Parole Collegate |
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
velocità (15%), massimo (14%), invalicabile (12%), confine (10%), estremo (5%), oltre (3%), orario (3%), stop (2%), margine (2%). Vedi anche: Parole associate a limite. |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Informazioni di base |
La parola limite è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. È una parola bifronte senza capo, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (etimi). Divisione in sillabe: lì-mi-te. È un trisillabo sdrucciolo (accento sulla terzultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Il deserto dei tartari di Dino Buzzati (1940): Ma adesso il cannocchiale era stato proibito. Simeoni, scrupoloso com'era, non si sarebbe certo più fidato di adoperarlo. Anche se il lume si riaccenderà al limite delle nebbie perenni, anche se riprenderà il viavai delle minuscole macchie, loro non potranno più saperlo, nessuno a occhio nudo se ne accorgerebbe, neanche le migliori sentinelle, cacciatori famosi che vedono un corvo a più di un chilometro. Memorie di un cuoco d'astronave di Massimo Mongai (1997): La coscienza di questo limite mi ha a lungo amareggiato. Aver avuto il grande privilegio di provare di persona innumerevoli cibi alieni, mi ha dato una sia pur piccola misura di ciò che perdiamo tutti. Ci sono, in questo stesso momento, tavole imbandite (o rami imbanditi o grotte imbandite o superfici o volumi o comunque luoghi, caso mai non imbanditi, ma in cui vengono serviti alimenti) di cibi deliziosi, di sapori nuovi, per i quali varrebbe la pena di percorrere anni luce (in senso per altro letterale) per nutrirsene, per assaggiarne. E io non lo potrò fare mai. Canne al vento di Grazia Deledda (1913): Efix sostò al poderetto, presso l'ontano al limite sabbioso del campo delle angurie, e guardando i tralci carnosi che correvano avviluppandosi qua e là come serpi sotto le foglie, gli pareva che avessero, come del resto tutti i cespugli tremuli intorno, qualche cosa di vivo, di animale. E parlava loro come lo intendessero, raccomandando loro di non stroncarsi, di non seccarsi, di crescer bene e dar molto frutto come era loro dovere; ma un rumore nella strada richiamò la sua attenzione. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per limite |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: lidite, limate, limita, limiti, limito, linite. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: lime, lite. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: limiate. |
Parole con "limite" |
Iniziano con "limite": limiterà, limiterò, limiterai, limiterei, limiteremo, limiterete, limiteranno, limiterebbe, limiteremmo, limitereste, limiteresti, limiterebbero. |
Finiscono con "limite": segnalimite. |
Contengono "limite": delimiterà, delimiterò, delimiterai, delimiterei, autolimiterà, autolimiterò, delimiteremo, delimiterete, autolimiterai, autolimiterei, delimiteranno, delimiterebbe, delimiteremmo, delimitereste, delimiteresti, autolimiteremo, autolimiterete, autolimiteranno, autolimiterebbe, autolimiteremmo, autolimitereste, autolimiteresti, delimiterebbero, autolimiterebbero. |
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Parole contenute in "limite" |
limi, mite. Contenute all'inverso: etimi. |
Incastri |
Inserito nella parola autorete dà AUTOlimiteRETE. |
Inserendo al suo interno tan si ha LIMItanTE. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "limite" si può ottenere dalle seguenti coppie: libra/bramite, lise/semite, limicoli/colite, limino/note. |
Usando "limite" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * mitena = lina; * mitera = lira; * mitere = lire; collimi * = colte; * mitezza = lizza; * mitezze = lizze; cali * = camite; * tenari = liminari; * tetano = limitano. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "limite" si può ottenere dalle seguenti coppie: limino/onte. |
Usando "limite" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * etere = limiere; * eteri = limieri. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "limite" si può ottenere dalle seguenti coppie: alimi/tea. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "limite" si può ottenere dalle seguenti coppie: lina/mitena, lira/mitera, lire/mitere, lizza/mitezza, lizze/mitezze, liminari/tenari. |
Usando "limite" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: camite * = cali; * semite = lise; * bramite = libra; * note = limino; * limitano = tetano; colte * = collimi; * aie = limitai; * aree = limitare; * atee = limitate; * eroe = limiterò. |
Sciarade incatenate |
La parola "limite" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: limi+mite. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "limite" (*) con un'altra parola si può ottenere: cola * = collimiate; deità * = delimitiate; * tazza = limitatezza; * tazze = limitatezze. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Confine, Limite, Termine - Nel senso materiale, il Confine abbraccia il Limite e il Termine, estendendosi a uno spazio maggiore. Limite è quasi la linea che segna o si immagina segnare il confine, al di qua o al di là della quale comincia il mio e il tuo. Termine sarebbe il segno materiale del confine e più specialmente del limite. Termine poi può essere semplicemente il punto ove il terreno o la cosa finisce; Limite ove è divisa materialmente da altre; Confine ove si congiunge con altre. - I confini di una nazione sono al di qua e al di là del limite che ne divide il territorio da quello della nazione confinante. - Di Nazioni però cade quasi sempre Confine, non ostante che si trovi talora negli scrittori, specialmente antichi, Limite e Termine in questo senso. Nel traslato è più frequente Limite e ha senso di determinazione più recisa e più distinta che Confine e termine. G. F. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Limite, Termine, Confine - Termine è il punto dove la cosa finisce assolutamente; il limite segna ov'essa deve ragionevolmente arrestarsi; il confine, dov'è attigua e coerente ad altra: è espressione geografica per lo più. Confine dello Stato; limite del potere, del diritto; termine dell'impresa. Termini sono poi quelle pietre riquadrate e messe in terra a segnare i confini precisi de' beni rurali fra i varii coerenti. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Limite - S. m. Termine, Confine. (Fanf.) Limes, aureo lat. [Cam.] Borgh. Selv. Tert. 161. Da noi dunque nè fuori de' limiti del Cerchio si coltivi il furore, nè fuori del teatro l'impudicizia, nè fuori dello steccato l'insolenza, e fuori dell'anfiteatro la crudeltà;…
2. Contrassegno di confine. Borg. Orig. Fir. 85. (M.) Talchè trovandosi in una possession… limiti Graccani, per usar la voce propria loro, che noi con un'altra pur delle loro diciamo Termini,… Car. En. 12. 1462. Un sasso antico e grande… Ivi a sorte per limite era posto A spartir campi e tor lite ai vicini. 3. Fig. Red. Esp. nat. 108. (C) Mi ha insensibilmente lusingato a trapassare i limiti di una lettera. 4. Anco in senso mor. e intell. Guid. G. (C) Per conservar li fini e li limiti della loro onestade. [Cam.] Giusti, Prov. p. 415. Illust. Anco il bene quando passa i limiti, o scema di valore o induce a sospetto. 5. T. Limite, nel linguaggio filosofico; Le forze che circondano l'ente finito e lo fanno esser finito, togliendogli di operare al di là di certi limiti. (Rosm.) Limiti della mente umana; si dicono quei Confini ad essa assegnati dalla natura, e oltre ai quali è impossibile qualunque ricerca. 6. (Astr.) Limiti diconsi I punti dell'orbita d'un pianeta ov' ella si allontana di più dall'ecclittica. (Mt.) 7. (Alg.) Limiti diconsi due quantità tra le quali si trovano comprese le radici di un'equazione. (Mt.) Limiti d'un problema sono i numeri tra' quali è rinchiusa la soluzione del medesimo problema. (Mt.) [Gen.] Limite d'una quantità variabile è una quantità fissa a cui quella si accosta in modo che la differenza tra l'una e l'altra può divenir tanto piccola quanto si voglia. Agnesi, Inst. anal. 487. Deve necessariamente la linea AT accostarsi ad un certo limite oltre il quale non possa trascorrere. [Gen.] Dicesi Metodo dei limiti quello che deduce i principii del calcolo differenziale dalla considerazione dei limiti delle quantità variabili. [Gen.] Limiti d'un integrale definito sono i valori estremi della variabile, tra i quali si prende l'integrale, talchè l'uno è quello per cui l'integrale si annulla, e l'altro è il valore che si vuole effettivamente assegnare alla variabile; ovvero sono il primo e l'ultimo dei valori pei quali passa la variabile, essendo l'integrale definito la somma di tutti i valori corrispondenti della formola differenziale. 8. (Fis.) [Gov.] Limite. Angolo. Chiamasi così, quando trattasi di luce che sta per passare da un mezzo più resistente in uno meno resistente, quell'angolo d'incidenza oltre al quale i raggi non possono uscir più dal primo mezzo, e si riflettono in esso totalmente. Il seno dell'angolo limite è uguale al rapporto fra la velocità della luce nel primo mezzo e la velocità della luce nel secondo. [Gov.] Limite dell'atmosfera. Luogo dove l'aria, avendo perduto ogni forza espansiva, forma uno strato liquido di minima densità. L'atmosfera ha un limite, ma dove esso sia, la scienza non ha ancora potuto determinare con sicurezza. I più lo credono a un centesimo del raggio terrestre dalla superficie dei mari. [T.] Senso corp. Limite del campo, ai Lat. era il sentiero che correva intorno al podere. Virg. La siepe del vicino limite. – I limiti attestano il possesso circoscrivendolo. T. Limiti, di spazio in gen. T. Quindi di tempo. Limiti d'età, assegnati dalla natura o dalle leggi a potere o non potere esercitare certi atti. II. T. Trasl. Senso intell. La mente umana ha i suoi limiti. – Tale o tal mente d'uomo è ristretta in più o meno angusti limiti. T. Fissare i limiti della questione; il punto della…, per più determinatamente trattarla. (Rosm.) Trovare i limiti entro cui cade il punto del vero che si ricerca, e stabilire una media che serva di norma nel giudizio delle particolarità. T. I limiti conceduti al mio lavoro. Questo e d'ingegno e di mano. – Passare i limiti d'una trattazione accademica. Limiti del soggetto, quelli che la natura del soggetto medesimo assegna; Limiti dell'assunto, quelli che pone il dicitore a se stesso. – Uscire dei limiti d'una scienza per invadere superbamente quelli d'un'altra, o per vantaggiarsene docilmente. T. Limite posto a una proposizione troppo generale. – Limite d'eccezioni, di condizioni ingiunte. III. T. Quindi senso prat. Nei limiti del trattato. T. Non eccedere in alcun modo i limiti della datagli facoltà. – Limiti della potestà. – Della possibilità. T. Nei limiti del dovere. – Nei limiti della giustizia. T. Andare fino agli estremi limiti della libertà, senza oltrepassarli. T. Tenersi nei limiti della prudenza. – I limiti del mutuo rispetto. – I limiti della pazienza. T. Tenersi nei limiti, ass., ha senso mor. e soc., sempre buono. Anche dicesi della parsimonia delle spese, e della temperanza da ogni eccesso. IV. T. Modi com. ai sensi not., ma più sovente fig. che pr. Giusti limiti. Non ha limite dicesi e dell'ente infinito, e quindi de' suoi attributi che sono Esso stesso. Poi, degli enti ideali o veramente illimitati o semplicemente indefiniti. Ma questa locuz. suole avere senso migliore di Non ci è limite, per lo più vale figuratam. Non è osservato il limite che dovrebbesi osservare, e che c'è veramente. T. Stare nei limiti, dice atto men libero di Tenersi, e però non virtuoso. – Si può stare ne' limiti anco per forza o per paura o per altro vile riguardo. Anco gli atti umani singoli, anco le forze della natura stanno ne' limiti; il Tenersi accenna a libera volontà. T. Passare ogni limite, e in senso mor.; e anco di forza il cui limite non è veduto dall'uomo. Nel primo senso è biasimo; nel secondo è senso di lode o d'ammirazione. T. Mettere un limite, sempre all'eccesso o al male. – Porre limiti, ha senso più gen. Il Creatore pone limiti alle facoltà delle creature; L'uomo pone certi limiti agli dell'uomo anche innocui: Mette un limiti ad atto o persona che ha trasceso. – Ridurre la cosa o la facoltà ne' suoi limiti, non accenna tanto a trascorso commesso, quanto alla precedente indeterminatezza de' limiti. – Ridurre ai limiti ordinarii, o sim., porta più l'idea del restringere. V. T. Altri modi com., più largamente applicabili e ai sensi soc. e mor. e intell., e agli ideali e ai corp. Circoscritto in limiti determinati. Potrebbesi anco dire Circoscritto in limiti a; più preciso ma meno imperioso che Prescriverli. Così Assegnare limiti, suppone più potestà che Segnarli, sebbene questo sia più determinato, specialmente se si accompagna all'articolo, Segnare i limiti. Segnare o Assegnare un limite, ristringe l'idea; e appunto per questo può far pensare la necessità di quel limite, cioè l'abuso fatto della facoltà o della forza, o il pericolo dell'abuso. Fissare i limiti, è immag. di maggiore stabilità o sicurezza; ma Stabilire lo dice meglio. T. Restringere in certi limiti, denota abuso o principio d'abuso dalla parte del limitante più che del limitato. Potrebbesi anco Ristringere i limiti alla facoltà o all'atto; e forse direbbe più. T. Passare i limiti, ha più mal senso di Varcare. Oltrepassarli sebbene li dica passati di più quanto allo spazio, non suole usarsi assolutam. in senso di biasimo grave, come quando diciamo Audacia che passa i limiti; o in gen. Cosa che passa i limiti. E questo è più fam. del Passare ogni limite. T. Eccedere i limiti, può avere anco senso buono. Misteri che eccedono i limiti dell'umana ragione; ma che nella ragione rinvengono gli argomenti della loro venerabilità, e che, creduti, ajutano la volontà a non eccedere nell'affetto de' beni minori dal quale la stessa ragione è avvilita. T. Uscire de' limiti, dice meno; ogni minimo eccesso o anche difetto. S'usa per ell., sottintendendo Della. pazienza o Del rispetto. Mi faresti uscire de' limiti; più eletto che De' gangheri. T. Rientrare ne' limiti, e della ragione, e del diritto, e dell'onesto. – Rimanere nei limiti, può essere più libero che Stare, meno meritorio che Tenersi. T. Quando è ass. e come ellittico, s'usa piuttosto plur. T. Limiti prefissi, da altri all'uomo, dall'uomo a se stesso. T. Negli angusti limiti, e nel senso ideale e nel pratico. – Stretti limiti, nel prat. e nel corp. [G.M.] Tutto ha un limite; T. in questa locuz., il sing., dice più. Usasi segnatam. per notare l'eccesso o il pericolo dell'eccesso, e per prevenirlo. La pazienza ha un limite; deve avere un limite la generosità. T. Ultimo limite, nel sing., quasi una linea sola. – Estremi limiti, anco da due lati opposti, o da tutti i lati. Il sing. Estremo limite, pare che comporti meglio il trasl., le cose ideali e morali; Ultimo limite, segnatam. dello spazio e del tempo. – Andare all'estremo limite, piuttosto che All'ultimo. – Aspettare fino all'estremo limite. T. Fino a un limite. – Fino a che limiti? – Entro certi limiti. – Entro questi limiti. T. Col Tra, segnatam. nel senso corp. Limite tra i due Stati. |
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