Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- Quel suo atteggiamento mogio è dovuto alla malattia da cui è appena uscito.
- Gustavo era mogio mogio questa sera. Te ne sei accorto?
- Ieri ero mogio perché avevo la pressione sanguigna molto bassa.
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Citazioni da opere letterarie |
Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello (1926): M'ero, mogio mogio, rinchioccito tra le gonnelle di Dida dentro la sorda tranquilla e oziosa stupidità del suo Gengè, perché apparisse chiaro non pure a lei ma a tutti che, se si voleva proprio tenere in conto di pazzia l'atto da me commesso, fosse ritenuto come una pazzia di quel Gengè là, vale a dire piuttosto un vaporoso e momentaneo capriccio da innocuo sciocco.
Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1958): E lei, conte, vada ad asciugarsi bene e a cambiar abito. Le farò portare un ponce e dei biscotti; e il pranzo è alle otto, fra due ore.” Cavriaghi era da troppi mesi abituato al servizio militare per non piegarsi subito alla voce autoritaria; salutò e segui mogio mogio, il cameriere. Moroni si trascinò dietro le cassette degli ufficiali e le sciabole nelle loro fodere di flanella verde.
Leila di Antonio Fogazzaro (1910): Molesin riprese la via di Velo a capo basso, simile al giuocatore di bocce che si è illuso di aver fatto il punto, è corso a vedere e ritorna mogio mogio, colla seconda boccia nelle mani, mulinandoci su come gli convenga tirare il nuovo colpo. Si rodeva anche per la sciarpa, inutilmente ripresa, che gli pesava sul braccio, ridicola nel sollione delle undici. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per mogio |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: magio, modio, mogia, mogie. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: login, yogin. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: mogi. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: moggio. |
Parole contenute in "mogio" |
mogi. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "mogio" si può ottenere dalle seguenti coppie: moa/agio, moli/ligio, more/regio, mogol/olio. |
Usando "mogio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * gioca = moca; limo * = ligio; mamo * = magio; * ioli = mogli; * gioirà = moira; * gioire = moire; * giotto = motto; remo * = regio; adamo * = adagio; formo * = forgio; fremo * = fregio; * giostra = mostra; * giostre = mostre; * giostri = mostri; * giostro = mostro; premo * = pregio; * giordano = mordano; * giostrai = mostrai; * gioviamo = moviamo; * gioviate = moviate; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "mogio" si può ottenere dalle seguenti coppie: mogli/ilio. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "mogio" si può ottenere dalle seguenti coppie: chimo/giochi, como/gioco, cosimo/giocosi, stremo/giostre. |
Usando "mogio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: gioco * = como; giochi * = chimo; * como = gioco; giocosi * = cosimo; * chimo = giochi; giostre * = stremo; * cosimo = giocosi; * stremo = giostre. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "mogio" si può ottenere dalle seguenti coppie: mogli/ioli. |
Usando "mogio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ligio * = limo; magio * = mamo; * ligio = moli; * regio = more; regio * = remo; adagio * = adamo; forgio * = formo; fregio * = fremo; * olio = mogol; pregio * = premo; spregio * = spremo. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "mogio" (*) con un'altra parola si può ottenere: caban * = cambogiano. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Mogio, Grullo - Mogio si dice di persona che non mostri la sua naturale vivacità, ma sia invece abbattuta e come dormigliosa. - Grullo si dice di chi è quasi fuori di sè dal sonno, o è così abbattuto da qualsivoglia cagione, che se ne risentono anche le qualità mentali. - «Ho la febbre, e son mezzo grullo.» [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Fatuo, Scemo, Stolido, Stupido, Melenso, Insensato, Disensato, Stordito, Sventato, Scimunito, Mogio, Grullo, Gonzo - Scemo, chi non ha una congrua dose di spirito, di buon senso; stolido, chi manca di criterio; stupido, chi manca d'intendimento, e su di ogni minima cosa intraveduta fa le meraviglie: scimunito è più di tutti: il così fatto non ha mente, intendimento, raziocinio: nell'uomo in questo stato sono nulle, o quasi, tutte le facoltà intellettuali; poichè la scimunitaggine è prodotta da una affezione permanente del cervello, incurabile per lo più. Fatuo, chi ha grande opinione di sè, la quale è già gran debolezza; chi alla leggera giudica e pronunzia; fatuo, chi si dà grande importanza ed è un nonnulla, come i fuochi fatui per l'appunto. Sventato, chi non pensa alle cose importanti sufficientemente, e non le cura, con grave suo danno, per dare ogni suo pensiero a futilità, a sciocchezze; non per mancanza di ingegno, ma per difetto di criterio, d'esperienza: è difetto frequente nei giovani. Melenso, chi non crede che le cose importanti vadano curate, e muovesi a farle troppo fiaccamente. Insensato, chi non ha spirito, almeno presente per ciò che fa; che non ha discernimento: disensato, chi è fuori de' sensi per qualche urto o scossa morale troppo forte: stordito è un po' meno; chi non è fuori de' sensi affatto, ma resta come intronato dal colpo ricevuto o sentito di rimbalzo: lo stordito non sa che si faccia; l'insensato non sa che cosa abbia da fare; il disensato non può nè pensare, nè fare. Mogio, uomo senza energia, che va e parla dimesso, che opera con peritanza; si direbbe bagnato (nel dialetto piemontese, di uomo così fatto dicesi proprio che è bagnato): al morale fa la stessa figura che l'uomo bagnato davvero nel fisico; figura meschina e ridicola. Grullo dice quasi addormentato o assopito, anche dal vino o da altro. Gonzo, chi si lascia infinocchiare, chi è di buona pasta, e crede e fa ciò che altri vuole con danno o scherno suo proprio. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Mogio - Agg. Di spiriti addormentati, naturalmente o abitualmente dormiglioso. (Fanf.) T. Mogio, Mollis. Dial. Ven. Molo. [G.M.] Aff. al gr. Μόγος, Travaglio, Afflizione. Onde Μογέω, Sono in travaglio, in afflizione; e Μόγγος, Chi ha la voce fioca, e come dicesi, Afflitta. Aff. anche a Moscio. = Varch. Stor. 15. 597. (C) Vedendolo tanto freddo, avevano preso ardimento di riprenderlo, come mogio. Red. Ins. 134. Nacquero altrettante mosche… e nacquero moge, e sbalordite. Leop. cap. 4. (Man.) Chi per disgrazia è di natura mogio E pur si voglia in questo esercitare, Potrà far le scalée di Sant'Ambrogio. [Val.] Pucc. Centil. 5. 60. Siccome vecchio e di spirito mogio.
2. T. Prov. Tosc. 340. Cane mogio e cavallo desto. (Il cavallo colla prontezza dei moti e con la stessa vivacità dello sguardo annunzia il vigore e la bontà ch'egli ha in sè; il cane vivace che troppo scorrazza, mal serve al cacciatore. [G.Capp.])
3. T. Chi non imprende di voglia una cosa, chi pena a acconsentire, è mogio. E per enfasi Mogio mogio.
4. Mogio mogio vale anche pieno di melanconia, Tutto avvilito. Magal. Lett. scient. lett. 11. p. 227. (Gh.) Tutta questa azione (del mio cane), avvegnachè così calda, so che farà pochissimo caso,…; ma che il giorno della partenza,… entrandomi in camera tutto sbalordito, e che in cambio di venir di carriera e saltarmi su 'l letto come l'altre mattine, segga mogio mogio sopra una sedia, e cucciato giù, dopo guardatomi fisso un pochetto con un viso di misericordia, metta giù il capo, e, dato un sospiro che si vede venirgli dalle calcagne, si metta a dormire o a farne le viste,…, questo parmi che avrebbe a far qualche poco di caso. |
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