Il sacramento della penitenza di Federico De Roberto (1888): Parlava ancora, sotto voce, con una grande dolcezza, che ella io interruppe: — Sì, è vero, è giusto!… Grazie, padre; grazie del bene che mi avete fatto…. E potrò ancora ricorrere a voi? — Ogni volta che ne avrai bisogno. - Ella restò ancora un poco in orazione; poi si levò, traversò lentamente la chiesa, bagnò le dita nella pila dell'acqua santa, si curvò ancora voltandosi, ed uscì.
Colombi e sparvieri di Grazia Deledda (1912): Egli camminava su e giù: pareva recitasse le sue preghiere, tanto i suoi occhi erano velati e spesso rivolti al cielo; ma all'improvviso si fermò davanti al parapetto che dava sulla valle, si curvò alquanto, si mise una mano sul petto e cominciò a tossire. Tutto il suo viso parve gonfiarsi, diventò paonazzo, poi livido, poi ritornò scarno e pallido d'un pallore mortale. Sul fazzoletto ch'egli s'era avvicinato alla bocca rimase una macchia, rossa come i papaveri che zio Remundu aveva portato in mezzo all'erba. Allora s'appoggiò al parapetto; sentì le sue ginocchia tremare e la sua gola chiudersi come stretta da una catena ardente.
I Robinson Italiani di Emilio Salgari (1897): Tenendo gli sguardi sempre fissi sulla fiera, si curvò lentamente, con infinite precauzioni, verso terra. Il cuore gli batteva forte forte, un tremito nervoso gli scuoteva le membra e grossi goccioloni di sudore freddo gli bagnavano la fronte, ma continuava ad abbassarsi, mentre la sua mano frugava il terreno. |