Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- Non riuscivo a comprendere come facesse a frequentare quella gentaglia.
- Evito quella gentaglia, amo frequentare gente tranquilla.
- Non siete degni di rispetto, siete della volgare gentaglia.
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Citazioni da opere letterarie |
Una peccatrice di Giovanni Verga (1866): Fece alcuni passi per entrare nella bottega di tabacchi che precede l'ignobile sala da ballo, ma non ebbe la forza di farlo. L'istinto, l'abitudine piuttosto, del giovane bene educato non gli permise di mischiarsi senza transazioni a quanto vi avea d'impuro e d'abietto in quella gentaglia, operai d'infima classe, lustrastivali, borsaiuoli, barcaiuoli e femmine di mala vita, che componevano la società di quel ballo.
Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): «Stavo cercando un tipo» si liberò di colpo il Vecio: «Il più scemo. Sai anche tu chi è il più scemo. Lo levano persino dal campo talmente lo è. In treno ha fatto l'inferno. Per poco non lo scazzotto. Roba da calargli le brache e suonarlo col battipanni, come ai bambini. Ed è anche una peste sobillata da gentaglia che vive d'invidia, che gode solo del disastro altrui. Così si arriva a Ludwig e lui sparisce. Eccomi qua. Trovato o non trovato, ti basta?»
Il nostro padrone di Grazia Deledda (1920): — Cacciato via? Ti sbagli, figlio caro: una donna come me non si caccia via; ella caccia via gli altri, coloro che si credon padroni e son servi.... (e col braccio libero faceva cenno di spingere qualcuno) Andate via, gentaglia, via, via.... |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per gentaglia |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: gentaglie. Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: ventaglio. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: genti, genia, geni, geli, gela, gagà, gala, gaia, enti, egli, elia, naia, tali. |
Parole contenute in "gentaglia" |
gli, tag, agli, glia, tagli, taglia. |
Lucchetti |
Usando "gentaglia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: magenta * = maglia. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "gentaglia" si può ottenere dalle seguenti coppie: geni/tagliai, gente/tagliate, genti/tagliati, magenta/maglia. |
Usando "gentaglia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * gente = tagliate; * genti = tagliati. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Canaglia, Gentaglia, Ciurmaglia - Tutti e tre sono appellativi di dispregio. La Canaglia suona disprezzo altissimo, ed è gente della infima plebe, trista e scostumata, indegna di appartenere alla specie umana. Però gli uomini superbi e di condizione dicono Canaglia anche la gente non trista, purchè dell'infima plebe. - Gentaglia suona quel medesimo, salvo che non c'è idea necessaria di malvagità. - La Ciurmaglia è accozzo e miscuglio di gente di ogni razza e qualità, quasi degna di star per ciurma nelle galere. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Genia, Gentaccia, Gentame, Gentaglia, Canaglia, Marmaglia - «Genìa, sempre ha mal senso: gentaglia, non tanto: vale infima plebe, ma non gente cattiva o spregevole, come genìa. Gentaccia è peggio: esprime non tanto vil condizione, quanto perversità. Gentame è men comune, e meno dispregiativo. Gentaglia si può talvolta applicare a poche persone; non così l'altro. Canaglia, da cane, più di tutti; vale gente vilmente cattiva». Romani.
Marmaglia dice piuttosto gente di poco conto, che gente cattiva; dicendo marmaglia intendesi anche una certa moltitudine affollata o sparsa. Gentaccia, gente cattiva; gentame, gente di poco conto; gentaglia, gente di diversi ceti e professioni, ma delle inferiori della società; canaglia, gente malefica, malvagia; marmaglia, confusione di gente di poco conto, e di ragazzi in ispecie; dal quale vocabolo venne forse il marmot dei Francesi. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Gentaglia - [T.] S. f. Dispr. di GENTE, ma men dispr. di Genia e anco di Gentaccia. Può dire l'umile condizione e il poco intendimento e il disordine de' moti e degli atti, piuttosto che la morale o sociale abiettezza. T. C'è più gentaccia tra i gentili che tra la gentaglia. [Val.] Fortig. Ricciard. 26. 83. Le lordure, Che la gentaglia gli scagliava addosso. = Tac. Dav. Stor. 3. 324. (C) Guidava, come dicemmo, gli accoltellanti Giuliano, le ciurme Apollinare, non come capitani, ma licenziosi e pigri come la lor gentaglia.
Col plur. Cronichett. 166. (C) Al quale molta gentaglia gli andâro dietro inverso Roma. – T. Gentaglia può essere anche pochi, Gentame più (V.). |
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