Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Ostracismo, Bando, Esilio - L'Ostracismo era quel bando che soleva darsi ad Atene a que' cittadini che accennavano a diventare troppo potenti. Durava dieci anni: e si assegnava al cittadino il luogo dove doveva stare. Ora si usa per traslato, e lo diciamo, come nota il Tommaseo, «di quel bando che la gelosia, la viltà, l'invidia, la politica stolta dánno alla virtù coraggiosa, al merito vero, che a certa gente è sospetto.» - Bando è l'atto pubblico col quale si comanda al cittadino di allontanarsi dalla patria per delitti infamanti. - Esilio è la pena che si dà al cittadino di vivere per sua colpa lontano dalla patria. L'esilio è a tempo: il bando è perpetuo. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Esiliare, Bandire, Relegare, Confinare, Mandare a confini, Deportare; Bando, Esilio, Ostracismo, Sfratto - Esiliare è mandar fuori dello Stato; bandire è mandar fuori da un dato luogo con intimazione solenne di mai più porvi piede. Relegare non essendo un legare assoluto, accenna meglio il costringimento e legame, dirò così, della volontà, del libero arbitrio; confinare si riferisce al corpo e perciò anche ai materiali confini che non gli è concesso oltrepassare. Mandare a confini, o perchè quivi, a modo delle anime che s’aggiravano sulle sponde dello Stige, s’aggirino i condannati in un semiesilio, arrovellandosi di non potere avvicinarsi al centro, nel cuore dello Stato; o, come è più frequente, perchè da questo sortano affatto e vadano altrove. Il deportare accenna a luogo più lontano, ad esilio più rigoroso; e perciò il governo che alla deportazione condanna, vi fa condurre o trasportare egli stesso i condannati; primieramente per essere certo che vi vadano, e vi subiscano la pena, il castigo imposto; ed in secondo luogo perchè la più parte dei condannati alla deportazione non possederebbe forse mezzi sufficienti a trasportarvisi da loro stessi. Da bando si fa bandito; da esilio esiliato; il primo ha senso affine a facinoroso, ad assassino; il secondo, no: l’esilio è intimato assai frequentemente per opinioni, per delitti politici; perciò dice Roubaud: «bandito è parola di vitupero; esiliato, quasi di commiserazione». Esilio è il luogo, la pena, la condanna; bando è la condanna e la pena. Bando è eziandio legge o decreto affisso sui canti e avvertito a suon di tromba dal pubblico banditore. L’ostracismo era il bando usato ad Atene contro i cittadini che troppo crescevano in potenza. Si votava scrivendo il nome di colui sopra un coccio o sopra un guscio d’ostrica: quel bando durava dieci anni. Lo sfratto s’intima e si dà a forastieri che male si conducono in paese; o per sospetti gravi contro di loro. [immagine] |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Ostracismo - Dal Greco (conchiglia) perchè in quella specie di giudizj i cittadini davano i loro voti scrivendo il nome dell'accusato sopra una conchiglia unta colla cera. L'ostracismo è il nome di un'antica legge di Atene, che bandiva per un dato numero d'anni i cittadini i quali per ricchezze, o meriti od autorità, davano ombra alla repubblica. Dicesi che Ipparco, parente prossimo del tiranno Pisistrate, fu il primo a subire questa pena, la di cui invenzione si attribuisce a Clistene. Sembra che l'ostracismo cessasse d'essere in uso in Atene dopo che rimase avvilito col cadere sopra Iperbolo, uomo malvagissimo, secondo Plutarco, e che cercò con mezzi poco legittimi di far esiliare Nicca ed Alcibiade che in Atene dividevano fra loro soli tutta l'autorità. [immagine] |
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822 |
Ostracismo - Sorta di sentenza d'esilio in uso tra gli Ateniesi, così detta da una Parola Greca, che significa conchiglia, perchè i cittadini davano i loro suffragi scrivendo il nome dell'accusato sopra il guscio d'una conchiglia. |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Ostracismo - S. m. Gr. ̓Οστρακισμός, (Arche.) Legge con cui gli Ateniesi bandivano per dieci anni que' cittadini che per merito, o per séguito davan cagione alla gelosia repubblicana. (Fanf.) In Nep. Segn. Polit. pag. 89. (Venezia, 1551). (M.) Ostraco vuol dire un vaso di terra (che così usavano), sì come noi diremmo il bossolo da raccorre i partiti; ovvero era un vaso, nel quale ciascuno metteva scritto il nome di chi e' voleva mandare in esilio: e da tal nome d'Ostraco fu detto poi Ostracismo. E lib. 3. pag. 88. Questo ordine dello ostracismo ha in sè certo che di giustizia civile. E 89. L'ostracismo è un modo di mandare in esilio i cittadini, che fussino troppo potenti nelle città, usatosi in Atene,… Buon. Fier. 5. 4. 6. E la legge introdur degli ostracismi. Tass. Lett. 3. 185. (Man.) Imitando forse l'antica usanza, o legge dell'ostracismo, secondo la quale erano mandati fuor d'Atene i più eccellenti per virtù, e per gloria. [Cors.] E Dial. 1. 266. Chè s'in questa corruzione di principi e di cittadinanze, egli ad Aristide vorrà agguagliarsi, non gli dovrà parer strano che sì come in lui, per esser troppo giusto, fu usata la severità dell'ostracismo, così egli riceva per premio esser dalle corti e da' tribunali bandito. T. Pallav. Ben. 4. 30. Esiliare con l'ostracismo gli ottimi cittadini. – Ostracismo inflittogli.
T. Fig. Ostracismo di libri.
T. Dar l'ostracismo.
2. T. Per estens. Ostracismo non a persona ma a cosa. |