Frasi e testi di esempio |
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Citazioni da opere letterarie |
Il chiodo di Adolfo Albertazzi (1918): La signorina raccomandò, pregò: — Non gli dica che è morto. Tanto.... - Poi lo introdusse. La Cleofe dietro alla poltrona sorreggeva il debole capo. — Guarda, zio, — disse l'Amelia. Un breve silenzio. Finché lo zio sorrise, quasi ridesto dall'erroneo riconoscimento. — Ah! Sei tu?... Il chiodo? — Eccolo — disse l'ufficiale, mentre la signorina susurrava: — Lasciamolo nella sua illusione! -
Il vecchio chiamò: — Amelia! — Son qui, zio. — Celso! - L'ufficiale ne comprese, dalle mosse più che dalle parole, l'ultimo volere.
Il «no» di Anna di Luigi Pirandello (1895): Dopo una mesta riflessione sulla vita o sull'erroneo concetto che spesso ci facciamo degli uomini e della società, sorrideva amaramente e sospirava. Anna pareva non udisse; l'ascoltava invece attentissimamente. «Ingiustizie della natura umana!» pensava tra sé Mondino. «Costei muore per me. E muore sul serio! Ormai, più nessuna speranza di salvarla! E io non seppi amarla, l'unica che non me lo avrebbe lasciato dir due volte!» |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per erroneo |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: erronea, erronee, erronei. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: erre, eroe, eone. |
Parole contenute in "erroneo" |
neo, erro. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "erroneo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: pere * = peroneo. |
Sciarade e composizione |
"erroneo" è formata da: erro+neo. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Erroneo, Errato - Erroneo è ciò che ha in sè dell'errore, e si dice solo parlando di opinioni, di dottrine; e anche di uno scritto che tutto insieme contenga errori. - Errato si dice di cosa fatta contro alle regole dell'arte, o per ignoranza o per disattenzione: e si dice altresì di luoghi di scrittura viziati per ignoranza di copisti. [immagine] |
Falso, Fallace, Erroneo, Favoloso, Finto - Falso è ciò che non è vero. - Fallace, ciò che manca di giusta base, che non ha saldo appoggio nella verità, nella giustizia. - Erroneo, ciò che è sbagliato, ciò che induce in errore; ciò che porta a sbagliare o fallire. Cosa erronea sarà vera in parte, e in parte non vera, non giusta; ma un piccolo sbaglio, un elemento, una cifra, una proposizione falsa mandano a soqquadro il calcolo, il sistema tutto quanto. - Favoloso è ciò che non ha altro fondamento che la favola, l’immaginazione del poeta, del romanziere, che i sogni della fantasia. Con ciò che si dà per favoloso si sa che non si vuole ingannare; si dà, si spaccia per favola, e nulla più. Questa cosa ha del favoloso, diciamo talvolta, per significare dello strano, dell’esagerato. - Finge chi inventa una favola, un tessuto d’avventure e ne fa un poema, un romanzo; finge chi tesse inganni, frodi, chi simula affezioni, interessamento per qualche persona e che poi nol prova in effetto, ma lo finge per qualche suo fine meno onesto, meno buono; onde, finto può avere senso innocente o cattivo, secondo il fine e lo scopo della finzione: uomo finto ha però sempre mal senso, non però tanto come uomo falso, (Zecchini). [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Falso, Fallace, Erroneo, Favoloso, Finto - Falso è ciò che non è vero; fallace, ciò che manca di giusta base, che non ha saldo appoggio nella verità, nella giustizia; erroneo, ciò che è sbagliato, ciò che induce in errore; ciò che porta a sbagliare o fallire: cosa erronea sarà vera in parte, e in parte non vera, non giusta; ma un piccolo sbaglio, un elemento, una cifra, una proposizione falsa mandano a soqquadro il calcolo, il sistema tutto quanto. Favoloso è ciò che non ha altro fondamento che la favola, l'immaginazione del poeta, del romanziere, che i sogni della fantasia: con ciò che si dà per favoloso si sa che non si vuole ingannare; si dà, si spaccia per favola, e nulla più; questa cosa ha del favoloso, diciamo talvolta, per significare dello strano, dell'esagerato. Finge chi inventa una favola, un tessuto d'avventure e ne fa un poema, un romanzo; finge chi tesse inganni, frodi, chi simula affezioni, interessamento per qualche persona e che poi nol prova in effetto, ma lo finge per qualche suo fine men onesto, meno buono; onde, finto può avere senso innocente o cattivo, secondo il fine e lo scopo della finzione: uomo finto ha però sempre mal senso, non però tanto come uomo falso. [immagine] |
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