Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Empio, Incredulo, Miscredente, Apostata, Ateo - Empio è chi si vanta di non aver religione, ne impugna, ne irride, ne schernisce i dogmi e i riti. - Incredulo è chi non ha fede in una religione; ma non ne mena vanto: l'incredulità ha gradi diversi. - Miscredente è chi, nato in una religione, quella rifiuta con orgoglio e mal animo. - Apostata è colui che abbandona la religione nella quale è nato, dandosi alla professione di un'altra. L'Apostasia è quasi sempre un mestiere vilissimo, che ha il solo fine del guadagno. - Ateo è chi nega l'esistenza di Dio. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Empio, Ateo, Miscredente, Infedele, Irreligioso, Incredulo, Scellerato, Sacrilego, Profano - Empio, chi commette delitti gravi, ma più specialmente chi insulta a cose degne di rispetto e di riverenza, come sarebbero gli affetti di famiglia, la religione: empio vale quasi non pio verso Dio, non pietoso verso i parenti e l'uomo in genere. Ateo, chi professa di non credere in Dio, o lo dimostra appositamente co' discorsi, colle opere: veri atei però, bisogna dirlo a gloria dell'umanità, non si danno; chi presume esserlo, dice più del vero. Miscredente, chi non crede totalmente alle verità della religione, e vuol credere a suo modo, dietro sue restrizioni, interpretazioni o altro. Irreligioso, chi non ha religione o chi avendola la mette in non cale, la deride, la sprezza, o non la cura. Incredulo, chi professa di non credere, e opera e vive indipendentemente affatto dalle prescrizioni della legge divina e della Chiesa. Infedele, chi è nato fuori della vera religione. Sacrilego, chi abusa delle cose sacre, o le deride di proposito, o vi porta sopra mano irriverente o empia. Profano, veramente è l'opposto di sacro: storia sacra, storia profana: profano, poi, parlando d'uomo, è chi non è in condizioni tali da essere ammesso alla partecipazione di certe pratiche religiose e sacre. Scellerato, non è voce necessariamente affine alle precedenti in quanto hanno relazione diretta colle cose della religione: bensì lo scellerato può essere miscredente, incredulo, sacrilego; ma può esserlo anche senza di questo, e le sue scelleraggini possono aver di mira l'uomo soltanto per danneggiarlo nella roba, nell'onore, nelle affezioni, e godersi spietatamente del male commesso: empio e scellerato è gradazione adottata dall'uso. L'ateo è cieco o pazzo; il miscredente vaneggia; l'irreligioso brancola nel vuoto, o in un'oscurità volontaria; l'incredulo nega o dubita. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Incredulo - [T.] Agg. Contr. di Credulo, ma sempre più grave della sempl. negaz. T. Nell'orig. non suonava biasimo, perchè Credulo non suona lode. Onde Hor. Nè Medea trucidi i figliuoli sulla scena, o Atreo cuocia viscere umane, o Progne si muti in uccello, Cadmo in serpente. Da cose che così tu mi mostri, io, incredulo, aborro. Quintil. Ottimo è il difensore incredulo (che non crede a quanto gli racconta il cliente invasato della sua causa). In questi sensi la voce denotava piuttosto un sentimento attuale, che la disposizione abit. della mente e dell'animo. Anco nelle cose umane, è più o meno viziosa l'abituale pendenza al non credere; ed è una contradizione, perchè già suppone un pregiudizio non ragionato del non dover credere, del dover anzi discredere: l'incredulità afferma anch'essa, così non volendo, una certezza, un dovere. Quindi non è irragionevole che la parola abbia preso mal senso.
2. T. Oggidì Incredulo, Chi non vuol credere quel che dovrebbe, segnatam. delle cose essenziali alla pace e alla dignità dello spirito. Nel Vang., in senso men grave, G. C. a Tommaso: Non voler essere incredulo, ma fedele. – Infedele dicesi, d'ordin., Chi non crede nella fede vera per non essere in quella società che la osserva, ma pure potrebbe conoscerne almen parte, e non vuole; Incredulo, Chi ha dall'educazione e dal consorzio gli ajuti a credere ragionatamente, e con irrazionale caparbietà li rigetta.
T. Tuttochè Incredulo s'usi in senso di forte biasimo, anche sost., come nel Segner.: L'incredulo senza scusa; nondimeno, la credulità essendo il difetto di credere troppo leggermente, Miscredente avrebbe a essere più. Ma anche questo, suonando alla lettera Malcredente, dice che, bene o male, bisogna pur credere qualche cosa, e che, anco negando o dubitando, s'afferma. Il Miscredente crede anch'egli, ma a sproposito: così Misfatto è un fatto si, ma cattivo. L'Incredulo non è empio se rispetta la religione in altrui; e molti sono gli empii per burbanza, che Increduli in cuore non sono. = Fiamm. 1. 74. (C) Ma se tu forse gli esempli del cielo, incredula, schifi… T. Vang. Generazione incredula e perversa.
Sost. e ass. T. Vang. Convertirà gl'increduli alla prudenza de' giusti.
Coll'A. T. Vang. Chi è incredulo al Figlio, non vedrà la vita. = Col Di, men com. Annot. Vang. (C) Andate, rubelli e increduli di Dio. |