Informazioni di base |
La parola cannocchiali è formata da dodici lettere, cinque vocali e sette consonanti. In particolare risulta avere due consonanti doppie: cc, nn. Lettera maggiormente presente: ci (tre). Divisione in sillabe: can-noc-chià-li. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con cannocchiali per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
Non ancora verificati:
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Citazioni da opere letterarie |
L'isola del giorno prima di Umberto Eco (1994): Il tavolo era ingombro di mappe, che parvero a Roberto più di quelle che una nave usa per la navigazione. Sembrava quello il posto di lavoro di uno studioso: con le carte stavano variamente disposti dei cannocchiali, un bel notturlabio in rame che emanava bagliori fulvi come se fosse in sé una sorgente di luce, una sfera armillare fissata al piano del tavolo, altri fogli ricoperti di calcoli, e una pergamena con disegni circolari in nero e in rosso, che riconobbe per averne viste copie sull'Amarilli (ma di più vile fattura) come una riproduzione delle eclissi lunari del Regiomontano. Il deserto dei tartari di Dino Buzzati (1940): Venuta la buona stagione - lui pensava - gli stranieri avrebbero ripreso i lavori della strada. Ma non c'era più disponibile il cannocchiale di Simeoni, che permetteva di vederli. Tuttavia, col procedere dei lavori - ma chissà quanto ancora ci sarebbe voluto - gli stranieri si sarebbero avvicinati e un bel giorno sarebbero giunti a portata dei vecchi cannocchiali rimasti in dotazione a qualche corpo di guardia. Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1958): Lasciò Bendicò affannato dal proprio dinamismo, risali la scala, traversò i saloni nei quali le figlie parlavano delle amiche del Salvatore (al suo passaggio la seta delle loro sottane frusciò mentre esse si alzavano), salì una lunga scaletta e sboccò nella grande luce azzurra dell'Osservatorio. Padre Pirrone, con aspetto sereno del sacerdote che ha detto la messa e preso caffè forte con i biscotti di Monreale, sedeva ingolfato nelle formule algebriche. I due telescopi e i tre cannocchiali, accecati dal sole, stavano accucciati buoni buoni, col tappo ero sull'oculare, bestie bene avvezze che sapevano come il loro pasto venisse dato solo la sera. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per cannocchiali |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: cannocchiale. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: cannoli, cannai, canna, canocchia, canoa, canili, cani, canali, canai, cacchi, cacciai, caccia, cacci, cacca, cachi, caci, caia, cali, cocchia, cocchi, coccia, cocci, cocca, coca, coli, chili, annoiai, annoia, annoi, anni, annali, anna, anoa, ancia, ancili, anca, anili, anali, acciai, acca, ahia, noccia, nocca, noci, noia, noli. |
Parole contenute in "cannocchiali" |
ali, can, chi, anno, occhi, nocchi, occhiali, cannocchi. Contenute all'inverso: con, ila, lai. |
Incastri |
Si può ottenere da canali e nocchi (CANnocchiALI). |
Sciarade e composizione |
"cannocchiali" è formata da: cannocchi+ali. |
Sciarade incatenate |
La parola "cannocchiali" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: cannocchi+occhiali. |
Intarsi e sciarade alterne |
"cannocchiali" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: cocchi/annali. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850 |
Cannocchiali - I principii sui quali si fanno i cannocchiali, o telescopi, non furono ignoti agli antichi geometri: bensì questo maraviglioso oggetto non si scoperse in Olanda se non sul cominciare del secolo XVII. Il figlio di un operajo di Alcmaer, per nome Giacomo Metius, o piuttosto Jacob Metizu, che in quella città della Nord Olanda faceva occhiali da tenere sul naso, reggeva con una mano un vetro convesso come son quelli di cui si servono i vecchi, e nell'altra uno concavo ad uso di coloro che hanno la vista corta; essendosi messo, o per caso o per trastullo, il concavo accosto all'occhio, ed avendo allontanato un poco il convesso, si accorse di vedere traverso ai due vetri alcuni oggetti distanti molto più grandi e più distintamente che non facesse a vista semplice. Sorpreso da tal fenomeno, lo mostrò a suo padre, il quale tosto ragunò quei vetri ed altri simili in tubi lunghi quattro o cinque pollici. Ecco l'origine dei cannocchiali, conosciuti avanti col nome di Occhiali di Olanda, o di Galileo, perchè questo dotto astronomo fu il primo a farne uso onde studiare il cielo. Esso pubblicò le molte sue osservazioni nel 1610.
Si cominciò a vedere di codesti cannocchiali nel 1609, ed il primo mercante che li vendé stava sopra un ponte in allora chiamato pont marchand. Il seguente squarcio del libro di Porta potrebbe far credere che fosse sua la prima idea del telescopio: «Se sapete moltiplicare convenevolmente le lenti, non dubito che potrete leggere a cento passi di distanza i più piccoli caratteri; se sapete combinare acconciamente le lenti convesse, vedrete gli oggetti ingrossati eppure distinti.» Kepler, che nei suoi Paralipomeni aveva parlato di quella combinazione di lenti, sembra però che non si fidi alle promesse del Porta. Nella Dioptrica, stampata nel 1611, parla esso nuovamente di detta disposizione di più lenti, e segnatamente di due convesse che rovesciano le immagini. Sebbene egli abbia data la descrizione di tal combinazione di alcuni vetri lenticolari, non pare che abbia fatto costruire cannocchiali su questi principii. Si deve pur non ostante considerarlo qual primo autore dell'idea su cui si fanno oggidì i cannocchiali astronomici. Nelle mani di Huyghens, la pratica fece grandi progressi, e l'arte di tagliare i vetri va a lui debitrice in molta parte della sua perfezione. Giacomo Gregori nel 1663, e Newton nel 1672, immaginarono anch'essi, ciascuno dal canto suo, una specie di telescopio che porta il loro nome. Dollond, celebre ottico inglese, scoperse un errore di Newton sopra l'impossibilità in cui si era, secondo lui, di opporsi alla decomposizione della luce in quegli istrumenti, come farebbe un prisma. Dollond provò il contrario, e co' suoi esperimenti del 1750 nella riunione del flint-glass col crown-glass diede nascimento ai cannocchiali acromatici. Rondon, membro dell'Istituto di Parigi, rapito alle scienze nel 1817, e i di cui lavori furono tanto utili pella precisione dei suoi esperimenti, propose un mezzo onde perfezionare gli strumenti dioptrici: impiegò il cristallo di rocca, che produce la doppia refrazione, a formare il micrometro, atto a misurare gli angoli piccolissimi, e la di cui utilità basterebbe ad assicurare al suo autore un rango distinto tra gli astronomi ottici. I geometri, i quali per le applicazioni e gli svolgimenti della dotta loro teoria della ottica, hanno contribuito maggiormente ad accrescere il potere della visione, sono Descartes, Huyghens, Newton ed Euler. (Ved. telescopio.) [immagine] |
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Parole in ordine alfabetico: cannicciate, canniccio, cannista, canniste, cannisti, cannocchi, cannocchiale « cannocchiali » cannocchio, cannoli, cannolicchi, cannolicchio, cannolo, cannonata, cannonate |
Parole di dodici lettere: cannibalizzò, cannibalizzo, cannocchiale « cannocchiali » cannolicchio, cannoneggerà, cannoneggerò |
Vocabolario inverso (per trovare le rime): precordiali, primordiali, collegiali, massaggiali, brachiali, antibrachiali, occhiali « cannocchiali (ilaihcconnac) » parrocchiali, branchiali, bronchiali, cinghiali, epiteliali, linfoepiteliali, endoteliali |
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