Gli Uomini Rossi di Antonio Beltramelli (1904): — In questa faccenda vi deve essere un colpevole — rispose il savio prete — e lo scopriremo. Però mi permetterete dirvi, cara contessa, che se da parte vostra vi fosse stata sorveglianza maggiore e saggia oculatezza, il male che ora ci troviamo inaspettatamente su le spalle, si poteva evitare. I ragazzi non hanno ancora sufficiente discernimento, non possono, nella loro mente, troppo presa dalla fantasia, fare una netta e sicura distinzione fra il bene ed il male, sicché da l'uno a l'altro, per inavviste propagini, si perdono.
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): La mia buona sorte mi impedì di venir rovinato da Guido, ma la stessa buona sorte m'impedì pure di prendere una parte troppo attiva nei suoi affari. Lo dico ad alta voce perché altri a Trieste pensa che non sia stato così: Durante il tempo che passai con lui, non intervenni mai con un'ispirazione qualunque, del genere di quelle della frutta secca. Mai lo spinsi ad un affare e mai gliene impedii alcuno. Ero l'ammonitore! Lo spingevo all'attività, all'oculatezza. Ma non avrei osato di gettare sul tavolo da giuoco i suoi denari.
Malombra di Antonio Fogazzaro (1881): — Ella che a tanta probità congiunge tanta oculatezza e comprende così bene fino a qual punto possano andare insieme i legittimi interessi e le convenienze, Ella non vorrà certo censurarmi se io dico che un altro grave affare ci s'impone in questo momento. Io sono disinteressato, premetto; ma... Bravo! — esclamò ritirando la mano e il naso. — Vedo che mi capisce. L'obbligazione, capperi! Io prego Dio che conservi lo zio al nostro amore per lunghi anni, ma se succede una disgrazia! L'obbligazione a mio favore doveva essere sottoscritta ieri mattina. Sarà più in grado di sottoscriverla? Ci vuole una sorveglianza di ogni ora. Non bisogna lasciar passare un lucido intervallo! |