Fiasco, Fiasca, Boccia, Boccale, Bottiglia, Orcio, Orciuolo, Ampolla, Bombola, Anfora, Borraccia, Brocca, Idria, Caraffa, Foglietta, Ampollina, Alberello, Mezzina, Mezzetta - «Il fiasco è d’ordinario per il vino: in Firenze è di vetro impagliato o no, e contiene tre bottiglie circa o dieci bicchieri. Ma può essere d’altro che di vetro. È panciuto, tondo, a base piana (1), collo stretto e lunghetto. La fiasca è schiacciata, di vetro per lo più. Può essere più piccola o più grande del fiasco: serve al viaggio, e a contenere vino o altro. La fiasca da olio è della forma del fiasco, or più grande, or più piccola, ma di vetro più grosso e di differente impagliatura. La boccia è di vetro (1), tonda, senza piede; si ristringe nel collo più gradatamente che non fa la bottiglia: più panciuta della bottiglia; serve per il vino e per l’acqua; è d’uso comune nelle tavole, nelle stanze. Boccale, vaso di terra più o men fine, con piede tondo e panciuto, rientrante un po’ più in su del mezzo; poi si dilata alla bocca con labbra rovesciate e bocca sporgente e con manico. La bottiglia è di vetro, per lo più verdastro, e di pareti grosse e resistenti, cilindrica, decrescente in collo più o men lungo: da vino o da liquori. Non serve di misura, come in molte parti d’Italia il boccale, e il fiasco in Firenze: in ciò somiglia alla boccia e alla fiasca (2). L’orcio e l’orciuolo son di terra e da olio. La bombola, voce viva in Toscana, è di vetro, per lo più con collo torto, da vino o altro liquore: vien forse da bombare, bere. È più piccola della boccia, e credo più panciuta. Anfora è voce storica: ai Romani era vaso fittile con due manichi, ed era anco misura. Borraccia, fiasca di legno, o di latta, o di pelle, schiacciata di forma, da portare in viaggio acqua o vino. Brocca, di terra, di metallo, a varia forma, con becco e con manico. Da bere o da serbar acqua e ad altri usi. Idria, voce storica, vaso da acqua». Gatti.
«Caraffa: di vetro, più piccola, per lo più, della boccia e della bottiglia: da acqua, da bevande dolci, e da medicina. Foglietta, misura di vino, e vaso che la contiene (1). Ampolline, quelle della chiesa, varie di forma secondo i paesi, ma quasi tutte con cannello dal quale si mesce. Alberello, vasettino di terra o di vetro, da unguenti, da medicine semiliquide; di varia forma». Romani.
«Brocca, mezzina. Queste due voci s’usano spesso promiscuamente. Se non che la brocca è piuttosto di terra cotta; la mezzina di rame. Quella che si tiene accanto ai lavamani, per esempio, è brocca piuttosto. Possono, inoltre, differire un po’ nella forma; perché la brocca suol avere un cannellotto da versar l’acqua; la mezzina, per lo più, ha da due lati opposti l’orlo un po’ arrovesciato e prolungato a guisa di labbro sporgente, che chiamano il beccuccio ». Meini.
(1) A Genova e in Toscana il fiasco è di un vetro sottilissimo, tondo e piuttosto ovale anche in fondo: col mezzo dell’impagliatura gli si fa una base piana per cui, bene o male, sta ritto.
(1) Sarebbe meglio forse dire di cristallo, o d’un vetro più bianco e trasparente, perché è di questa materia che ordinariamente adesso si fanno: la forma è pur varia, secondo il gusto e la moda.
(2) La bottiglia di vetro nero o verdastro e a pareti resistenti è da vino per lo più: in essa si racchiude a forza vino spumoso, generoso: i liquori fatti con zucchero, alcool e droghe si mettono in certe bottiglie di terra cotta forte, grès, dette cruches da’ Francesi, o in bottigline di vetro bianco da cui traspariscono i diversi colori dei medesimi. La bottiglia, a Torino era d’un boccale, d’un boccale e mezzo o di due, detta allora pinta o penta, e in certo modo serviva anche di misura prima che venisse introdotto il sistema decimale. Il litro contiene un po’ meno di quello che prima dicevasi un boccale e mezzo.
(1) In Piemonte, foglietta dicesi anche il diritto che le gabelle fan pagare agli osti, albergatori ecc. sul vino da essi venduto: ciò forse da qualche antica misura detta pure foglietta, o dalla consegna che si praticava sopra un foglietto di carta. [immagine] |