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Informazioni di base |
La parola dolcezza è formata da otto lettere, tre vocali e cinque consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: zz. Divisione in sillabe: dol-céz-za. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche le pagine frasi con dolcezza e canzoni con dolcezza per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Gli egoisti di Federigo Tozzi (1924): Poi, quantunque il sole fosse già dietro la Pineta Sacchetti e qualche grossa stella spuntasse dalla parte di Monte Mario, restava una luce che non poteva spegnersi subito; durando nell'aria e nelle cose. A momenti anzi sembrava riaccendersi e farsi più viva. I suoni delle campane, quasi irriconoscibili, spersi e mescolati, avevano una dolcezza grandiosa, con intonazioni che Dario completava dentro di sé. Anima bianca di Ada Negri (1917): Ridotta al puro scheletro, tutta denti e capelli, scarnita al punto che il corpo non riusciva a sollevare il lenzuolo, non poté più alzarsi dal letto. Pel miracolo che nelle malattie di consunzione rende così belli gli agonizzanti, ritrovò negli ultimi giorni il suo viso verginale, la sua espressione pacata, la carezzevole dolcezza del suo sorriso. Chiamava sottovoce, per nome, gli allievi: faceva l'appello: “Ma come? non c'è?... sarà malato....„. E poi: “Attenti: la lettera U....„. La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Ricordo la stanza fresca e grande ove noi bambini si giuocava e che ora, in questi tempi avari di spazio, è divisa in due parti. In quella scena mio fratello non appare, ciò che mi sorprende perché penso ch'egli pur deve aver preso parte a quell'escursione e avrebbe dovuto poi partecipare al riposo. Che abbia dormito anche lui all'altro capo del grande sofà? Io guardo quel posto, ma mi sembra vuoto. Non vedo che me, la dolcezza del riposo, mia madre, eppoi mio padre di cui sento echeggiare le parole. Egli era entrato e non m'aveva subito visto perché ad alta voce chiamò: — Maria! |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per dolcezza |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: dolcezze. |
Parole contenute in "dolcezza" |
dolce. Contenute all'inverso: azze. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "dolcezza" si può ottenere dalle seguenti coppie: dolceamare/amarezza. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Mansuetudine, Bontà, Dolcezza - La Dolcezza viene da bontà di carattere; la Mansuetudine da bontà di temperamento: trattar con dolcezza gl'inferiori, i dipendenti; restar mansueto fra gl'iracondi, sono virtù praticate da pochi, forse perchè la prima non par necessaria e decorosa, la seconda perchè non forte abbastanza contro il mal esempio. Dolcezza e mansuetudine sono manifestazioni, forme della bontà; non la bontà istessa, che è virtù reale ed intera. V'hanno dei mansueti che nell'intrinseco son meno buoni d'assai di certi burberi e collerici: v'ha chi con parole dolcissime punge, inganna, assassina: avvi infine una bontà che va esercitata con rigore e con severità, altrimenti non adeguerebbe lo scopo. (Zecchini). [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Godimento, Dolcezza - Avvi godimento di cose nelle quali non provasi dolcezza alcuna, ma sovente invece rancore, rimorso: la dolcezza è dunque una qualità, una circostanza essenziale del vero godimento. [immagine] |
Sdolcinato, Smaccato, Dolciaccio, Dolcione, Dolciastro, Dolcigno, Dolciume, Dolcezza - Sdolcinato ciò che eccede in dolcezza, ma scipita e inamabile: traslatamente dicesi del parlare ammanierato per cascaggine, e dell'uomo che così parla. Smaccato è più ancora, significa un dolce che proprio stufa e mette nausea. Dolciaccio un cattivo dolce; cioè un po' di dolce misto ad altro gusto ingrato e cattivo; è peggiorativo; dolcione un dolce grossolano, come di miele ordinario o melassa; è accrescitivo; dolciastro che ha del dolce, ma di questa grossolana qualità; è spregiativo; dolcigno che ha del dolce, ma grato piuttosto; è diminutivo. La dolcezza è qualità grata di cosa che la comporta, sia materiale o astratta; dolciume è qualità o piuttosto difetto di essa; è sapore dolce sì ma non troppo grato. Si fa anch'esso sostantivo, dicendo i dolciumi non mi piacciono, o mi fanno male. Dolcezza ha senso più sovente traslato che proprio, onde la dolcezza del parlare, dello sguardo, ne' modi, ecc. [immagine] |
Mansuetudine, Bontà, Dolcezza - La dolcezza viene da bontà di carattere; la mansuetudine da bontà di temperamento: trattar con dolcezza gl'inferiori, i dipendenti; restar mansueto fra gl'iracondi, sono virtù praticate da pochi, forse perchè la prima non par necessaria e decorosa, la seconda perchè non forte abbastanza contro il mal esempio. Dolcezza e mansuetudine sono manifestazioni, forme della bontà; non la bontà istessa, che è virtù reale ed intera: v'hanno de' mansueti che nell'intrinseco son meno buoni d'assai di certi burberi e collerici: v'ha chi con parole dolcissime punge, inganna, assassina: avvi infine una bontà che va esercitata con rigore e con severità, altrimenti non adeguerebbe lo scopo. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Dolcezza - S. f. Astr. di DOLCE. Sapore che hanno in sè le cose dolci. Dulcedo e Dulcitas, aureo lat. Amm. Ant. 5. 1. 8. (M.) La dolcezza del mele, a chi 'l continua, viene dispiacevole.
[Cont.] Sod. Arb. 85. Alcuni (frutti) da questa (acerbezza) subito passano alla dolcezza, come l'ulive che col caldo maturano e si cuocono, essendo l'acidità e l'acerbità dal freddo. (Tom.) Dolcezze, al plur., mai non s'usa nel proprio. 2. Per Piacere, Gusto, Diletto, Contento. T. Bocc. Intr. v. 1. p. 62. A questa brieve noja… séguita prestamente la dolcezza ed il piacere. Può la dolcezza essere più o men piacevole; può il piacere essere più o men dolce; può da ultimo essere tormentoso. Bocc. Nov. 21. 12. (C) Tutte l'altre dolcezze del mondo sono una beffe a rispetto di quella,… Dant. Purg. 2. Cominciò egli allor sì dolcemente, Che la dolcezza ancor dentro mi suona. E Par. 3. O ben crëato spirito, ch'a' rai Di vita eterna la dolcezza senti, Che, non gustata, non s'intende mai. Petr. canz. 8. 4. Che l'alma sconsolata assai non mostri Più chiari i pensier nostri, E ia fera dolcezza ch'è nel core. T. Liv. 136. La libertà ha in sè grande dolcezza. Onde Andarsene in dolcezza. V. ANDARE IN DOLCEZZA. [Val.] Fortig. Ricciard. 10. 102. Or qui pensate voi se va in dolcezza Il cuor d'Argea. [Camp.] Tornare in grande dolcezza di spirito, per Convertirsi in dolce conforto dell'anima. Med. Pass. G. C. Queste sono cose di grande ammirazione; ma poi tornano in grande dolcezza di spirito. 3. T. Anco degli anim. Virg. Nescio qua dulcedine laetae Progeniem nidosque fovent (le api). 4. T. Sentimento affettuoso, col Di, che accenna la pers. amata. Anal. all'uso di Tenerezza. D. 1. 26. Nè dolcezza di figlio, nè la piéta Del vecchio padre, nè 'l debito amore, Lo qual dovea Penelope far lieta, Vincer potêr (in me, Ulisse, il desiderio de' viaggi). 5. [Camp.] Dolcezza dell'anima propria, per Persona caramente amata. Mac. Vit. S. Cat. II. 7. Mille anni mi pare di tanto indugiare d'andare a queste nozze, perchè la dolcezza dell'anima mia m'ha promesso d'accompagnarmi. T. E ass. Dolcezza mia. 6. Detto di Linguaggio. T. Dati. Idioma che di dolcezza e di eleganza non cede ad alcuna delle lingue vive. T. Del pronunziare. Ass. Il popolo, per dolcezza, tralascia o commuta certe consonanti. 7. Per Soavità d'armonia e di melodia. Bocc. Nov. 96. 12. (C) Cominciarono a cantare un suono… con tanta dolcezza,… 8. [Camp.] Per Canto vocale, Melodia. D. Par. 20. Qual lodoletta che in aere si spazia, Prima cantando, e poi tace, contenta Dell'ultima dolcezza che la sazia. E vuol dire: dell'ultimo suo canto che adempie la voglia sua. 9. Per semplicità di mente. Red. Vid. 1. 38. (C) Fu dolcezza di buono e semplice uomo, anzi di troppo superstizioso. E Esp. nat. 15. Cominciarono fra se medesimi a ridere della dolcezza di quel buon uomo. 10. Per Affabilità, Piacevolezza. Salvin. Disc. 2. 172. (Man.) Essendo egli (Zenone) per altro rigido ed aspro con chi lo conversava,… tosto che avea bevuto, prendeva un'aria di dolcezza e diveniva affabile e conversevole. 11. De' costumi, de' modi, e sim. (Tom.) Cas. Galat. Intr. La dolcezza de' costumi e la convenevolezza de' modi. Or. Sat. 1. 3. Sic vivens, mage dulcis amicis Occurram. T. Di pers. Era tutto dolcezza: o dell'indole abit., o in tale o tale atto. 12. Per Dolce commozione. Pulc. Luig. Morg. 6. 5. (Gh.) Rinaldo, quando vide il suo cugino, Per gran dolcezza il cor si sentì aprire. T. Alf. Varan. Vis. E l'aria avea leggiadramente umile, Come d'un volto per dolcezza stanco. T. Della cagione che la produce. Era una dolcezza il sentirlo. E assol. È una dolcezza. 13. (Pitt.) Dicesi della Maniera e del Colorito in cui non si scorge discordanza o disunione spiacevole, ma bensì morbidezza, freschezza ed unione. Vasar. Op. Tratt. 1. 40. (M.) E questi ancora, quando accaggiono, voglion esser dipinti con dolcezza ed unitamente. E 141. Nella sommità, dove sì fatto lume percuote, sempre vi sarà dolcezza ed unione. Ed altrove. (Mt.) Dolcezza e verità del colorito. – Uso de' colori con unione e dolcezza. – Sminuire colla dolcezza dei colori nell'aria delle teste. [Cont.] Lana, Pitt. 154. In questa insensibile degradazione consiste la dolcezza del colorire, e si fugge ogni asperità, la quale offende l'occhio ogni qual volta si fa passaggio immediatamente da un estremo all'altro. [Cont.] Di linee. Mart. Arch. III. 5. Le quali sette particole, ovvero linee, per discrezione dell'architetto devono essere appropinquate alla natura della proporzione di un circolo, per non variare la diminuzione in un punto ma successivamente, e con dolcezza così degradando sarà diminuita. 14. T. Dolcezza, Morbidezza di scultura. Ghib. in Vas. 1. XIII. In questa (statua) era moltissima dolcezza: nessuna cosa il viso scorgeva, se non col tatto la mano la trovava. (Il modo non pare imitabile tal quale è; ma potrebbesi acconciare meglio.) 15. (Min.) [Sel.] Dolcezza de' metalli è contrario di Rigidezza; e talvolta vale anche una tale adesione delle molecole, che fregandoli su carta o legno vi lascino traccie: ad esempio il piombo e lo stagno. [Cont.] Duttilità, Malleabilità. Biring. Pirot. I. 5. Chi una parte sola (di stagno) ne mette in fra 100 di rame, di ferro, o d'argento, o d'oro, li muove del suo colore, ed altera la lor trattabil dolcezza. [Cont.] Di minerale. Biring. Pirot. I. 6. Non è stato possibile di condurla a tal dolcezza, che l'abbino possuta lavorare (tal miniera), per la malignità delle sue compagnie. |
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