Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Disappetenza, Nausea - Ambedue procedono da mala disposizione di sanità: la prima è il non sentirsi volontà di mangiare, e non trovar cosa che desti appetito, benchè lo stomaco sia digiuno; la seconda, che propriamente è quello struggimento di stomaco, con vomito, che è prodotto dal navigare, si usa comunemente, non solo per Svogliatezza di cibarsi, ma per significare che qualunque cosa ci si metta innanzi per mangiarla, la rigettiamo, sembrandoci che desti in noi la voglia di vomitare. [immagine] |
Nausea, Far nausea, Fare stomaco, Fare schifo - Nausea, che nel senso proprio vale Mal di mare, è quel disgusto e struggimento che si prova udendo o vedendo discorsi o persone svenevoli e affettate; onde si dice che quel discorso o quella persona Fa nausea: tal voce significa altresì disgusto e avversione a un cibo. - Fare stomaco si dice di cosa che quasi muove il vomito per la sua lordura, e figuratamente è anche avversione e disgusto più grave della nausea. - Fare schifo dicesi di cosa lorda e puzzolente dalla quale si rifugge sdegnosamente. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Nausea, Schifo, Fastidio, Ribrezzo, Ripugnanza; Schifo, Schifoso, Schifiltoso, Schizzinoso - Cosa sordida, sporca e sudicia fa schifo; la nausea viene o da mal essere interno, o da ripienezza di cibo, e più se troppo succulento e delicato: la nausea muove lo stomaco; cosa che faccia schifo si evita, ciò che muove a nausea si ributta, fastidisce. Fastidio non è pena, è mal essere; più se ciò che fastidisce è in noi o a noi presso: la noia fastidisce, e perciò l'annoiato è fastidito, e fastidioso: è più male morale che male fisico. La ripugnanza sta in che? Lo dirò quando mi si sarà indicato in che consista la simpatia: l'antipatia, ch'è il suo contrario, è il sentimento che produce la ripugnanza: non mi ricordo del nome d'un grand'uomo che avea una ripugnanza invincibile pei gatti, e non poteva stare ove fosse uno di questi animali: la ripugnanza lotta in noi e per noi contro un'opposta violenza non so se fisica o morale: il galantuomo sentirà ognora una salutare ripugnanza contro le birbe e le birbonate. Il ribrezzo è sentimento della stessa specie, ma più forte o almeno più visibile: morale o fisico ch'egli sia, ci scuote i nervi e non si può a meno o col tremito, o col mutar di colore, o con altro congenere fenomeno, di farlo vedere: v'è chi ha ribrezzo di veder salassare, e sviene se v'è costretto da qualche circostanza: nella ripugnanza c'è avversione, nel ribrezzo, timore o paura: questo può vincersi talora colla ragione, quella col farsi forza. Schifo poi si dice di persona che provi schifo o lo dimostri troppo sovente. Schifosa è persona o cosa così sudicia da muovere nausea; schifoso, da schivarsi. Schifiltoso, chi è di difficile contentatura, chi trova a ridire su tutto, nè trova mai cosa abbastanza bella, buona, pulita. Schizzinoso, chi non aggradisce, chi si fa pregare, chi fa smorfie: dire che schifiltose, schizzinose addimostransi più sovente le donne, è dir troppo; non è far la parte di certi uomini in leziosaggini e smancerie vincono ogni più debole femminuccia. Credo inutile l'osservare che schifo, nausea, ripugnanza, ribrezzo fanno molte cose sì morali che fisiche. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Nausea - e NAUSA. S. f. Aff. al lat. aurea Nausea. Conturbamento di stomaco, e voglia di vomitare, Fastidio. T. Galen. Gli Jonici dicevano Ναυσίαν per Ναυτίαν. – Ναῦς, Nave. = Plut. Adr. Op. mor. 4. 104. (M.) L'odorato più degli altri sentimenti, e 'l timore più delle altre perturbazioni risveglia la nausea. Red. Cons. 1. 190. Se beuta la detta acqua dêe subito provocarsi il vomito, o pur dar tempo che essa medesima acqua ne dia cenno con la nausea. Buon. Fier. 3. 2. 17. (C) Le dolcezze d'Ibla E di Madera in mano a quattro paggi Gli corrono a far nausa.
T. Benciv. Relaz. 23. Indi a qualche giorno successero la diarrea, la nausea, l'affanno, il vomito. Averne nausea. Plur. Le nausee, pr. e fig. – Fino alla nausea; segnatam. trasl.
[Cont.] Di bestia. Gris. Cav. 46. v. Quando il cavallo naturalmente è superbo e furioso, overo ardente e di poca forza, e volendo galopparlo, egli stesso si prende una certa nausea che fa il fiato grosso a guisa di bolso…
2. E fig. per Fastidio e sim. Demetr. Segn. 10. (C) La testa di coloro, che dicono troppi spessi periodi, si ferma difficilmente, siccome avvien degli ubbriachi, e gli ascoltatori ne prendon nausa.
T. Nausea e Fastidio. Il primo è più nojoso; il secondo può essere più colpevole, quand'è con disdegno superbo.
3. Si dice pure fig. del Dispiacere e dell'Avversione che suscitano certi discorsi insipidi, certe opere letterarie mancanti di sapere e di verità Varch. Stor. 12. 431. (C) Io non credo che alcuno… possa leggere queste cose, o senza riso, o senza nausea. Rucell. V. Tib. 3. 12. 158. (M.) Reca eziandio molta nausea a chi sente il millantarsi soverchio di qualunque cosa. |