La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro (2013): Insalate di riso, pomodori al riso bruschettati dal forno, zucchine ripiene, parmigiana di melanzane. Era il crollo del dover Essere secondo le aspettative di Padre e l'instaurazione dell'Essere Come Si Vuole secondo il regno tollerante e amichevole di madre. Poi il Senso del mare si staccò da quella spiaggia, da quel porto, da quegli scogli, per ricostituirsi altrove su altre basi, con altri materiali, dentro paesaggi più aperti e solitari, più misteriosi, vitali. Più violenti, imperiosi, essenziali e maturi, come questo…
Resurrezione di Elena Di Fazio (2021): Entrò trafelato in cucina, dove c'era altra gente che rovistava nella dispensa, saltava cibi in padella o rimestava insalate dentro ciotole di bambù. Qualcuno aveva infornato e cotto del pane, il cui profumo sovrastava perfino le spezie orientali. Francesco non tardò a intuire chi fosse stato: lo scorse di spalle, la tonaca sporca di farina, che sistemava le pagnotte una accanto all'altra su uno strofinaccio rosa. «Padre Montanari» disse, a voce abbastanza alta da farsi udire nella stanza affollata.
Cosima di Grazia Deledda (1936): Il luogo era bello: una specie di oasi nella desolazione della pianura incolta e pietrosa, saettata, nell'estate, da un sole implacabile. Ed ecco, adesso, la casetta di pietra lo rendeva più pittoresco ed ospitale: erano appena due stanze, addossate ad un'altra, piccola, che fino a quel tempo era stata l'abitazione del solitario colono, il quale non si moveva mai dal posto, rifornito ogni tanto di pane e altri viveri da Andrea, che di ritorno portava a casa i prodotti dell'orto. Erano per lo più patate, legumi, verze, zucche e insalate, e qualche volta anche poponi e cocomeri. E nella stagione l'uva, quasi tutta da vino, quel vino leggero ma saporoso che aveva aiutato Cosima a comprar francobolli e spedir manoscritti. |