è il tenere per formale promessa ciò che altri fa sperare lontanamente o per puro complimento. - Tener in parola è lo stesso, ma quando si tratta di negozii, di contratti e simili. - [Barattar le parole è Non mantener la promessa; ma Barattar due parole vale Parlare un po' con qualcuno tanto per distrarsi o sollevarsi alquanto da cure o dalla noja. - « Tutto il giorno sta nello studio a sgobbare; ma la sera va al caffè per barattar due parole con gli amici. » - Barattare una parola vale lo stesso; ma più spesso si usa con la negativa. - « La sera non viene un cane in casa mia a barattare una parola. » - « Non può barattare una parola con nessuno in quel paesucolo di montagna. » - « Non trovo da barattare una parola. » G. F.] [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Biasciar le parole, Masticarle, Ammezzarle, Mangiarle, Ingoiarle - Mastica le parole colui che le mette fuori lentamente e va quasi ricercandole in mente, per preoccupazione, timore, prudenza o altro. Le biascia chi per difetto dei denti o della lingua non può pronunziarle chiaramente. Le ammezza chi ne tronca alcuna, o parte del discorso, o pronuncia questo a frasi staccate e non finite: un'idea nuova sorta d'improvviso in capo fa talora ammezzare l'incominciato discorso, e talora lo fa dimenticare affatto. Le mangia chi per fretta del pronunciare, o per malizia, ne salta alcuna importante, o le pronuncia male onde non vengan capite. Le ingoia chi molte ne mangia o pei detti motivi del mangiarle, o chi per balbuzie, intoppandosi in una sillaba che non può prontamente pronunziare, per riguadagnar tempo, salta, dopo pochi suoni inarticolati, alle ultime parole della frase, lasciando che altri dal senso connetta il resto. [immagine] |
Dar chiacchiere, Dar parole, Dar ciancie, Vender ciancie - Dar parole è l'opposto di far fatti: uno deve pagare una somma, mantenere una promessa; invece di far il dover suo, di venire al fatto, cerca di procrastinare, fa nuove promesse, dà parole che saran belle e buone, ma non valgono il fatto. Queste parole diventano chiacchiere e ciance se non sono mai seguite dall'effetto: alle prime si può acquietare un momento e credere per poco, ma alle seconde, alle terze si dice: le son chiacchiere, le son ciance che voi mi date. Vender ciance è di chi fa professione di contar su frottole per gabbare gl'inesperti e divertirsi alle spalle de' semplici. [immagine] |
Parole proprie, Le proprie parole - Col primo s'intendono quelle parole che propriamente dicono la cosa e rappresentano giusta l'idea, e non la dicono presso a poco, nè dal più al meno: le proprie parole son quelle dette veramente da un autore o da una persona qualunque e che gli si citano testualmente. La scienza del sinonimista consiste appunto nell'indicare il senso proprio di ogni vocabolo, onde ognuno possa appropriamente adoperarlo; talvolta però la differenza è così sottile e sfuggevole che in quel caso meglio la fa capire col citare le parole proprie degli autori classici, i quali nel vero loro significato le hanno adoperate. [immagine] |
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