Uovolo - S. m. Specie di fungo, così detto perchè è della forma e quasi del colore di un torlo d'uovo. Lib. cur. malatt. (C) Lo uovolo per sè non è velenoso, ma èe simiglievole a uno altro fungo velenoso. Tac. Dav. Ann. 12. 160. Gli fu dato (il veleno) in su gli uovoli, de' quali era ghiotto. [Val.] Fag. Rim. 5. 64. Meglio è andare a cercar di vesce e d'uovoli.
[G.M.] Uovoli cotti in gratella; Uovoli fritti; Uovoli trippati.
2. Occhio della canna, Canocchio. Pallad. Febbr. 23. (C) Di questo tempo si pongono i canneti, facendosi le fosse molto piccole, e pognendovi dentro gli uovoli, di lungi l'uno dall'altro mezzo piede. Cr. 5. 39. 1. Gli uovoli delle canne per ciascuna fossa si sotterrino. [Cont.] Pall. R. Agr. III. 23. E se son canneti antichi, di questo tempo si sarchino, levandone gli uovoli vecchi, e purgandoli di quegli che non hanno occhi da germogliare.
3. Uovolo, è anche Pezzetto o Nocchio d'ulivo, spiccato dal ceppo per porlo ne' semenzai. Vett. Colt. Uliv. 36. (C) Toglievano d'in sul ceppo gli ulivi vecchi, quelli che noi chiamiamo, per la similitudine ch'eglino hanno coll'uova, uovoli, cioè quelle parti piccole del ceppo a basso congiunto colle barbe verdi e vigorose, dove apparisce che l'ulivo vuol mettere da piè. [Tor.] E 37. Non bisogna già pigliare di quegli uovoli dove siano già nati e venuti su que' talli, perchè questi si perderebbono, e le loro messe non possono agevolmente vivere. E 40. Nè tema alcuno molto a spiccare di questi uovoli dagli ulivi domestichi; nè si guardi di ciò per paura di far loro gran danno; perchè, trattando la cosa con discrezione, e non ne levando più che uno o due per ulivo, non v'è pericolo alcuno.
4. (T. arch.) Modanatura della forma di un quarto di cilindro, che si vede specialmente nel capitello dorico, così detta per gli ornati che vi si scolpiscono in forma d'uovo. [Cont.] Doc. Arte San. M. III. 11. Condenniamo detto Battista a fare li uovuli e paternostri a la cornice e architrave in fra sei dì prossimi avvenire: e caso che infra detto tempo non li abbi fatti, lo condenniamo che ne paghi lire tre del braccio al detto maestro Lorenzo. Gal. B. Arch. Vitr. III. 3. La grossezza del capitello deve esser distribuita in modo, che delle nove parti e mezzo ne rimangano tre sotto l'astragalo del collarino, e 'l resto rimane per la cimasa, o sia ovolo, abaco e canale. Mart. Arch. III. 5. Sopra le foglie sono più cinti da formare: il primo è detto balteo; sopra a questo un altro chiamato fusarolo da Vitruvio, e di sopra un altro balteo, e di sopra il uovolo, da Vitruvio chiamato echino; e i circoli figurati nell'altezza di queste sono da lui chiamati anelli, con le sue saette piramidali. = Vas. Op. Vit. 5. 67. (M.) Sopra le teste de' termini che fan capitello, è architrave, fregio e cornice, che risalta sopra i termini, intagliato con ricchi fregi e fogliami, uovoli e dentelli, ed altri ricchi membri per tutta l'opera.
5. (T. anat.) E Uovolo dicesi l'Incassatura o Luogo, in cui l'un osso sta incassato nell'altro. Il Vocabolario, alla voce DISOVOLATO. (M.) |